La polemica tra Zeman e Conte – o meglio tra la Roma e Juventus, visto che in casa bianconera ha parlato Marotta, mentre il diretto interessato è rimasto zitto – si arricchisce di un nuovo capitolo, ed è un commento autorevole, dal momento che arriva dal presidente della Federcalcio italiana, Giancarlo Abete, che ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 nella giornata di oggi, caratterizzata dall’amichevole Italia-Inghilterra.
La Nazionale è però passata in secondo piano davanti al commento sulla squalifica di Conte; ricordiamo che tutto è iniziato quando Zeman ha dichiarato che secondo lui un allenatore squalificato per più di tre mesi non dovrebbe dirigere nemmeno gli allenamenti in settimana. L’allenatore boemo della Roma non fece nomi, era un discorso in generale, ma il riferimento a Conte (che è stato squalificato per ben dieci mesi) è apparso piuttosto evidente. La risposta juventina è arrivata per bocca di Beppe Marotta, che non si è risparmiato anche un velenoso riferimento ad un Lecce-Parma del 2005, con il boemo sulla panchina salentina, e non è bastata la puntualizzazione di Baldini (“Zeman parlava a titolo personale”) per diminuire le tensioni. Il parere di Abete va in senso opposto alle opinioni di Zeman: “Quando non si è interessati non bisogna parlare, è troppo facile chiedere dei cambiamenti in questo modo. Oggi le regole dicono che un allenatore inibito può allenare durante la settimana”. Una condanna molto dura delle parole di Zeman – che aveva espresso un parere generico – che comunque ribadisce quali sono le regole: nulla vieta ad un allenatore squalificato di allenare durante la settimana. Il presidente della Figc ne ha pure per quanto è successo durante la Supercoppa Italiana Juventus-Napoli. Il primo riferimento è sui rapporti tra le istituzioni e il club bianconero, spesso tormentato negli ultimi anni: “La Federazione ha un rapporto istituzionale con la Juventus, è un grandissimo club con cui si è creata confusione negli ultimi tempi. La giustizia sportiva è autonoma, ognuno deve fare il suo ruolo con grande serenità, senza colpevolizzare le singole persone”. La stoccata al Napoli arriva invece a riguardo del comportamento del club partenopeo a Pechino, soprattutto per la mancata partecipazione alla cerimonia di premiazione.
Ecco dunque le parole di Abete: “Tutti se la prendono con arbitri e giudici perché non se la possono prendere con la propria squadra. Per quanto riguarda il Napoli, ho assistito a tante premiazioni anche in situazioni contestate e tutti hanno distinto la fase critica alla fase di riconoscimento. Il calcio deve crescere molto”. La chiusura è per il nuovo corso della Nazionale di Cesare Prandelli: “Cominciamo la strada verso il Mondiale dopo un Europeo perso, ma giocato da protagonisti – ha detto il presidente federale –. Prandelli? Ha assunto un impegno e non ha mai detto di voler andare via. Ognuno di noi sente una mancanza qualche volta, ma questo non significa non voler portare al termine il proprio compito”.