Danimarca – Italia, gara valida per il penultimo turno di qualificazione ai Mondiali 2014, termina 2-2. Punto ininfluente ai fini della classifica quello guadagnato dagli azzurri, i quali però riescono a evitare la sconfitta proprio nei minuti finali. La squadra di Prandelli scenderà in campo nuovamente martedì sfidando nell’ultimo turno del girone l’Armenia al San Paolo di Napoli.
Cesare Prandelli per la sfida di Copenaghen schiera il 4-3-2-1. Tra i pali capitan Buffon, di fronte a lui da destra verso sinistra Balzaretti, Chiellini, Ranocchia e De Silvestri. A centrocampo Thiago Motta, Montolivo e Marchisio, mentre tra le linee Candreva e Diamanti chiamati a supportare Osvaldo unica punta. Balotelli resta in hotel dopo l’influenza rimediata questa mattina, Giuseppe Rossi invece siede in panchina pronto a ritrovare il campo con la maglia azzurra dopo due anni di attesa. Il tecnico dei danesi, Morten Per Olsen risponde con un 4-2-3-1 farcito di esperienza e carattere. Tra i pali Stephan Andersen, portiere del Betis Siviglia, in difesa Jacobsen, Bjelland, Agger, Boilesen, mentre in zona mediana si schierano Kvist e Zimling. Sulla tre quarti Braithwaite, Eriksen e Krohn-Dehli pronti a innescare l’ex juventino Nicklas Bendtner. Arbitra il francese Lannoy. I danesi cercano con insistenza la sfera proponendo fin dall’inizio un’energetica pressione che mette in seria difficoltà gli azzurri. Dopo una prima fase di stallo l’Italia prende coraggio e anima diverse azioni sfruttando la rapidità di manovra sugli esterni. De Silvestri ottiene il fondo e propone un cross sbilenco intercettato da Andersen. I padroni di casa rispondono con un destro a giro di Krohn-Dehli che non preoccupa Buffon. Poco dopo Candreva scappa da ogni marcatura eludendo il fuorigioco cercato da Agger. Il fantasista cerca Candreva con un cross malandrino, ma Andersen interrompe. Alla mezzora sale in cattedra Osvaldo: Thiago Motta approfitta di un errore degli avversari e dalla propria tre quarti lancia lungo per Osvaldo. L’italo-argentino controlla magnificamente e deride Agger con un tunnel a seguire. Una volta in area Osvaldo conclude con un destro violento che gonfia l’angolino più lontano. La Danimarca scossa dallo svantaggio prova a reagire, ma la retroguardia azzurra chiude ogni spazio. Però nell’ultima occasione disponibile i biancorossi fanno gol: Krohn-Dehli si allarga sulla fascia sinistra e propone un cross lungo e teso che trova Bendtner pronto al colpo di testa. Schiacciata vincente che batte Buffon e riporta il risultato in equilibrio. Vedremo se nella ripresa l’equilibrio verrà nuovamente messo in discussione.
Nella ripresa Olsen inserisce Larsen per Braithwaite. Sostituzione che aiuta la rinascita danese, dando il via a un lungo monologo biancorosso. Eriksen si scatena tra le linee, facendo impazzire Balzaretti e De Silvestri. Il fantasista dell’Ajax colpisce il palo a inizio ripresa graziando Buffon immobile. Gli azzurri si abbassano pericolosamente lasciando spazio e tempo di manovra alla Danimarca. Marchisio prova a rompere l’incantesimo cercando di sfruttare una rapida ripartenza, ma il suo tiro è troppo debole per battere Andersen. Zimling suona la carica con un destro violento che costringe Buffon agli straordinari. Qualche istante dopo sugli sviluppi di un corner Bjelland ci prova dal cuore dell’area ma colpisce clamorosamente la traversa. I padroni di casa controllano senza particolari problemi il gioco cercando spesso di innescare Bendtner. Prandelli corre ai ripari inserendo Aquilani e Cerci, ma poco dopo gli azzurri vanno sotto. Eriksen con una magia innesca Krohn-Dehli sulla sinistra. Il trequartista danese propone un cross preciso che chiama in causa Nicklas Bendtner, il quale con un salto impressionante brucia nuovamente Balzaretti e Buffon. Gli azzurri ci provano fino allo scadere come suggerisce il dna azzurro e alla fine lo sforzo prodotto paga. Al 91esimo Cerci regala dalla destra un cross lungo per Osvaldo, il quale controlla in area si crea lo spazio per il tiro e conclude verso la porta. Sulla traiettoria si intromette Aquilani che da due passi beffa Andersen. (Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
E finisce così con un gol all’ultimo respiro che salva l’imbattibilità azzurra quando tutto sembrava davvero perso. Sette vite dell’Italia e grande carattere, che ha saputo reagire soffrendo, anche se ha mostrato qualche limite di troppo difettando nel palleggio.
Pareggio dell’Italia! Con un gol di Aquilani che è del tutto merito di uno straripante Osvaldo che taglia l’area danese e scocca un tiro che trova la deviazione di un difensore di casa e di Aquilani che mette fuori gioco completamente il portiere Andersen.
