Nuovi arresti e indagati. Stefano Mauri e Omar Milanetto in manette, Domenico Criscito fuori dagli Europei, Antonio Conte indagato (per fare i nomi più illustri): la giornata di oggi è caldissima per quanto riguarda il calcioscommesse (clicca qui per leggere la notizia). Per capire meglio qual è la situazione in questo momento e come potrà evolversi la situazione, abbiamo contattato Matteo Pozzi, avvocato specializzato in giustizia sportiva. Intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come possiamo commentare queste ultime novità nelle indagini e gli arresti?

Questa è l’indagine penale, il filone che è stato avviato dalla giustizia ordinaria in base al reato di associazione a delinquere volta alla frode sportiva, che è un reato previsto dalle leggi dello Stato. Quindi per quanto riguarda gli eventuali provvedimenti sportivi bisognerà attendere l’acquisizione di tutto quanto raccolto durante le indagini della Magistratura, che sarà trasmesso alla Procura sportiva, la quale poi procederà ad aprire i fascicoli, operare i deferimenti e tutto quanto sarà necessario.



Quindi qual è la situazione in questo momento?

Per ora siamo davanti ad arresti, cioè atti di custodia cautelari, che ovviamente non potrebbero essere decisi da un giudice sportivo. Per ora è attiva la giustizia ordinaria che sta indagando su reati volti alla frode sportiva, cioè all’alterazione di risultati sportivi per conseguire un vantaggio economico con le scommesse. Dunque la giustizia sportiva, che è ovviamente già attiva ma soprattutto per il cosiddetto “primo filone” di indagini (quello che ha già portato alle penalizzazioni comminate in questa stagione NdR), per questi ultimi aspetti si muoverà prossimamente.



Possiamo già avanzare delle ipotesi sulle conseguenze di quanto sta accadendo?

Non possiamo fare ipotesi, anche perchè – è bene ribadirlo – chi è indagato non è automaticamente colpevole. L’avviso di garanzia informa una persona che si sta indagando su di lui e gli permette di nominare un avvocato difensore e di accedere agli atti. La colpevolezza si accerta nelle aule di tribunale, dopo il dibattimento tra accusa e difesa e il giudizio dei giudici. A maggior ragione visto che si sta parlando di giustizia ordinaria…

Degli elementi però esistono, purtroppo…

Sicuramente degli elementi ci sono, questo è ovvio, foto ed intercettazioni comprese. Quello che intendo dire è che siamo ancora nella fase delle indagini, e anche dal punto di vista sportivo non è giusto azzardare ipotesi. Per ora si scontrano le tesi opposte di chi accusa e di chi si difende.

Quello che possiamo già dire è che le scommesse sono un male del mondo del calcio…

Questo è un fenomeno che esiste e che non siamo riusciti a debellare. Il male nel calcio esiste, e le istituzioni sportive non sono riuscite a debellare questo cancro, ammesso che fosse possibile farlo con le sole forze degli organi interni. Anche su questo tema – come già per Calciopoli – è la giustizia ordinaria che ha fatto partire le indagini. La giustizia sportiva si muove perché questi reati profilano responsabilità anche all’interno dell’ordinamento sportivo. 

Da questo punto di vista cosa possiamo già dire?

Come ovvio la giustizia sportiva vieta di scommettere o di fare combine, e obbliga a denunciare se si sa qualcosa. Ad esempio quest’ultimo è il caso di Conte. Certo, a questo punto temiamo che il fenomeno sia molto più ampio di quanto si pensasse fino a poco tempo fa.

I tifosi però ovviamente vogliono poter capire cosa rischiano giocatori e squadre: come possono orientarsi?

Ci si può rifare alle pene previste per i vari reati, in sede penale e in sede sportiva, ma ricordandosi sempre che siamo in fase di inchiesta.

Per quale motivo siamo giunti agli arresti?

Gli arresti sono un provvedimento cautelare che si adotta quando c’è il rischio di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove o di fuga. Per evitare queste possibilità, che ovviamente danneggerebbero le indagini, si compiono gli arresti in questa fase delle indagini.

Tutto questo arriva proprio a ridosso degli Europei…

Sì, ancora una volta arrivano a ridosso di un grande evento, come nel 2006. Auguriamoci almeno che finisca nello stesso modo sul campo…

 

(Mauro Mantegazza)

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