A Lviv finisce 1-0 tra Gemania e Portogallo in un match che alterna momenti di stallo a fasi veramente emozionanti. È una sfida dalle grandi attese per i protagonisti delle due formazioni: dai madridisti Ronaldo e Ozil, a Schweinsteiger e Nani. La Germania si presenta come una delle favorite del torneo, Low conferma il 4-2-3-1 che prevede Lahm impiegato sulla sinistra con Boateng chiamato ad agire da terzino destro. La difesa davanti a Neuer sarà completata da Mertesacker e Badstuber. A centrocampo Schweinsteiger è stato dichiarato abile ed arruolato, al suo fianco ci sarà Khedira. Dietro l’unica punta Gomez, spazio al trio delle meraviglie formato da Muller, Ozil e Podolski. Paulo Bento deve rinunciare a Miguel, al suo posto c’è Joao Pereira nel ruolo di terzino destro. La difesa è completata da Pepe, Alves e Coentrao. Al genoano Veloso sono affidate le chiavi del centrocampo, ai suoi fianchi agiranno Miereles e Moutinho. In avanti Postiga insieme agli intoccabili Nani e Cristiano Ronaldo. 



La Germania parte subito forte e va persino vicino al gol lampo con il testone di Gomez che, imboccato dal cross di Boateng, impegna Rui Patricio, lesto a deviare. Dopo questa scarica di adrenalina la partita si assesta su livelli più da fine campionato che da inizio europei. Le squadre si temono a vicenda e di occasioni se ne vedono poche. Come al solito è la Germania che vuole dettare le regole: da sua tradizione produce molto, cerca sempre un gioco corale che parte dall’impostazione difensiva per ampliarsi verso le corsie laterali dove, oltre ai due esterni (Podolski a sinistra e Mueller a destra) coopera sempre Ozil, vero protagonista di questo primo tempo. La tecnica e la rapidità del giovane tedesco importato dalla Turchia, consente ai crucchi di portarsi in zona gol con Gomez e Podolski in un paio di occasioni ma, quello che manca ai ragazzi di Low, è la precisione sotto porta. Dall’altro lato i lusitani, sotto gli occhi del loro connazionale Mourinho, impostano una gara diligente riuscendo a tenere la squadra compatta. Da 10 e lode la prestazione di tutta la retroguardia del tecnico Paulo Bento: Alves, Pepe, Coentrao e Pereira si sono sopratutto notati per tempestive chiusure e ottimi contrasti. Ciò che dovrà aggiustare il commissario tecnico del Portogallo è invece la fase offensiva dove i tre attaccanti non riescono a sopportare un gioco fatto, per lo più, di lanci lunghi, preda troppo spesso dei fisici difensori tedeschi. Clamorosamente il primo tempo si chiude come si era aperto, stavolta però con un’occasionissima per il Portogallo che, allo scadere, sugli sviluppi di un corner libera Pepe al tiro;sfortunatamente la sfera impatta sulla parte bassa della traversa: sicuramente gol non è, i tedeschi però devono stare attenti soprattutto su calcio piazzato: il Portogallo è squadra sorniona ma se vuole letale. 