Ancora gol dell’ex-juventino che punisce oltremodo gli azzurri svettando ancora su un Balzaretti davvero poco reattivo, al pari, va detto, dell’intero pacchetto arretrato azzurro troppo molle e impreciso nel cercare di contrastare l’avanzata dei padroni di casa.
Pareggio della Danimarca con un gol di una vecchia conoscenza del calcio italiano: Bendtner. Il danese sovrasta Balzaretti e di testa insacca alle spalle di Buffon.
Gran gol dell’ex giallorosso Osvaldo che porta in vantaggio gli azzurri attorno al 25′ minuto di gioco grazie a un lancio lungo perfetto dalle retrovie di Thiago Motta e a una freddezza che pochi gli conoscevano. Controllo, ingresso in area e traiettoria velenosa all’angolino rasoterra. Che gol!
Stasera si parla di opportunità sudamericane per gli Azzurri, non tanto di tattica: alcuni giocatori in campo in questa partita di Copenaghen si giocano la possibilità di essere inseriti nella lista dei 23 giocatori che Cesare Prandelli diramerà a tempo debito. Saranno i 23 che andranno in Brasile al Mondiale. Alcuni sono già certi del posto, pur se stasera non ci sono: Daniele De Rossi, Andrea Barzagli, Mario Balotelli per un motivo o per l’altro sono indisponibili, ma fanno già parte del gruppo che tenterà l’assalto alla Coppa. Chi probabilmente ci sarà ma deve ancora convincere il CT è Pablo Daniel Osvaldo: l’italo-argentino questa sera può definitivamente fugare i dubbi su di lui con una prestazione super, condita magari da uno o più gol. Solo così può fare decisi passi avanti verso il Brasile: dipende da lui, dalle sue lune e dalle sue potenzialità. Come lui, anche Lorenzo De Silvestri e Federico Balzaretti, con Prandelli già agli Europei, si giocano tanto nella trasferta danese.
Si avvicina l’inizio della partita di Copenaghen, dove si affronteranno Danimarca e Italia per una partita delle qualificazioni mondiali che a dire il vero ha importanza soltanto per i padroni di casa, ancora in corsa per la seconda posizione nel girone B, che potrebbe valere un posto ai playoff. Forse proprio basandosi sulle maggiori motivazioni dei biancorossi, l’agenzia di scommesse sportive Snai vede favorita appunto la Danimarca, il cui successo è quotato a 2,40, quota più bassa rispetto al 2,80 che pagherebbe la vittoria italiana e al 3,25 a cui è quotato il pareggio. Gli scommettitori puntano su una partita con pochi gol: l’Under 2,5 è infatti quotato a 1,70, mentre per l’Over si sale fino a 2,05. Interessanti anche le quote per il risultato a fine primo tempo: dopo 45 minuti, l’ipotesi più probabile è un pareggio (quotato a 2,10), mentre il vantaggio danese pagherebbe 3,10 volte la posta e quello italiano 3,40. Infine, ecco alcune considerazioni sui risultati esatti più probabili: in prima posizione troviamo il pareggio per 1-1 (quotato a 6,00), mentre a seguire troviamo le vittorie per 1-0 della Danimarca (7,50) oppure dell’Italia (8,00).
Si gioca questa sera alle 20:15, a Copenhagen, Danimarca-Italia, partita valida per il penultimo turno di qualificazioni al Mondiale 2014. Siamo nel gruppo B, e gli Azzurri come noto hanno già staccato il pass per il Brasile: per la prima volta nella nostra storia, ci siamo qualificati alla Coppa del Mondo con due giornate di anticipo (20 punti, con 6 vittorie e 2 pareggi). Diverso il discorso per i danesi: loro sono terzi con 12 punti, uno in meno della Bulgaria e tre in più della Repubblica Ceca. Per accedere ai playoff (riservato alle seconde del girone), devono vincere le due partite restanti, e sperare che i bulgari non facciano altrettanto. Dunque, le motivazioni pendono decisamente dalla parte dei nostri avversari, che in più saranno spinti da un Parken tutto esaurito; ma la partita è importante anche per noi, perchè ogni punto e vittoria in più ci fa salire nel ranking e ci avvicina alla possibilità di essere una delle teste di serie nei gironi del prossimo anno, agevolandoci così il cammino in Sud America. In più, Cesare Prandelli sa bene che le occasioni per cementare il gruppo e provare uomini e situazioni tattiche non saranno tantissime; così, queste due partite saranno utili in ogni caso. I precedenti tra Danimarca e Italia sono cinque: due si sono giocati in campo neutro, mentre degli altri tre se ne sono giocati due da noi. Gli Azzurri comandano: tre vittorie, un pareggio e una sconfitta. Come qualificazioni, a parte la partita di andata terminata 3-1 per noi (reti di Montolivo, De Rossi e Balotelli), c’è il precedente di Euro 2000, quando andammo a vincere in Danimarca per 2-1 (Inzaghi e Conte) e poi perdemmo 3-2 in casa (Fuser e Vieri) ma staccamo comunque il biglietto per Belgio e Olanda. Invece, nelle manifestazioni ufficiali ci siamo incontrati due volte agli Europei. Nel 1988 agevole vittoria azzurra (2-0, Altobelli e De Agostini; in campo c’era anche l’attuale CT danese Morten Olsen), andammo in semifinale (persa) mentre i danesi furono eliminati senza aver fatto punti; nel 2004 il triste 0-0 passato alla storia per lo sputo di Francesco Totti ai danni di Christian Poulsen, e per il successivo “biscotto” scandinavo tra Danimarca e Svezia, che con il 2-2 ci eliminarono. Anche allora c’era di mezzo la Bulgaria, da noi battuta. Per quanto riguarda i danesi che giocano o hanno giocato in Italia, sono tanti: si va da John e Karl Aage Hansen e Karl Aage Praest, trio della Juventus dei primi anni Cinquanta che poi ha avuto anche il grande Michael Laudrup (acquistato dalla Lazio), al fratello Brian (Fiorentina e Milan), passando per Preben-Larsen Elkjaer, protagonista dello storico scudetto del Verona nel 1985, fino ad arrivare ai vari John Dahl Tomasson (Milan), Martin Jorgensen (Udinese e Fiorentina), Martin Laursen (Verona e Milan), Per Kroldrup (Udinese, Fiorentina e Pescara).
