La Ducati va in Germania: la gloriosa casa motociclistica di Borgo Panigale (Bologna) è stata acquistata dalla Audi, colosso mondiale con 500mila dipendenti, oltre otto milioni di veicoli venduti nel mondo, quasi 160 miliardi di fatturato e 16 miliardi di euro di utili. Bisogna sottolineare che l’italianità della Ducati non dovrebbe essere minimamente messa in dubbio, e d’altronde la casa tedesca ha grande esperienza di acquisizione di altre case, dal momento che la Audi fa parte del Gruppo Volkswagen, una holding che comprende Audi e Volkswagen – naturalmente – e poi Seat, Skoda, Bentley, Bugatti, Lamborghini, Porsche, Man, Scania, Volkswagen Veicoli Commerciali e la carrozzeria Giugiaro-Italdesign di Torino. Bel modo di festeggiare il settantacinquesimo compleanno del patron di questo colosso motoristico mondiale, Ferdinand Piech, uno dei personaggi più carismatici ed influenti dell’automobilismo mondiale. Oggi pomeriggio il consiglio di sorveglianza della Volkswagen (Piech è il presidente di questo organo), ad Amburgo, darà il via libera definitivo a questa acquisizione che però è già stata sostanzialmente definita in tutti i suoi dettagli. Operazione i cui costi si aggirano all’incirca attorno agli 860 milioni di euro, compresi i 140 milioni di debiti della casa di Borgo Panigale. Meno di quanto la Investindustrial aveva valutato la Ducati (1 miliardo di euro), perchè il 20% dovrebbe rimanere nelle mani della famiglia Bonomi. Ma al di là di questi numeri, quello che interessa a tutti è la difesa dell’identità e dell’italianità del marchio Ducati, che dovrebbe però essere ampiamente garantita. Piech infatti è un grande appassionato di moto, e ha voluto puntare sulla Ducati proprio per le caratteristiche salienti dell’industria bolognese: il gruppo voleva fare concorrenza alla rivale Bmw anche tra le moto, ma Piech non voleva entrare in questo campo in modo banale. La Ducati, “sorella” a due ruote della Ferrari, con il suo capitale tecnologico e un’immagine straordinaria in tutto il mondo grazie ai suoi successi sportivi in Moto Gp ed ancora di più in Superbike, era l’ideale, ed è stato raggiunto. Piech d’altronde ha una vera e propria predilezione per l’Italia: lavorò da giovane con Giugiaro all’Italdesign, che poi ha voluto far entrare nel gruppo, così come la Lamborghini e ora la Ducati.



La Rossa è praticamente da sempre la dominatrice della Superbike, categoria nella quale vanta 31 titoli mondiali: ora entra nella casa che ha imposto la trazione integrale nei rally e che ultimamente – dal punto di vista sportivo – si è specializzata nella 24 Ore di Le Mans, vinta dieci volte su tredici partecipazioni.



 

(Mauro Mantegazza)

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