Il momento della resa dei conti è finalmente giunto. Questa sera, allo stadio olimpico di Kiev, ore 20,45 si affronteranno Italia e Spagna, finale degli Europei di Polonia ed Ucraina 2012 (clicca qui per seguire e commentare in diretta la partita). Non un inedito in questa rassegna continentale, dal momento che la sfida tra gli azzurri e le furie rosse si era già disputata nella fase a gironi. Si trattava dell’esordio in una competizione ufficiale della nazionale di Prandelli, capace di guardare negli occhi la nazionale più forte del mondo, senza mai abbassare lo sguardo e portarla sino al novantesimo con il risultato di 1-1. In totale il bilancio degli incontri tra le due nazionali vede gli azzurri in leggero vantaggio con 10 successi, 11 pareggi e 8 sconfitte. La sfida si gioca in una fase finale dell’Europeo per la quarta volta e i precedenti sono in perfetta parità. Nel 1980 finì 0-0, nel 1988 gli azzurri si imposero 1-0 grazie a una rete di Vialli, mentre 4 anni fa nei quarti di finale di Euro 2008 a Vienna, la squadra di Aragones eliminò quella di Donadoni ai calci di rigore, aprendo quel ciclo vincente che perdura sino ad oggi. Insomma sempre partite combattute, come combattuta si annuncia l’incontro di stasera a Kiev, che vede leggermente favorita la Spagna, se non altro perchè è campione d’Europa e del mondo in carica. Gli azzurri non partono comunque sconfitti in partenza, la possibilità di chiudere il cerchio con una vittoria, potrebbe essere il carburante necessario per ribaltare l’ennesimo pronostico. Per parlare di questa finale abbiamo contattato Sandro Mazzola, uno dei protagonisti assoluti della spedizione europea del 1968, quello che resta l’ultimo ed unico successo azzurro in una rassegna continentale. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.



Italia-Spagna: che partita sarà?

Sarà una partita difficile, loro sono molto forti, ma possiamo batterli, non dovremo però aspettarli e cercare di contrastare nel modo migliore il loro centrocampo, che è la chiave di gioco della squadra iberica.

Spagna squadra esperta e abituata ai grandi appuntamenti.

In effetti la Spagna è una formazione esperta, molto preparata ai grandi appuntamenti e molto abituata a vincere e questo depone sicuramente a loro favore.



Come fermare il centrocampo iberico?

Non sarà sicuramente un’impresa facile perché il loro centrocampo è probabilmente il migliore del mondo. Noi comunque abbiamo dimostrato nel corso di questi Europei di non temere nessuno e di poter fare affidamento anche noi su un centrocampo di grande qualità tecnica.

Italia col solito modulo tattico 4-4-2 e pronta a fare una partita d’attacco?

Penso che questo sarà il modulo tattico che utilizzerà Prandelli e credo anche che sarà importante cercare di fare la partita e non subire il fraseggio spagnolo. Questo sarà l’atteggiamento giusto per affrontare questa finale.



Pirlo chiave del gioco azzurro?

Lui è cervello e piede nello stesso tempo, un giocatore assolutamente straordinario.

E De Rossi altro calciatore importante degli azzurri.

Con Pirlo forma la coppia di mezzale più forti attualmente esistenti in Europa.

Quanto è fondamentale la presenza di Cassano per le giocate in attacco di Balotelli?

Penso proprio che non ci saranno problemi e Cassano giocherà questa finale, ma credo che Balotelli ormai non abbia bisogno di nessun giocatore in particolare al suo fianco. Si è dimostrato un attaccante fortissimo e anche se giocassero Diamanti o Di Natale, mi aspetto sempre un Balotelli super.

Sarà anche una sfida tra Del Bosque e Prandelli?

A mio modo di vedere sono i giocatori che decidono una partita e quindi anche se riconosco il buon lavoro di Prandelli e naturalmente anche quello di Del Bosque dubito che saranno loro a decidere Italia – Spagna.

Il suo pronostico?

Credo che la Spagna parta favorita ma l’Italia ha tutte le possibilità per sconfiggerla, per metterla in difficoltà e portare a casa questa vittoria che ci manca dal 1968. Ci sono tutte le condizioni per vincere gli Europei.

 

(Franco Vittadini)