La Danimarca, che ha centrato il suo miglior risultato ai Mondiali con gli ottavi di finale nel 1986, aveva iniziato decisamente bene il suo cammino di avvicinamento al Brasile, con due vittorie su Armenia e Malta. La vittoria casalinga contro gli armeni avrebbe di fatto blindato almeno il secondo posto nel girone, e invece è arrivato un clamoroso 0-4: da lì la strada è stata tutta in salita, perchè nel loro Paese gli scandinavi non hanno più vinto. Pareggio 1-1 contro la Bulgaria, poi 0-0 contro la Repubblica Ceca. Bravi sono stati i ragazzi di Morten Olsen a tenere il passo in trasferta, in particolare il 3-0 sulla Repubblica Ceca ha provveduto a mantenere in corsa la nazionale; ora le prossime due partite saranno giocate a Copenhagen (c’è Malta dopo gli Azzurri) e dunque è naturale che ci sia un po’ di apprensione. A guardare il calendario, la Bulgaria ha due partite non semplicissime: si può pensare che vada comunque a vincere in Armenia, poi ospiterà la Repubblica Ceca che, chissà, potrebbe essere ancora in corsa (ma la Bulgaria non dovrebbe vincere la prima gara). Speranze al lumicino, ma giustamente la Danimarca ci crede ed è per questo che stasera darà tutto per provare a vincere. L’Italia non ha avuto problemi: in passato gli Azzurri hanno saputo complicarsi oltremodo la vita nei gironi di qualificazione, questa volta invece non è accaduto e anzi i risultati sono arrivati subito. Sei vittorie e due pareggi: le uniche due volte in cui l’Italia non ha preso i tre punti sono avvenute in Repubblica Ceca (0-0) e in Bulgaria (2-2), per il resto vittorie casalinghe contro Repubblica Ceca (2-1), Bulgaria (1-0), appunto Danimarca e Malta (2-0), e affermazioni esterne contro Malta (0-2) e Armenia (1-3). Certo non sempre le prestazioni sono state brillanti, ma questo conta fino a un certo punto: il primo obiettivo era quello di qualificarsi, nel frattempo Cesare Prandelli ha studiato uomini e situazioni tattiche e si è comunque fatto un’idea, tanto che il grosso del gruppo che porterà ai Mondiali è già formato ed è grosso modo quello che ha conquistato la finale agli Europei di un anno fa. Restano alcuni posti da assegnare: queste due partite saranno un test per alcuni giocatori, per esempio De Silvestri che questa sera parte titolare (clicca qui per le probabili formazioni) e Osvaldo che, qualora Francesco Totti dovesse realmente partecipare alla spedizione, sarebbe uno dei possibili esclusi dalla lista degli attaccanti. Riccardo Ferri (clicca qui per il suo pronostico) ci ha detto che la Danimarca ha qualcosa in più come motivazioni e potrebbe avere la meglio questa sera; noi proveremo comunque a darle fastidio con le armi che conosciamo. Poi, vedremo quale sarà il risultato. A questo punto non resta che lasciare la parola al campo: Danimarca-Italia sta per cominciare…
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Il tabellino di Danimarca-Italia
Danimarca (4-3-3): Andersen; Jacobsen, Bjelland, Agger, Boilesen; Kvist, Zmiling (82′ Andreasen), Eriksen; Braithwaite (46′ Larsen), Bendtner, Krohn-Dehli. Allenatore: Olsen.
Italia (4-3-2-1): Buffon, De Silvestri, Ranocchia, Chiellini, Balzaretti; Montolivo (82′ Gilardino), Thiago Motta, Marchisio (68′ Aquilani); Diamanti (77′ Cerci), Candreva; Osvaldo. Allenatore: Prandelli.
Arbitro:Lennoy (Francia)
Marcatori:45′ (+1), 79′ Bendtner (D), 28′ Osvaldo (I)
Ammoniti:Zmiling, Bjelland (D)