Zlatan Ibrahimovic imita René Higuita nel suo colpo più spettacolare: il colpo dello scorpione. Ci sono icone anche nel calcio, che si possono permettere tutto. Ibrahimovic e Higuita sono due di queste. Certo, non pensavamo di poter vedere un attaccante cimentarsi nel colpo che ha reso immortale uno dei più estrosi portieri del sudamerica. Ma dopo la rovesciata in gol da distanza siderale con la nazionale e i gol di tacco (che potremmo oramai definire per lui “banali”) da Zlatan Ibrahimovic avremmo potuto aspettarci anche questo. Durante il match vinto per tre reti a zero contro il Brest dal Psg Ibra tenta un colpo visto solo nei cartoni animati o in qualche campetto da oratorio dove le telecamere non ci sono mai per immortalare gesta che diventano epiche solo per i testimoni oculari o per chi le tenta a cuor leggero. Stavolta a Ibrahimovic non è riuscito di mettere il pallone in gol, ma la prodezza vale comunque un applauso da parte degli appassionati dell’attaccante svedese (e non solo i suoi). L’azione è molto rapida, cross dalla destra da posizione piuttosto arretrata e Ibrahimovic che ingaggia un duello con il diretto marcatore si rende conto che la palla è invitante per parabola e forza, ma un po’ troppo arretrata. Non c’è tempo per coordinarsi in una rovesciata, palla troppo bassa e troppo “addosso”, ma qualcosa deve poter fare. Uno stop? E perché, quando puoi tentare il colpo dello scorpione? Una frazione di secondo e il numero 18 del Paris Saint Germain si gira come una trottola e con il tallone destro fa partire una fucilata verso la porta del portiere avversario. Una vera frustata, di cui solo Ibra sembra consapevole, guardando la sua espressione mentre si rialza cercando di capire se il pallone è finito in fondo al sacco. Il resto dei protagonisti e il pubblico è di sale. Troppo veloce l’Ibra-pensiero, troppo genio per una misera azione offensiva contro il Brest in Ligue 1. Eppure tutto è stato fatto per davvero, anche se il gol non è arrivato. Peccato, ma in fondo cosa toglie a Ibrahimovic in questi giorni di Natale? Si vuole un po’ sognare