E’ un mezzogiorno di fuoco quello che stanno vivendo Zdenek Zeman e la Roma. Dopo le esternazioni di ieri di Walter Sabatini con le quali ha di fatto ufficializzato la crisi tra il tecnico boemo e la società giallorossa, oggi i dirigenti sono chiamati a prendere una decisione definitiva. La notte di lunedì ha visto una serie di incontri e consultazioni tra dirigenti e giocatori, tra dirigenti e il presidente James Pallotta, che sta vivendo questa situazione di crisi in diretta dagli Usa. Vuole essere aggiornato passo per passo, e vorrà condividere la decisione ultima. Questa situazione non gli piace, non è soddisfatto dei risultati. E’ un vincente, ci ha messo la faccia e vuole incominciare a raccogliere i frutti. Fino ad oggi si è fidato di Baldini e Sabatini. Continuerà a farlo, fino a fine stagione, ma ora vuole avere l’ultima parola. Il partito pro Zeman è cappeggiato da Francesco Totti: il capitano è convinto dei metodi del boemo e rinfaccia a (certi) compagni una scarsa dedizione alla causa. Con lui la banda dei più giovani, da Marquinhos a Florenzi, fino a Goicoechea. Nel partito contro-Zeman c’è ovviamente Daniele De Rossi, insieme a Burdisso, Marquinho, Castan e Stekelenburg. Tra gli indecisi ci sarebbero Osvaldo e Destro, oltre a Bradley e Pjanic. Una spaccatura netta nello spogliatoio che non aiuta i dirigenti a prendere una decisione definitiva. Un anno fa, con Luis Enrique, fu più semplice: nonostante mancassero i risultati i giocatori erano tutti col tecnico e ne chiesero persino la conferma. Fu lo spagnolo, liberamente, a decidere a fine anno di andarsene. La filosofia della Roma americana è precisa: non si cambia a stagione in corso, un pò la stessa posizione del Milan di Galliani. Ma in questo caso la situazione si sta deteriorando nei termini dei rapporti interni mister-giocatori-società. Una polveriera che potrebbe esplodere definitivamente da un momento all’altro. per questo occorre intervenire. E subito. Sabatini proverà un’ultima volta, come richiesto da Totti in persona, a ricucire lo strappo. Ma non può farlo da solo. Occorrerà un briciolo di collaborazione da parte di Zeman. In termini di flessibilità nella gestione di alcuni casi spinosi all’interno dello spogliatoio e in termini di diplomazia, nel contenere certe uscite pubbliche contro società e giocatori. Ci raccontano che il boemo non abbia alcuna intenzione di piegare la testa e sia determinato a proseguire sulla sua strada. Sabatini sta provando ad andargli incontro sul mercato: ha sondato il Psg per uno scambio Verratti-De Rossi e ha chiesto al Napoli il “pupillo” Insigne. In cambio vuole che il boemo ripensi alla difesa, accettando la collaborazione di Carlos Zago, e cerchi di più il dialogo coi “senatori” del gruppo, magari avvalendosi della collaborazione di Totti. Questo è il menù servito a tavola per provare a confezionare uno Zeman-bis. Altrimenti bisognerà dirsi addio. E guardare in Francia…     



Leggi anche

DIRETTA/ Sassari Reggio Emilia (risultato finale 72-79): Winston 22, vittoria Unahotels! (14 dicembre 2024)Diretta/ Lecce Monza (risultato 2-1) streaming video tv: rigore revocato ai brianzoli! (15 dicembre 2024)