Tutto come previsto, perlomeno sui primi due gradini del podio. La finale femminile dei tuffi dal trampolino dei tre metri è stata vinta dalla cinese Wu Minxia, dominatrice incontrastata della specialità e capace questa sera di ottenere anche un 10. La cinese ha trionfato con un punteggio complessivo di 414.00, seguita a ruota dalla connazionale e compagna nei sincronizzati He Zi, che ha totalizzato un ottimo 379.20 valido per la medaglia d’argento. Non che la notizia ci colga impreparati: la doppietta cinese, pur minata dall’ottima prestazione di Tania in semifinale, era ampiamente preventivabile. Purtroppo nessuno sa tuffarsi in una piscina meglio delle cinesi: complimenti a loro e arrivederci alla prossima sfida, che naturalmente vinceranno ancora, perchè la dura realtà è questa. L’Italia lo sapeva, e lo sapeva Tania Cagnotto, che dopo la delusione nel sincro (quarta insieme a Francesca Dallapè, con qualche aiutino probabile da parte dei giudici alla coppia canadese) cercava qui un bronzo, sapendo di essere comunque la migliore delle europee. Lo è stata infatti, ma non si aspettava l’inserimento tra lei e le cinesi di Laura Sanchez Soto, messicana; che le ha tolto il gradino più basso del podio per una questione di centesimi, per la precisione 20. Su un totale di cinque tuffi, si capisce benissimo che la differenza è clamorosamente nulla, e allora fa ancora più male. Ancora di più perchè da sotto nessuna delle altre tuffatrici è stata in grado di tenere il passo delle prime quattro. Prosegue l’astinenza da podio olimpico per la Cagnotto, che deve ancora provare l’emozione di salire su un gradino dell’ambita scaletta alle Olimpiadi. La figlia di Giorgio chiude così la sua avventura a Londra con due medaglie di legno, che possono fare ben sperare e sono da considerarsi molto positive, ma non vanno negli albi d’oro: una beffa per lei, che in occasione del sincro sembrava averla presa meglio di Francesca, forse perchè sapeva di avere una possibilità in più nell’individuale: lo ha dimostrato, ma non è bastato. Eppure Tania aveva iniziato molto bene la gara, restando addirittura nella scia della Wu Minxia dopo il primo tuffo, il doppio mezzo indietro carpiato. Purtroppo, alla prima ottima performance non hanno fatto seguito altri tuffi all’altezza: Tania si è progressivamente allontanata dai risultati di vertici, venendo superata dalla messicana Sanchez Soto. Sino ad arrivare al quinto ed ultimo tuffo, quello decisivo per restare in corsa: purtroppo nemmeno un doppio mezzo rovesciato carpiato semi prefetto le è bastato per superare nuovamente la messicana, che è riuscita a difendere la posizione con i denti. Oltre al danno la beffa, con Tania che rimane fuori dalla zona medaglie per questione, come abbiamo detto, infinitesimale. Si rifarà? Forse, probabilmente. Ci vorrà tanto, peerò, per far smettere di bruciare la ferita.



Lo ha dimostrato stasera: dopo la gara sono arrivate le lacrime, e come darle torto. Deve però essere orgogliosa per un’ottima Olimpiade, disputata con grande personalità e tenacia. Lo sport è questo, si può perdere per 20 centesimi non assegnati da un giudice. Per Tania una dura lezione che sicuramente potrà temprarla e rendere ancora più forte in futuro.

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