Sembra uno scherzo ma è pura realtà: l’avvio della ripresa emula i primi 45′ con la Germania che cerca ma non trova il vantaggio. Mueller si rende protagonista con due traversoni sui quali i lusitani si salvano in extremis. Il cronometro scorre e la partita ritorna sui ritmi che avevano contraddistinto il primo tempo: tedeschi macchinosi, caparbi produttori di manovre che non pungono mai l’attento Portogallo che dal canto suo col passare dei minuti cresce soprattutto a centrocampo. La scrupolosa partita dei portochesi sembra interrompersi verso il 60′ quando un errore di impostazione di Pereira perrmette ai fanchi germanici di piombare in zona gol ma ancora una volta manca la precisione sotto porta e il cross per un evanescente Gomez non si traduce in niente. È allora il Portogallo che prova a sfruttare una ripartenza azionata dal filtro sulla mediana che permette a Ronaldo di imbucarsi in area; sembra già tutto scritto quando arriva “dal cielo” il provvidenziale intervento di Boateng che sventa il peggio. Paulo Bento capisce che con un po’ più di peso in attacco la partita si può anche portare a casa così decide di sostituire l’invisibile Helder Postiga con il giovane e arrembante Nelson Oliveira. Anche monolite tedesco sta per essere scomposto, dalla panchina viene richiamato Miro Klose per sostituire Gomez ma il destino è imprevedibile e si dimostra tale anche in questa occasione: sull’ultimo cross disponibile per il “Torero” la partita cambia. L’attaccante del Bayern prende la scaletta e incorna, come da repertorio, sul secondo palo, un pallone impossibile da prendere per Rui Patricio. Low capisce il messaggio e rimanda Klose in panca; Gomez intanto va persino vicino al raddoppio ma la sua spaccata arriva sul traversone basso di Muller con un decisivo attimo di ritardo. I lusitani le provano tutte, fuori Meireles e dentro Varela: ennesima mezza punta che si aggiunge ai già portentosi ma moderati Ronaldo e Nani. Anche la Germania opera la prima sostituzione, attorniato da un clima possente e orgoglioso come solo i tedeschi riescono a rendere, esce Mario Gomez per Klose. Gli ultimi minuti del match sono un vero e proprio arrembaggio della squadra di Bento, Oliveira compensa quello che Postiga non era riuscito a fare in 70 minuti, Ronaldo e Nani scappano più facilmente alla retroguardia tedesca a mettono in mezzo una raffica di traversoni poco colti dai compagni. Cristano Ronaldo ci prova anche singolarmente ma Neuer gli si oppone con i guantoni; il Portogallo non si dà per vinto e colpisce la seconda traversa della gara con Nani la cui parabola cade sulla parte alta del legno mentre un impassibile Neuer resta a guardare scongiurando il peggio. La partita in questa fase conclusiva si fa veramente emozionante regalando momenti di esaltanti come mai era riuscita lungo tutto l’arco dei passati minuti. La Germania concede troppo campo agli orgogliosi lusitani che si impadroniscono delle fasce e solo l’imperiosa prova di Hummels non permette alla compagine in svantaggio di metterla dentro. L’occasione più clamorosa passa di piedi di Oliveira che defilato spalle alla porta trova l’unico varco libero per servire sul secondo palo Varela, tra il giocatore del Porto e il gol ci si mette un enorme Neuer che, con la sua uscita a valanga, salva letteralmente il risultato. La Germania trema anche poco dopo quando uno scambio tra Coentrao e Ronaldo porta il madridista a servire in area nani il cui piattone, da posizione invitante, è provvidenzialmente deviato da Badstuber. È su questa azione che si chiude, almeno virtualmente la partita; dopo tre minuti di alta tensione i tedeschi possono festeggiare una vittoria difficile da conquistare e meritata più ai punti che per altro. I portoghesi escono delusi per non essere riusciti a agganciare gli avversari dopo una orgogliosa fase finale; tra le fila degli sconfitti resta sempre il solito problema: manca un “Gomez portoghese” capace di metterla dentro di cattiveria con una sola occasione a disposizione. Diventa decisiva la prova con l’Olanda, anch’essa sconfitta nel pomeriggio; forse sarà meglio per Bento aprire il recinto di sinistra e provare quel fenomeno di Ronaldo come punta centrale: più libertà d’azione e maggiore vicinanza alla porta avversaria potrebbe permettergli di essere veramente decisivo, come oggi non lo è stato.



Germania-Portogallo 1-0

Germania (4-2-3-1): Neuer; Hummels, Boateng, Badstuber, Lahm, Khedira, Schweinsteiger; Mueller (93′ Bender), Ozil (86′ 18 Kroos), Podolski; Mario Gomez (78’Klose). Ct: Low

Portogallo (4-3-3): Rui Patricio; Pereira, Alves, Pepe, Coentrao; Moutinho, Veloso, Meireles  (80′ Varela); Nani, Postiga (69′ Oliveira 6), Ronaldo. Ct: Bento.

