Giovedì alle ore 20.45 si giocherà Germania-Italia, la semifinale degli Europei in Polonia e Ucraina. La nostra nazionale è reduce dagli ottimi quarti di finale giocati contro l’Inghilterra, superati solo ai rigori ma dopo 120 minuti di pseudo-dominio. Smaltita l’euforia è ora di prepararci alla semifinale contro la Germania, avversario temibilissimo e favorito per la vittoria finale. Prandelli è alle prese con diversi dubbi legati alla condizione di alcuni giocatori. In primis Daniele De Rossi, uscito al settantottesimo minuti dei quarti e ripreso claudicante allo sbarco a Varsavia. Poi Abate, che ha chiesto il cambio al termine dei novanta regolamentari per un affaticamento muscolare. Infine Giorgio Chiellini, che ha subito uno stiramento al bicipite femorale sinistro nella partita contro l’Irlanda. C’è chi dice che l’europeo del Chiello sia già finito, ma lo stesso difensore si mostra ottimista twittando: “Proverò in questi giorni, ma penso e spero che riuscirò ad essere disponibile contro la Germania“. Per valutare le condizioni dei nostri infortunati in vista di Germania-Italia ilsussidiario.net ha consultato in esclusiva il dottor Piero Volpi, storico medico sociale dell’Inter negli anni novanta del secolo scorso. Ecco le sue valutazioni:
Partiamo da De Rossi, che ha accusato un fastidio al nervo sciatico: di che si tratta?
Di un mal di schiena, quando si ha un irradiazione nella parte posteriore delle gambe. Di solito si parla di sciatalgia, e solitamente avviene nelle persone che contraggono delle patologie importanti alla colonna.
In ambito sportivo invece?
E’ un fastidio generato da un sovraccarico della parte della colonna lombare, che può determinare un’irradiazione sciatalgica, cioè di sofferenza del nervo.
Come sono i tempi di recupero da questo tipo di problema?
Di solito queste forme sono abbastanza suscettibili alla terapia, e al recupero abbastanza immediato.
Per cui essendo la partita dopodomani, De Rossi può farcela?
Se la forma di fastidio che ha accusato non è pesante si può certamente recuperare.
Anche se l’abbiamo visto claudicante allo sbarco a Varsavia?
Ma queste sono forme più infiammatorie: se non ci sono infiammazioni importanti o forme lesive, il recupero può essere rapido.
Passiamo ad Abate: può smaltire in due giorni l’affaticamento muscolare?
Qui è già più difficile dare una risposta.
Perchè?
Sui muscoli bisogna valutare il grado effettivo di affaticamento. Diciamo che se si tratta di un normale affaticamento muscolare, le possibilità di recupero ci sono anche per Abate. Il problema sarebbe un altro.
Quale?
Che ci sia qualche forma più impegnativa, di contrattura o di elongazione del muscolo, che può scaturire da un problema del genere. In quel caso il recupero sarebbe più difficile per Giovedì.
Infine Chiellini: per lui uno stiramento, ci vuole un miracolo?
E’ molto, molto difficile. Non si recupera da uno stiramento in sette-otto giorni: è difficile che recuperi anche per la finale.
Eppure anche Barzagli ha subito lo stesso infortunio, ed ora è ben sul pezzo…
Però per lui sono passati più di quindici giorni, i tempi sono diversi.
Per cui non abbiamo speranza di rivedere Chiellini agli europei?
Non voglio fare l’uccello del malaugurio, però se la diagnosi è uno stiramento è difficile recuperare in otto giorni. Comunque vediamo.
I giocatori saranno imbottiti di antidolorifici?
Non penso. I farmaci, così come la fisioterapia, hanno la loro azione, ma non è che uno debba essere imbottito. Verranno usati nelle dosi consentite e giuste.
(Carlo Necchi)