Conclusesi le qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2014 per quanto riguarda la zona europea, possiamo notare come l’unica sorpresa sia rappresentata dal Portogallo (secondo dietro alla Russia di Fabio Capello), il quale dovrà giocarsi l’accesso al Brasile attraverso la lotteria dei playoff. La Francia, ovvero l’altra grande esclusa dall’elenco delle qualificate, ha dovuto fare i conti con la contemporanea presenza nel proprio girone della Spagna Campione del Mondo e due volte d’Europa; era quindi ovvio che una delle due nonn si sarebbe qualificata direttamente, bravi sono stati i Bleus a giocarsela fino all’ultima giornata. Per quanto riguarda l’Italia, invece, con il pareggio di ieri, si è giocata la possibilità di essere testa di serie. Per commentare tutti questi temi è stato intervistato in esclusiva da IlSussidiario.net il celebre telecronista Rai Stefano Bizzotto.
Non pensa che Prandelli ed i giocatori abbiano snobbato un po’ questo doppio turno? Prandelli no di certo, soprattutto dopo quello che ha dichiarato nei giorni scorsi. I giocatori, invece, credo di si. A Copenaghen, davanti ad un avversario ostico, hanno fatto la partita ma non sono andati oltre il pareggio; era ieri che avrebbero dovuto vincere…
Il fatto di non essere testa di serie al Mondiale potrebbe essere uno svantaggio così grande? A parte che potrebbero capitarci teste di serie più abordabili come Svizzera o Belgio, l’unico vantaggio è che, se riesci a passare il turno insieme all’altra big, poi questa, nel turno successivo, non la trovi se non più avanti.
C’è qualche giocatore attualmente fuori dal giro della Nazionale che si sentirebbe di consigliare a Prandelli? Ora come ora, l’unico a cui sta pensando il nostro CT è Totti, ma poi bisognerà vederne lo stato di forma verso aprile o maggio. Ad esempio Di Natale è uno che, in genere, entra in forma nella seconda parte del campionato. Stesso discorso per El Shaaray: ora come ora è un fantasma, ma se dovesse ripetere le prestazioni dello scorso anno potrebbe avere qualche chance.
Con tutte le squadre accreditate alla vittoria finale (considerate anche le possibili outsider), pensa che gli uomini di Prandelli possano ripetere le gesta di quelli di Lippi e Bearzot? Potrebbero, anche perchè sia nell’82 che nel 2006 l’Italia non era per niente tra le favorite; poi si sa, in tornei come questi, ci sono anche tante altre variabili da prendere in considerazione.
A suo avviso, la Spagna è ancora la favorita o crede che gli avversari stiano cominciando a prenderle le misure? Penso che vincere in Brasile sia un’impresa titanica per chiunque ma, a mio modesto parere, i favoriti sono proprio i padroni i verdeoro, non tanto perchè giocano in casa, ma per il notevole numero di giocatori giovani e forti che hanno, vedi Neymar, Lucas e Paulinho. E poi non dimentichiamoci che le condizioni climatiche potrebbero giocare a loro favore.
Cosa pensa della situazione del Portogallo e della Francia, le due big che dovranno giocarsi il pass ai playoff? Molto dipenderà anche dai sorteggi. Le due squadre potrebbero anche incrociarsi in uno scontro diretto e, per gli amanti del calcio, sarebbe un peccato vedere gente come Ronaldo o Ribery dover stare a casa.
(Nicolò Casali)