Stamattina, poco dopo le 9, la salma di Piermario Morosini ha lasciato Pescara. La prima tappa di questo viaggio verso nord dello sfortunato centrocampista 25enne morto sabato è Livorno, città nella quale giocava e viveva dallo scorso mese di gennaio. Questo pomeriggio lo stadio Armando Picchi è aperto per l’ultimo saluto dei tifosi e dei compagni di squadra (il feretro arriverà attorno alle ore 15). Il viaggio proseguirà poi verso Bergamo, città natale di Piermario, dove domani verrà allestita la camera ardente e giovedì si terranno i funerali. Lo stadio è già pieno di tifosi, che arrivano e spesso lasciano la propria sciarpa legata ai cancelli (e ve ne sono molte anche del Pisa, gli storici avversari del Livorno: si ipotizza anche un derby amichevole per ricordare Morosini), oltre a un grandissimo numero di lumini, biglietti, fiori, bandiere, preghiere. La bandiera del Livorno davanti agli spalti è a lutto e a mezz’asta. Igor Protti, storico capitano del Livorno, ha rivelato a Sky Sport 24: “Ieri ho chiesto al sindaco se fosse possibile intitolare un settore dello stadio a Morosini, si è dimostrato assolutamente d’accordo e adesso vedremo come procedere”.
Intanto l’autopsia ha escluso infarto e aneurisma cerebrale: potrebbe essere stata fatale una malattia genetica. La Procura di Pescara, titolare dell’inchiesta, acquisirà quanto prima le immagini relative ai fatti accaduti dentro lo stadio Adriatico. Tra le intenzioni degli investigatori c’è quella di monitorare tutto quanto successo, specie in relazione ai soccorsi effettuati sul giocatore del Livorno. Fonti interne al palazzo di giustizia spiegano però che i risultati dell’autopsia effettuata ieri “già danno una grossa risposta”. Questa mattina hanno avuto inizio presso l’Istituto di anatomia patologica dell’Università di Chieti gli esami sui reperti istologici della salma, alla presenza della dottoressa Cristina Basso, il perito nominato dai familiari del calciatore del Livorno. Non conoscono soste invece gli omaggi per Piermario, che arrivano letteralmente da tutto il mondo dello sport. Per esprimere il cordoglio per la sua morte, infatti, la sede del Livorno è stata inondata da fax, mail e messaggi inviati da società di calcio, tifosi e sportivi da ogni parte del mondo, comprese le condoglianze del Barcellona, a ulteriore dimostrazione che questa tragedia ha commosso tutto il mondo dello sport.
A Bergamo invece è stata intitolata a Morosini la curva sud dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, che si trova proprio a Monterosso, il quartiere in cui Piermario è cresciuto. Stamattina, in apertura della seduta odierna, il Consiglio regionale della Lombardia ha osservato un minuto di silenzio in sua memoria, anche se ovviamente nella città orobica saranno domani e dopodomani le giornate del ricordo e della commozione.
(Mauro Mantegazza)