Brutto momento per due grandi stelle del calcio inglese, David Beckham e Wayne Rooney. Per il primo è arrivata una dolorosa esclusione dalla squadra che rappresenterà la Gran Bretagna nel torneo di calcio alle Olimpiadi casalinghe di Londra, il secondo invece è nel mirino della critica dopo l’eliminazione patita ad Euro 2012 nei quarti di finale per mano dell’Italia.



Cominciamo da David Beckham, che tutti davano per scontato sarebbe stato il simbolo della Gran Bretagna ai Giochi. Ricordiamo che nel calcio – come in tutti gli altri sport di squadra – i britannici hanno dovuto “inventare” una squadra che li rappresentasse, dal momento che alle Olimpiadi non possono partecipare Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda del Nord separatamente. Una squadra unica, da creare approfittando del fatto che i padroni di casa sono iscritti di diritto in ogni disciplina, ma non facile da assemblare. L’unica certezza sembrava fosse che uno dei tre fuoriquota (le Olimpiadi sono riservate infatti agli Under 23, con la possibilità di schierare al massimo tre fuoriquota) sarebbe stato proprio David Beckham, che si stava preparando da molto tempo per questo prestigiosissimo appuntamento. Anche l’esordio della Gran Bretagna era stato programmato appunto per questo motivo all’Old Trafford di Manchester, palcoscenico per anni delle prestazioni del numero 7 con lo United. Il c.t. olimpico, Stuart Pearce l’aveva inserito nella lista dei 35 preconvocati, ma al momento di ridurre la rosa per arrivare ai 18 prescelti l’ha tagliato. Beckham ha risposto tramite l’Associated Press: “Tutti sanno quanto è importante e cosa ha sempre significato per me giocare per il mio paese. Quindi sarebbe stato un grande onore far parte di questa squadra britannica, unica nella sua storia. Ovviamente sono molto dispiaciuto, ma ci saranno ben pochi tifosi accaniti quanto me che seguiranno la squadra. Come tutti spero tanto che si possa conquistare la medaglia d’oro”. I tre fuoriquota dovrebbero dunque essere i gallesi Ryan Giggs e Craig Bellamy, oltre al difensore del Manchester City Micah Richards, scelto per rafforzare la retroguardia. Ma l’Olimpiade dista ancora un mese, per cui per ora tengono banco ancora gli Europei e l’eliminazione per mano dell’Italia dopo una partita di puro difensivismo che oltre Manica non è piaciuta a nessuno.



Nel mirino della critica c’è soprattutto Wayne Rooney, accusato di essere un fenomeno solo con il club, proprio come si dice di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Questi Europei hanno accresciuto questa sensazione: vero, ha saltato le prime due partite per squalifica (ma anche questa è una colpa), poi però ha fatto una prestazione appena sufficiente con l’Ucraina (con gol, ma da pochissimi centimetri) e contro l’Italia è stato gravemente insufficiente. Spompato dopo 25 minuti, pesante e lento, forse a causa del viaggio a Las Vegas che si era concesso a maggio essendo squalificato nella fase iniziale (e non piace che ora si sia già rifugiato oltre Oceano). Un disastro, specie a paragone della esaltante stagione con lo United di Ferguson. Hodgson ha difeso le perfomance di Rooney all’Europeo, accusando Capello di aver fatto “una battuta da poco” sul suo ex giocatore. “L’impegno di Wayne è stato fantastico e ha fatto anche del lavoro extra, perché sapeva di essere indietro rispetto agli altri per via delle due partite saltate per squalifica. Sul finire della sfida con l’Italia lui e un paio d’altri non hanno reso sui loro soliti livelli, ma questo è il calcio e se i giocatori fossero dei robot e giocassero sempre allo stesso modo, non ci sarebbe nemmeno bisogno di allenarli”. Ma le polemiche non si placano.

Leggi anche