Cento nomi che cambiano il mondo. Tra loro Lionel Messi, Novak Djokovic, Oscar Pistorius e Jeremy Lin. Ogni anno – questa ormai è la nona edizione – la rivista Time (quella che sceglie anche “l’uomo dell’anno”) pubblicato la sua lista delle cento persone più influenti della Terra: non semplicemente i più ricchi o i più potenti (anche se spesso questo aiuta), Time infatti individua gli uomini e le donne in grado di ispirare gli altri e avere un impatto sulla vita di tutti. Vip, imprenditori, politici e anche sportivi. Quest’anno tra gli altri c’è anche il Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, con una motivazione che più impegnativa non si potrebbe: “Ha sulle sue spalle il destino di un intero continente, l’Europa”. Per l’Italia è presente anche Mario Draghi, il nuovo governatore della Banca Centrale Europea. Gli sportivi sono sei, nonostante i giornalisti della rivista che stendono la lista si chiedano ogni anno se inserirli o meno, visto che non cambiano la vita di tutti i giorni delle persone. Evidentemente hanno ritenuto che per i seguenti avviene anche questo: si tratta di Leo Messi, Novak Djokovic, Jeremy Lin, Tim Tebow, Oscar Pistorius e Yani Tseng. Messi è nell’elenco per il secondo anno di fila, significativo visto che si parla di una rivista americana.Time gli aveva dedicato anche la copertina a fine gennaio, definendolo “il più grande calciatore del mondo, forse di tutti i tempi”. Mia Hamm, indimenticabile stella del soccer Usa al femminile (più importante di quello maschile), lo ricorda nella scheda dedicata alla superstar del Barcellona. Djokovic invece è alla prima apparizione nella lista, inserito per lo straordinario 2011 che l’ha portato dopo tre anni da terzo incomodo a diventare il migliore di tutti. Oscar Pistorius a Londra 2012 sfiderà i migliori del mondo nei 400 metri piani nonostante non abbia le gambe (da anni domina le competizioni paralimpiche), dopo una battaglia contro l’establishment dell’atletica e un forte ostracismo, che è riuscito a vincere: “Il sudafricano è la definizione della parola ispirazione”, secondo Time. Poi si arriva ai nomi meno conosciuti in Italia, anche se l’esplosione di Jeremy Lin ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Lin è stato il primo asiatico-americano ad affermarsi in Nba nonostante due anni ai margini di quel mondo dorato e tanti rifiuti; ma è anche laureato ad Harvard, l’università più prestigiosa del mondo: secondo Time, “ha dimostrato che affermarsi come atleta è possibile anche essendo eccellenti studenti”.
Tim Tebow di professione fa il quarterback di football, uno degli sport più popolari in America. Ma gli Stati Uniti sono da anni attentissimi a lui soprattutto per la sua fede religiosa che ostenta anche in campo: “Tim ha grandi qualità in campo – scrive di lui per Time proprio Jeremy Lin -, ma sono le qualità che mostra fuori che lo rendono unico. Come atleti facciamo di tutto per cercare di vincere le partite. Tim ci ricorda che la vita è molto più di quello”.Yani Tseng, infine, è il fenomeno taiwanese che ha stregato il golf al femminile: “Ha un sorriso contagioso e un genuino entusiasmo per il golf – scrive di lei Annika Sorenstam, una delle migliori golfiste di sempre -. Quando gioca crea un’aura in grado di catturare l’attenzione di chi la guarda e anche dell’appassionato occasionale”.
(Mauro Mantegazza)