“Giocare da Uomo”, scritto a quattro mani insieme a Gianni Riotta, è l’autobiografia calcistica di Javier Zanetti, nella quale ripercorre i vent’anni in nero-azzurro. Un libro per raccontarsi, ma soprattutto per esternare la sua grande passione per il calcio, che ancora oggi, a 40 anni suonati, è vivissima. Che sia da esempio per tutti. C’è spazio però anche per una frecciatina a un suo ex allenatore, il campione del mondo al Mundial ’82, Marco Tardelli, definito testualmente: “Il peggior allenatore che abbia mai avuto. Dopo il 6-0 qualcosa si ruppe”. Parole che non suonano propriamente “da Zanetti”: e allora, cosa può essere successo per averle scatenate? Vero che quella stagione non fu propriamente trionfale: i nerazzurri la chiusero al quinto posto, a 24 punti dalla Roma tricolore ma pur sempre a -5 dal Parma che, quarto, si prese l’ultimo posto utile per la Champions League. Il 6-0 subito nel derby ha certamente pesato a rendere quell’annata più disastrosa di altre, ma resta la pesantezza della parole da parte di un calciatore sempre posato nei comportamenti. La redazione de ilsussidiario.net ha contattato allora l’ex interista Benoit Cauet per commentare l’uscita dell’eterno capitano del biscione e per farci raccontare qualcosa di quel periodo non facile.
Un commento sulla dichiarazioni di Javier Zanetti: “Tardelli il peggior allenatore che abbia mai avuto”. Non ho sentito niente di quello che ha detto Javier. Non siamo stati felici dei risultati ottenuti quell’anno; per fare certe dichiarazioni ci sarà sicuramente un motivo, ma non so esattamente quello che ha detto.
Lei ha fatto parte di quell’Inter: cosa può dirci della sua esperienza con Tardelli? Penso che tutti gli allenatori arrivati all’Inter siano stati bravi, poi qualcuno è stato sfortunato, e qualcun altro più fortunato. Nell’arco di una carriera ci sono sempre gli alti e i bassi.
Avendo vissuto da protagonista quegli anni all’Inter, ci può raccontare qualche aneddoto e il clima in spogliatoio sotto la guida del campione del mondo? Ormai sono passarti più di 10 anni e uno non si ricorda delle dinamiche e degli umori in spogliatoio. Da questo punto di vista non mi ricordo più…
(Fabio Franchini)