Questa settimana torna in campo la Champions League. Per introdurci agli ottavi di finale ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Giorgio Ciaschini, stretto collaboratore di Carlo Ancelotti che ha assistito anche ai tempi del Milan e che ha seguito anche in Francia, nella nuova avventura al PSG. Lo abbiamo interpellato sui vari accoppiamenti, focalizzando in particolare quelli di questa settimana.
Ciaschini, ci aiuti meglio a capire cosa c’è in gioco nelle partita di questa andata degli ottavi di Champions League. E’ il turno di Milan-Arsenal. Gli inglesi sono sicuramente una squadra ottima ma in ultima analisi inconcludente. Cosa il Milan deve temere di più da questo Arsenal?
L’Arsenal non va lasciato giocare, perché sicuramente ha la capacità di mettere in difficoltà qualsiasi squadra. E’ una squadra che ha bisogno di giocare in spazi molto stretti e di essere sotto pressione per trovarsi in difficoltà, e soprattutto ha un Van Persie che in questo momento è in ottima condizione. Wenger è un allenatore che fa giocare molto bene le proprie squadre, ma ha una linea difensiva che non sta facendo benissimo e subisce spesso dei gol. Quindi diciamo che dietro non sono fortissimi, però a centrocampo e davanti se lasciati giocare sono una buona squadra.
Si gioca Lione-Apoel Nicosia: lei che è da poco entrato nel calcio francese, che Lione vede alla vigilia della partita?
Il Lione in questo momento non sta facendo benissimo. Non è nel suo memento migliore, anche rispetto al passato; l’Apoel è una sorpresa e quindi sarà molto difficile giocarci contro.
Ma quindi una squadra come l’Apoel può avere concrete possibilità di arrivare ai quarti, visto il difficile momento del Lione?
L’Apoel è una delle rivelazioni più grosse in questa Champions League; sta facendo molto bene, oltre le aspettative, e può passare, o perlomeno aspirare a un pronostico favorevole nei confronti del Lione.
Il Barcellona giocherà a Leverkusen. Sabato ha perso con l’Osasuna: è chiaro che rimane favoriti, anche per la vittoria finale, ma questo Bayer sembra avere le caratteristiche giuste (freschezza, atteggiamento) per mettere in difficoltà i blaugrana. E’ d’accordo?
Sì, i tedeschi sono sempre difficili da affrontare. Le loro squadre in Champions riescono quasi sempre ad arrivare fino in fondo. Però io sono uno di quelli che stima maggiormente il Barcellona. E’ in un momento di difficoltà, hanno giocatori non in perfette condizioni, qualche infortunio di troppo, però abbiamo visto che il Barcellona in Champions League si fa sempre rispettare. Quindi io credo molto nel Barça, soprattutto per la partita di ritorno in casa.
Zenit-Benfica sembra davvero una partita equilibrata: chi vede favorita?
La favorita non la vedo. A livello di pronostico seguo un po’ quello che riguarda un mio discorso affettivo: preferirei passasse lo Zenit, mi è più simpatico perché c’è un allenatore come Spalletti che stimo moltissimo. Quindi vedo bene lo Zenit.
In generale, secondo lei, tornando alle italiane, che possibilità dà nostre squadre di passare il turno questi ottavi di Champions?
La partita più difficile ce l’ha il Napoli. Il Milan, anche se gioca la prima in casa, è in grado di giocarsela apertamente contro l’Arsenal, e penso abbia la struttura e la forza di squadra per passare il turno. Per il Napoli dipenderà dal risultato dell’andata al San Paolo, ma è un po’ più difficile, perché il Chelsea in questo momento punta quasi tutto sulla Champions League, e non mi sembra che il Napoli sia nella condizione ottimale, anche se poi in Champions si è sempre comportato egregiamente.
Sull’Inter: la Champions può tirar fuori nuove (o vecchie?) motivazioni per superare il Marsiglia, nonostante il momento no?
L’Inter può sicuramente farcela contro il Marsiglia. In questo momento non sta facendo bene, ha delle difficoltà, dei problemi, però ha un potenziale giocatori enorme e col Marsiglia si giocherà tutte le ultime possibilità, perché la corsa per la zona Champions ora è un po’ compromessa, anche se il campionato è abbastanza lungo.
Ma per l’Inter è realistico puntare alla finale, al di là delle ambizioni imposti dal blasone?
E’ realistico sì. Per l’Inter è soprattutto una questione psicologica e forse anche un po’ di condizione fisica di alcuni giocatori. Però le potenzialità per arrivare a fare la finale ci sono in ogni reparto. Del resto l’Inter ha vinto la Champions League poco tempo fa, e ha ancora pressappoco la stessa squadra: non credo che possa incontrare difficoltà realmente insormontabili per arrivare in finale.
Piccola postilla sul vostro PSG. L’anno prossimo potrà già competere per vincere la Champions, sempre che riesca a qualificarsi come sembra?
Se si qualifica come sembra penso che per competere a conquistare la Champions, il Paris dovrà sicuramente potenziare la sua rosa. Nel mercato di Gennaio ha provato ad acquisire alcuni giocatori importanti, naturalmente alcuni giocatori vanno in certe squadre se hanno la certezza che faranno la Champions League. Una volta raggiunta la Champions, il PSG ha il potenziale economico e anche di blasone per attirare qualsiasi tipo di giocatori: a quel punto si aprirà un nuovo mercato.
(Carlo Necchi)