“Voi parlate male di me, io segno”. Questa volta, lo diciamo senza mezzi termini, ha ragione lui. Si parla ovviamente di Mario Balotelli, croce e delizia del calcio italiano: che certi atteggiamenti sopra le righe ne abbiano ormai definito il personaggio è un dato di fatto, così come le sei giornate di squalifica – divise tra scorsa stagione e annata in corso – per insulti rivolti ai direttori di gara sono sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, in questi giorni di Super Mario si è parlato tanto, decisamente troppo e per aspetti che c’entrano poco con il calcio giocato. D’accordo: forse la partita contro l’Armenia non racchiudeva in sè temi di interesse da prime pagine, anche se la corsa ai 23 posti per il Mondiale è già iniziata e quello del San Paolo era un test importante per molti. Nei giorni precedenti la gara, però, si è preferito parlare di altro: delle ennesime “balotellate”, ma questa volta inventate a regola d’arte, gonfiate all’inverosimile. La manata al cameraman, per esempio (clicca qui per il video): si è detto che Mario avesse “colpito” un operatore, quando le immagini mostrano chiaramente altro e, soprattutto, forse era la telecamera a essere un po’ troppo invadente. Fino ad arrivare alla storia del simbolo della lotta alla camorra; di cui si è discusso in lungo e in largo per giorni, e a causa della quale Balotelli si è sentito dare dell'”imbecille” a titolo gratuito, manco avesse appoggiato pubblicamente qualche personaggio losco. Stavolta, stiamo con Mario: il passato è passato, e i riflettori scelgono con cura subdola e maniacale dove andare a posarsi, così che una notizia che non è una notizia diventa improvvisamente un fenomeno di cui discutere nei salotti. Perciò il bomber del Milan, che è umano come forse a volta ci si dimentica, uscendo dal campo ieri sera dopo il quinto gol nelle qualificazioni mondiali ha “salutato” con la frase in apertura i tanti cronisti che lo cercavano per, chissà come mai solo adesso, chiedergli conto della partita e della rete del pareggio. “Io posso solo fargli i complimenti per come ha giocato in campo”, ha detto Cesare Prandelli, che già nella mattinata di ieri aveva minimizzato l’episodio della camorra. Anche perchè, intendiamoci, se mai Mario Balotelli dovesse prenderci per mano e portarci alla conquista della quinta Coppa del Mondo, delle sue intemperanze fuori dal campo non parlerebbe più nessuno.



(Claudio Franceschini)

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