Finalmente s’inizia. Stasera alle 18,00 a Varsavia con Polonia–Grecia cominciano gli Europei di calcio,che si svolgeranno in Polonia ed Ucraina. Alle 20,45 a Breslavia giocheranno Russia e Repubblica Ceca. Tutte queste squadre fanno parte del girone A. Nel girone B ci sono Olanda, Danimarca, Germania e Portogallo. Nel girone C l’Italia che debutterà contro i campioni del mondo e d’Europa della Spagna alle 18,00 a Danzica domenica 10 giugno. Dello stesso raggruppamento fanno parte la Repubblica d’Irlanda, allenata da Giovanni Trapattoni e la Croazia. Nel girone D ci sono Francia, Inghilterra, Ucraina e Svezia. La finale si giocherà domenica 1 luglio a Kiev, capitale dell’Ucraina. L’Italia affronta questi Europei dopo il calcioscommesse, che ha coinvolto i campionati italiani di tante categorie. Speriamo che trovi quell’orgoglio necessario per fare grandi cose. Favorite la Spagna, l’Olanda e la Germania. Con qualche outsider di lusso che potrebbe vincere alla fine come fece la Grecia nel 2004. Per parlare di Campionato d’Europa abbiamo intervistato Pietro Anastasi, centravanti di quell’Italia che vinse l’unico Europeo degli azzurri nel 1968. Eccolo in questa intervista a ilSussidiario.net. 



Che Europeo ci aspetta?
Spero buono, Diverso sicuramente dalle ultime partite dell’Italia, come il 3- 0 con la Russia o le altre due partite con l’Irlanda e gli Stati Uniti, dove non abbiamo segnato neanche un gol. Mi sembra proprio che abbiamo grossi problemi in attacco.
Dove colloca l’Italia?
Spero di metterla tra le squadre che potranno fare bene a questo Europeo e spero soprattutto che in vista di questa manifestazione venga fuori tutto l’orgoglio degli azzurri, quello che ci ha consentito di fare bene in occasione di altre competizioni come i Mondiali del 1982 e quelli del 2006, quando ci trovammo in una situazione difficile di partenza. 
In questo senso lo scandalo scommesse potrà darci una spinta in più?
Potrebbe essere veramente un motivo di stimolo a farci disputare un grande Europeo.
Quali saranno le squadre favorite?
Direi le solite, Spagna, Olanda, Francia, Germania, Inghilterra e mi auguro anche l’Italia.
Soddisfatto della squadra?
Come non lo sono i tifosi, così non lo sono anch’io, per quello che si è visto in campo recentemente nelle ultime partite.
1968 e 2000 alla grande per gli azzurri poi Europei sempre difficili: c’è un motivo particolare?
Non lo so, non sono in grado di dare una risposta aa tutto questo. So solo che nel 2000 ad esempio fummo sfortunati, perdendo una finale già vinta, con quel golden goal di Trezeguet.
Cosa ricorda dell’Europeo del 1968?



Debuttai nella finale dell’Europeo Italia–Jugoslavia che finì 1-1. Avevo solo vent’anni. Giocammo una brutta partita, meritava la Jugoslavia di vincere. Poi nella ripetizione della finale Riva segnò il primo gol. Io segnai il secondo. Cominciare così con la nazionale fu veramente il massimo.
La chiamavano il “Pelè bianco”…
No un paragone irriverente per Pelè. Io segnavo solo tanti gol, ma non ero certo ai suoi livelli.
Segnare nella finale dell’Europeo che sapore ha?
Una gioia incontenibile. E’ come toccare il cielo con un dito. A vent’anni poi. Non potrò mai dimenticare quell’Europeo…



(Franco Vittadini)