La legge sugli stadi (e sui palazzetti) è da molto tempo uno dei tormentoni della politica sportiva: da anni se ne parla, ma non si è ancora arrivati al traguardo tanto sospirato, che consentirebbe tempi più rapidi a tutte quelle società che volessero costruirsi un nuovo impianto di proprietà, come finora ha fatto solamente la Juventus. Questa legge consentirebbe di procedere con tempi più spediti e minori problemi burocratici, per cui è attesa con ansia dal mondo dello sport, e del calcio in particolare. Ora sembra che finalmente si possa essere vicini a una svolta e quindi ad una approvazione in tempi rapidi. Ne abbiamo parlato con il senatore Alessio Butti del Popolo della Libertà, uno dei primi firmatari del disegno di legge. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Cosa cambia per i club l’approvazione di questa legge?

Il disegno di legge Butti-Lolli è di straordinaria importanza soprattutto perché dà l’opportunità agli stadi italiani di avvicinarsi agli standard europei. Molti stadi, sono strutture ormai inadeguate sotto il profilo impiantistico che invogliano sempre meno il pubblico ad assistere alle competizioni sportive. La proposta attualmente in discussione alla Camera consentirebbe di realizzare impianti moderni, polifunzionali, dotati di strutture commerciali e ricettive da vivere non solo alla domenica. Il disegno di legge ha una portata tale da consentire un forte riavvicinamento del pubblico al mondo del calcio, oltre a promuovere importanti investimenti privati in tale settore, senza richiedere l’impiego di risorse pubbliche, in un momento molto delicato per l’economia nazionale.



Quali sono, quindi, gli effettivi vantaggi nell’approvazione di questa legge?

La Butti-Lolli semplifica le procedure amministrative, dà certezza sui tempi, consente di superare le diffidenze che le istituzioni locali hanno nei confronti di tutti coloro che vogliono migliorare il territorio, contrasta le speculazioni, garantendo procedure trasparenti.

La legge abbrevia i tempi per la costruzione di stadi e palazzetti: di quanto la abbrevia?

La legge stadi consentirebbe ai privati interessati una rapida remunerazione del proprio investimento, rilanciando l’impiantistica sportiva in Italia e creando decine di migliaia di posti di lavoro. Mi preme sottolineare però, che la ratio del disegno di legge non è certamente quella di aprire alla speculazione edilizia selvaggia. All’inizio anche qualche ambientalista si era espresso senza conoscere la qualità del testo che, ci tengo a precisarlo, ha ottenuto il consenso da parte di tutti i protagonisti interessati: dall’ANCI all’UPI, dal Credito sportivo alla FIGC e alla Lega Calcio passando attraverso una miriade di soggetti minori. Si può certamente parlare di una importante riduzione dei tempi.



Di conseguenza, quanto tempo ci potrebbe volere per avere uno stadio di proprietà?

La Juventus ha impiegato 9 anni. Con la legge stadi i tempi si dimezzerebbero.

Tra un mese alla Camera, poi di nuovo al Senato: quanto tempo passerà, ragionevolmente, prima che il disegno diventi legge?

Dopo l’approvazione in sede legislativa presso la Commissione Cultura della Camera, valuteremo le modifiche effettivamente apportate e ne discuteremo in Commissione.

Auspico che i lavori in Senato, così come due anni fa, si svolgano in tempi rapidi e che i colleghi senatori di tutti i gruppi sappiano dimostrare ancora una volta lo spirito collaborativo necessario per dare il via libera al provvedimento atteso da società sportive ed enti locali.

Quali erano i problemi che hanno impedito di trovare una soluzione finora?

Ci sono state squallide interferenze da parte di “portatori di interessi” del mondo del calcio che hanno tentato di confondere le acque per ottenere una legge che fosse a uso e consumo degli speculatori. Ma la Butti-Lolli combatte le speculazioni, aumenta la trasparenza e abbrevia i tempi, nulla di più. Inoltre molti deputati sono intervenuti senza conoscere nulla in materia urbanistica e questo ha complicato molto le cose.

Come avete superato questi problemi?

Con tanta pazienza, un grande lavoro di mediazione e ripetendo all’infinito i veri contenuti della legge.