La bufera calcioscommesse non accenna a placarsi. Dopo le controverse dichiarazioni sulla questione Antonio Conte (“Meglio due feriti che un morto”) e la conseguente convocazione del gip, Buffon torna a far parlare di sé e lo fa con una conferenza stampa che lascerà numerosi strascichi nei giorni a venire (clicca qui per leggere l’articolo sulla conferenza stampa di Buffon). Il portiere e capitano della nazionale entra infatti a gamba tesa sulla stampa italiana e lo fa con la solita, talvolta scomoda, schiettezza. Frasi come: “è una vergogna che in Italia, se io vado dal pm, dopo cinque minuti lo sanno già tutti” o “si era detto di evitare la spettacolarizzazione però, chissà come mai, alle sei del mattino c’erano già le telecamere davanti a Coverciano” sono solo alcuni degli estratti di quasi un’ora di one man show concesso dal portiere alla stampa. Uno sfogo tenuto con nervosismo, rabbia e delusione; talvolta alzando la voce e spesso tamburellando le dita sul tavolo. Ne esce un attacco all’intero baraccone, già fortemente provato dalle notizie che trapelano dalle procure di Napoli, Cremona e Bari. Già arrestati Mauri e Milanetto; indagati Criscito, Conte e Bonucci; con la ghigliottina della responsabilità oggettiva a tenere in scacco diversi club della massima serie. Argomenti caldi sui quali, in esclusiva per IlSussidiario.net, si è espresso Mario Sconcerti, stimato giornalista sportivo ed opinionista per Sky Sport. 



Partiamo dalle dichiarazioni di Buffon che oggi ha accusato i media, sostenendo che è uno scandalo che i giornalisti sappiano le notizie, prima dei diretti interessati. Lei cosa ne pensa?
Lo scandalo non è tanto se i giornalisti sanno tutto o meno. Lo scandalo sarebbe se facessero finta di sapere e riportassero cose sbagliate. Nel momento in cui riportano cose vere, stanno semplicemente svolgendo il loro lavoro. Inoltre mi è sembrato un po’ inopportuno tenere una conferenza stampa quasi senza contraddittorio e sparare a zero sui giornalisti.
E sull’accusa di un’eccessiva “spettacolarizzazione” della vicenda?
Mi sembra una sciocchezza anche questa. Sono stati fatti 16 arresti tutti insieme. Ci sono un centinaio di indagati, non credo che siano i giornalisti a spettacolarizzare la situazione. È l’indagine stessa a spettacolarizzarsi.
Capitolo nazionale: Criscito è stato escluso dalla spedizione, Bonucci no. Premesso che esiste una differenza tra i due casi, ma non sarebbe stato più giusto fare una repulisti generale di tutti quelli che sono stati tirati in mezzo?



Sono profondamente combattuto su questo punto. Innanzitutto le due situazioni sono profondamente diverse. Per Criscito esistono dei documenti, su Bonucci, invece, quello che abbiamo sono solo voci terze. Per quanto mi riguarda avrei preferito che la Federazione italiana giudicasse tutti innocenti sino a prova contraria.
Quindi non condivide la scelta di Prandelli?
La reputo eccessiva, ma rispetto la decisione. Io personalmente avrei portato entrambi, tuttavia capisco il perché Prandelli abbia scelto diversamente.
Quanto secondo a lei c’è ancora da svelare sull’inchiesta calcioscommesse?
Mi pare ormai sia un po’ di tempo che si gira sempre intorno agli stessi nomi. A meno di qualche straordinario pentito penso che il grosso sia ormai uscito. La sensazione è che dopo un periodo di grande espansione il cerchio abbia trovato la sua reale dimensione. Piuttosto ci sarà da verificare se siano vere o meno le voci che sono già emerse.
Una classifica da riscrivere?
È molto probabile tra questa stagione e la prossima rischiano di esserci numerose penalizzazioni. Ma non solo in Serie A anche, e soprattutto, in Serie B e Lega Pro.
Il principio con il quale verranno comminate le squalifiche è quello della responsabilità oggettiva. Crede sia davvero la soluzione giusta?



 

Non si può fare a meno della responsabilità oggettiva. In altri tempi questo tipo di accusa sarebbe stata da retrocessione diretta per illecito sportivo. In questo modo si stanno responsabilizzando maggiormente i giocatori a tutela dei club. L’Atalanta l’anno scorso, nel caso Doni, se l’è cavata con undici punti di penalizzazione, poi ridotti a sei. Probabilmente non sarà una giustizia corretta, ma la responsabilità oggettiva è assolutamente necessaria. 
Secondo lei Lazio e Napoli cosa rischiano?
Qualora dovesse scattare la giustizia sportiva, penso che oltre alla scontata esclusione dalle competizioni europee, ci possa essere anche per loro una penalizzazione nell’ordine dei sei punti. 
Potrebbe esserci una clamorosa retrocessione di uno dei due club?
No, non credo.
La Juventus potrebbe esser tirata in mezzo?
Non vedo come. La Juventus non ha nulla a che vedere con la questione. Piuttosto bisognerà valutare come si comporterà la Juventus qualora Conte dovesse essere effettivamente squalificato perché mi sembra ovvio che non potrebbe più essere l’allenatore. Ma questo è un discorso che, al momento, non ha motivo d’esistere.

(Massimiliano de Cesare)