Si colora di un’altra tonalità (la centesima, ormai) la polemica infinita tra Zdenek Zeman e la Juventus, sia essa rappresentata dalla società di oggi (Marotta) o dai calciatori del passato. Riassumere tutto quanto è stato detto sarebbe ora impossibile, ma le dichiarazioni dell’allenatore della Roma sono note: gli attacchi al presunto doping di Gianluca Vialli, Del Piero e compagni, le sparate sugli scudetti (“la Juventus ne ha vinti 22, massimo 23″) e sulle scommesse, con tutte le code di risposte, dall’amministratore delegato dei campioni d’Italia (“Zeman spieghi quel Lecce-Parma 3-3″), Tacchinardi (“non aveva tutti i torti”, poi ritrattato a Radio Manà Manà) e Vialli, la cui ultima replica non ha lasciato spazio all’immaginazione: “Zeman è un parac…, combatte le battaglie che gli convengono e le altre se le dimentica. Non l’ho mai perdonato per aver gettato un’ombra sulla mia carriera e su quella di Del Piero, e non avermi mai chiesto scusa”. Il 29 settembre c’è Juventus-Roma in campionato: l’atmosfera è incandescente, per i tifosi della Juventus Zeman è ormai un rivale più acerrimo del Torino, della Fiorentina o dell’Inter post Calciopoli, mentre per gli estimatori del boemo – soprattutto giallorossi – i bianconeri rappresentano il calcio sporco e scorretto. Abbiamo chiesto un parere sulla polemica a Riccardo Gentile, commentatore per Sky Sport. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Altro capitolo della polemica Zeman-Juventus: stavolta si è fatto sentire Vialli. Sinceramente: non si sta passando un po’ il limite? Decisamente. Ormai è una polemica antica, credo che sarebbe giusto, da parte di tutti i protagonisti che vengono chiamati in causa, cercare di evitare. Io credo che alcune persone non si rendano nemmeno conto dell’importanza che vengono dette.
In che senso? Non lo dico in senso negativo, e non mi riferisco solo a Zeman e Vialli, ma in generale: certe parole da parte di personaggi pubblici hanno delle conseguenze, possono essere prese e seguite in modo sbagliato da qualche sconsiderato. Questo può far sì che allo stadio accadano cose che non piacciono a nessuno, e che non vorremmo mai sentire.
Peraltro il 29 settembre c’è Juventus-Roma… Esatto; la partita non arriva certo in un momento bellissimo, è proprio a questo che mi riferivo quando parlavo di sconsiderati.
Si possono temere episodi di violenza allo stadio, quindi? Io credo che essere persone importanti comporta una responsabilità, in questo caso quella di non esaltare gli animi. Detto questo, non dico che chi esprime un concetto anche forte si debba ritenere responsabili di atti fuori dagli schemi di qualche sconsiderato; purtroppo però alcune persone sono condizionabili, o comunque non aspettano altro che un input. Non è un clima piacevole. E’ un discorso che accantonerei, ma evidentemente non ci si riesce.
Perchè, secondo lei? Faccio un esempio: l’altro giorno Gattuso, non esattamente l’ultimo arrivato, ha dichiarato che secondo lui è un controsenso fare allenare Antonio Conte durante la settimana. La sua dichiarazione, però, non ha avuto strascichi. Adesso la moda è questa: Zeman e la Roma contro la Juventus, e allora bisogna cavalcare questa onda.
In effetti, quando Zeman dice una cosa sulla Juventus viene data grande importanza alla cosa… c’è una spiegazione?
Penso che sia anche perchè è una presa di posizione che dura da molto tempo, ed è anche molto dura: non è facile trovare qualcuno nel mondo del calcio che dica che gli scudetti della Juventus sono non più di 22 o 23. E’ chiaro che se lo dice uno sconosciuto non fa presa; se lo dice Zeman, che peraltro è tornato ad essere l’allenatore della Roma… per di più Zeman denunciò delle cose nel nostro calcio che purtroppo hanno anche avuto riscontro; detto questo c’è anche la parte della Juventus.
Ovvero? Ormai, a causa di queste sue uscite, Zeman è stato identificato dai tifosi della Juventus come il nemico; detto questo, ci sono poi i fatti a giudicare questa vicenda, ma purtroppo spesso e volentieri le parole vanno oltre i fatti.
(Claudio Franceschini)