I fari del mercato sono ancora spenti, dopo la recente sessione invernale, ma i movimenti sottotraccia si rincorrono all’ombra del calcio giocato, con talenti sempre nuovi accostati alle squadre più bisognose. In particolare, il panorama olandese sta offendo diversi campioni in vetrina: per esempio, l’attaccante Ricky Van Wolsfinkel, classe 89′ di proprietà dello Sporting Lisbona, è stato accostato all’Inter dalle news più recenti. Per capirci di più ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Marco De Marchi, ex difensore di (tra le altre) Bologna, Roma e Juventus, nonché  procuratore di Fabio Borini ed assistente di diversi giovani tulipani, che ormai puntualmente coltiva e propone ai mercati più esigenti. Ecco le sue impressioni sugli ultimi temi di mercato.



Le ultime notizie parlano dell’interessamento dell’Inter per Van Wolsfinkel: quanto c’è di vero?

Per ora non mi risulta ci sia qualcosa di vero. Quello che posso dire è che inizierò di nuovo a proporre il giocatore, e verrò in Italia con il suo agente a breve, per poter parlare anche di altri giocatori.



Sa già dove andare per proporre l’attaccante?

No, in questo momento non c’è nessuno che si è interessato: sono giocatori di altissimo livello, di conseguenza si parlerà con squadre di altissimo livello. Come fanno tutti gli agenti io proporrò, poi non è detto che tutti dicano di sì.

Lui vorrebbe restare in Portogallo o pensa già in grande?

In questo momento i ragazzi sono impegnati a portare a termine le rispettive stagioni, più o meno importanti, però non ci sono altre cose nella testa dei giocatori se non le partite che mancano alla fine.

Se dovessimo stimare una valutazione attuale di Van Wolsfinkel?



Non ne ho idea perché sono cose tra società, in questo caso io ho solo l’autorizzazione a proporre il giocatore in Italia.

Passando a John Guidetti, punta italo-svedese del Feyenoord di proprietà del Manchester City: che intenzioni hanno gli inglesi su di lui?

Francamente non ne ho idea per il momento.

Ma è ipotizzabile una permanenza prolungata in Olanda per giocare e maturare ancora?

Il giocatore sta facendo benissimo, però su questo non posso rispondere perché su questo perché non è una cosa che porto avanti io.

Tecnicamente i due sono pronti per l’attacco di un top club europeo?

Sono giocatori molto giovani che hanno un potenziale importante. E giocatori giovani, bravi e con potenziale enorme, possono essere pronti comunque a far parte di un gruppo importante. Poi se faranno venti, trenta, quaranta o dieci partite in un top club è impossibile da dire.

Vedremo Van Wolsfinkel titolare nell’attacco dell’Olanda agli Europei?

Queste sono domande alle quali non si può rispondere ora. Volendo c’è anche Luuk De Jong che sta facendo benissimo: sono entrambi giovani, stanno facendo bene, poi sarà l’allenatore della nazionale che sceglierà. Certo le scelte che andrà a fare saranno difficili, perché quando uno ha a che fare con giocatori forti, poi ne deve mettere in campo undici.

Su Borini: la maglia azzurra gli darà senz’altro maggior visibilità internazionale. Quante possibilità ci sono di vederlo agli Europei?

Lui vive alla giornata. Certamente ha degli obiettivi, l’ambizione fa parte di quello che vuole emergere, di conseguenza farà di tutto per continuare a migliorare. La nazionale da un certo punto di vista è il massimo, ma non è certo un punto d’arrivo: dopo questa partita Fabio avrà la testa al derby. 

I recenti sviluppi hanno accresciuto in lui aspirazioni di mercato?

Fabio non ragiona a lunga scadenza, ma per l’evento che deve affrontare nell’imminenza. Lui adesso è contentissimo a Roma e della convocazione in nazionale: è uno stimolo in più a migliorarsi perché il giocatore è giovane e ha ancora ampi margini di miglioramento secondo me.

A tal proposito la competizione interna con Osvaldo, sul duplice fronte Roma-Nazionale, può essere un ostacolo?

La Roma ha degli attaccanti importanti, e chi gioca a certi livelli sa che devi sempre dare il massimo per riuscire a ritagliarti uno spazio. Tutti giocano nella Roma e tutti vogliono che la Roma vinca: per cui se in un momento gioca lui piuttosto che Osvaldo è una decisione che deve prendere il mister, non son problemi che si pone Fabio. Lui indipendentemente da tutto dà il suo massimo, poi se lo fanno giocare o meno dipende dal tecnico, ma lui non sta lì a pensare troppo alle cose che fanno parte diciamo del bar sport.