Arbitro: Stéphane Lannoy

Reti: 72′ Gomez (G)

Ammoniti: Badstuber, Boateng (G), Coentrao, Postiga (P)

Espulsi: nessuno

Neuer 7: la parata su Varela negli ultimi minuti è troppo decisiva per meritarsi la sola sufficianza.

Boateng 6.5: partita discreta impreziosita da un intervento fantastico in chiusura di Ronaldo che gli vale mezzo voto bonus.

Hummels 7: partita imperiosa, esce spesso palla al piede ricordando Thiago Silva, ha buone capacità di impostazione e in fase di non possesso controlla dando sicurezza al reparto.

Badstuber 6: partita sufficeinte fa il compitino senza grosse sbavature.

Lahm 6: non molto attivo come al solito, il furetto tedesco sale poche volte pensando più a controllare Nani e Ronaldo.

Khedira 6.5: massiccia prestazione in mediana ma non sempre continua. Va a fasi alternate.

Schweinsteiger 6: non è al meglio e quindi chiudiamo un occhio, controlla la zona centrale del campo toccando molti palloni ma non riesce a dare un ritmo alto alla squadra.

Muller 5.5: poco ficcante, sull’esterno non dà il meglio di sé anche se potrebbe.

Oezil 7: tra i migliori se non il migliore. È l’uomo che più cerca di dare metterci la faccia facendosi trovare sempre libero e azionando gli attacchi tedeschi.

Podolski 6.5: sotto porta deve aggiustare il tiro ma resta sempre un pericolo.

Gomez 6.5: prima del minuto 73′ manco ci si ricordava che era in campo, troppe volte in ritardo sui traversoni dei compagni ma al torero basta un pallone che ti trasforma la gara.

Ct Loew 6: in panchina è una furia, la sua squadra non dà il meglio in questa prima uscita e lui se ne rende conto. È però fortunato a non cambiare subito Gomez che gli regala la vittoria.

 

 

 

Rui Patricio 6.5: opera anche delle buone parate ma neanche un allungo estremo gli avrebbe permesso di parare la zuccata di Gomez.

Pereira 6: soffre Podolski e Ozil che troppo spesso gli si fanno sotto, lui si difende come può guadagnandosi una meritata sufficienza.

Alves 6.5: imposta l’azione con mirabili lanci dalla retroguardia che se vanno sugli esterni hanno un senso ma, se finiscono per cercare centralmente Postiga, fanno solo la fortuna dei tedeschi. In fase difensiva se la cava egregiamente.

Pepe 6: il solito lottatore un che ti salva sempre all’ultimo ma basta un cross che Gomez ti punisce.

Coentrao 6.5: spinge ma sopratutto copre come al Madrid ha fatto poche volte (vi ricordate contro il Bayern?). 

Moutinho 6: galleggia tra il centrocampo e la trequarti, il suo limite è andare a fasi alterne.

Veloso 5.5: troppe volte si affida a lanci che servono a poco, dovrebbe privilegiare di più il fraseggio.

Meireles 5: si nota poco, cerca di fare tutte e due le fasi ma non si rende mai protagonista.

Nani 5: è una zanzarina che da fastidio ma non morde mai, gli manca la cattiveria.

Postiga 4.5: nullo, non riesce mai ad essere pericoloso.

Ronaldo 5: ci mette troppo a entrare in partita poi qualche tiro e anche un po’ di sfortuna ma da lui ci si aspetta di più. Dovrebbe spaccare il mondo.

Ct. Bento 6: la sua è una squadra bene impostata in fase difensiva ma in zona gol sbaglia troppo  costruendo le occasioni più importanti solo negli ultimi minuti alla disperata ricerca di un pari.            

 

(Giorgio Davico – @ginovico)