Oggi l’attesissimo sorteggio di Champions League: speravamo di arrivarci con tre squadre, ed invece dobbiamo accontentarci del solo Milan, peraltro la squadra italiana più avvezza all’atmosfera europea, come da albo d’oro. Nel lotto delle magnifiche otto che andranno a sfidarsi ai quarti, troviamo due spagnole – le corazzate Barcellona e Real Madrid – la tedesca più temibile (il Bayern Monaco), il Chelsea dei vecchietti ammazza-Napoli, una spruzzata di calcio latino (Benfica, Marsiglia) e la Cenerentola della situazione, naturalmente l’Apoel Nicosia. Facile indicare le insidie maggiori per il Diavolo, esso stesso un’insidia per le altre, comunque. Per fare il punto della situazione a poche ore dal ‘sorteggione’, abbiamo deciso di interpellare il collega Massimo Caputi, giornalista Rai e notissimo volto televisivo. Intervista in esclusiva perIlSussidiario.net.
Allora, Caputi, partiamo dalla fine. Dalla fine dell’avventura europea del Napoli: verdetto giusto?
Il Napoli ha gettato via una grande occasione. Penso all’andata, al quarto goal fallito da Maggio praticamente a porta vuota, e ad una gestione della gara, al ritorno, non certo ottimale. E’ chiaro che se perdi 4-1, partendo da un vantaggio di 3-1, vuol dire che ci sono stati degli errori. La squadra ha pagato un atteggiamento troppo rinunciatario dopo il 2-1 e la mancanza di acuti da parte dei ‘Tre Tenori’. E poi ovviamente, problemi difensivi a parte, è stata una questione di inesperienza.
Per quest’uscita De Laurentiis la bollerebbe di provincialismo…
Ma l’esperienza a questi livelli è sempre un vantaggio. Il Chelsea è più abituato a questo tipo di partite e in campo s’è visto tutto. Francamente, se non così, non so proprio come spiegarmi l’uscita di scena del Napoli, visto che nel complesso non mi è sembrato inferiore agli inglesi. Resta il fatto, comunque, che la squadra di Mazzarri ha giocato una grande Champions League.
Per fare ancora meglio, lei dove interverrebbe?
Pochi ritocchi ma buoni. Servono un grande difensore ed un grande centrocampista. Ci fossero stati già a Stamford Bridge, probabilmente ora staremmo parlando di tutt’altro.
E l’Inter invece? C’è qualcosina da salvare o bisogna fare tabula rasa?
Parliamo di una squadra alla fine di un ciclo, che è stanca, ha dato tutto. Il Triplete fa ampiamente parte del passato, ormai.
Si aspettava l’eliminazione per mano del Marsiglia?
Diciamo che non mi ha sorpreso. L’Inter, per quanto superiore tecnicamente, ha sofferto molto la corsa e il temperamento dei francesi.
Ci rimane il Milan: sono sempre i rossoneri, alla fin fine, a salvare l’onore del calcio italiano in Europa, nonostante la figuraccia dell’Emirates.
Normale: è la squadra italiana più forte, più tecnica e quella più abituata a giocare questo tipo di gare e di competizioni. Torniamo a quello che dicevo prima: De Laurentiis dice che l’esperienza non è importante, ma si sbaglia.
E veniamo al sorteggio: scontato dire che il Milan dovrebbe evitare le due spagnole. O no?
Io credo che il Milan possa giocarsela con tutte, tolte appunto Barcellona e Real Madrid che restano di un altro pianeta. Sono due club che possono contare su soldi e tradizione, che sono, a mio avviso, i due fattori fondamentali per competere ad altissimi livelli. Poi dietro di loro, tutto sommato, vedo molto equilibrio.
Questi quarti di Champions, secondo lei, rappresentano un po’ la rivincita del calcio latino?
Può essere una chiave di lettura, ma non l’unica. Ripeto, vedo una competizione abbastanza livellata, in cui i rossoneri potranno sicuramente dire la loro.
In definitiva, qual è lo stato di salute del nostro calcio?
Non stiamo benissimo, ma nemmeno peggio di altri. Penso all’Inghilterra, che ha perso l’Arsenal e i due Manchester, senza dimenticare che lo stesso Chelsea è passato in maniera un po’ avventurosa. C’è molto rammarico, perché potevamo arrivare con tre squadre ai quarti, non avessimo avuto un’Inter spremuta e un Napoli inesperto.
(Alessandro Basile)