Forse, parlare di migliori e peggiori in una gara così complessa dal punto di vista psicologico, potrebbe non mettere in luce il fatto che comunque sia andata è stata una partita equilibrata dal punto di vista del gioco. Se nel primo tempo è stato il Napoli ad andare vicino al gol in più di un’occasione, la Roma ha saputo sfruttare al meglio i calci piazzati lungo tutto l’arco dei 90 minuti e uno tra i giallorossi merita di essere citato a riguardo. E’… PJANIC – Entrambe le squadre si sono rese pericolose senza tuttavia riuscire a spingere il pallone in rete nelle azioni in movimento. Se non fosse stato per la punizione del bosniaco, probabilmente la partita sarebbe andata in un altro modo, poiché la rete di Miralem ha dato all’intera squadra la spinta necessaria per credere in questa vittoria. E’… HAMSIK – Lo slovacco ha sicuramente deluso ogni aspettati. Un’arma in più per il settore offensivo, in grado di recuperare palle preziose e metterle in gol con la stessa facilità di un attaccante, ma non in quest’occasione. Nel primo tempo è stato praticamente inesistente: cerca di ritagliarsi uno spazio esternamente ma non entra mai nel vivo dell’azione.
Non basta nemmeno Maradona (uscito di scena a circa 10′ dalla fine) per fermare la Lupa. Doppio Pjanic e sono 24, oppure 8 su 8, o ancora 22 a 1 (rapporto gol fatti-subiti). Comunque la si rivolti la Roma esprime numeri di dominio: nell’anticipo dell’ottava giornata batte 2-0 il Napoli e si mantiene al primo posto in classifica, staccando di 5 lunghezze i partenopei. Alla Juventus, anch’essa a meno 5 ma con una partita in meno, il compito di mantenere le distanze. Tra i fatti di cronaca l’espulsione di Paolo Cannavaro per somma di ammonizioni e i tre infortuni, tra cui le uniche note dolenti per Rudi Garcia: sono usciti prima Totti (problema muscolare alla coscia destra) e poi Gervinho (coscia sinistra) per la Roma, e Britos (dolore alla spalla destra) nel Napoli. Nella prossima giornata la Roma sarà di scena a Udinese, alle ore 15 di domenica 27, mentre il Napoli riceverà il Torino alle 12:30 dello stesso giorno.
Primo tempo diviso in mezz’ora di tatticismi impauriti, con un pò più di Roma ma entrambe le squadre ad aspettarsi senza scoprirsi, ed un’ultima fetta più emozionante con occasioni(-issime per il Napoli) da ambo le parti e il gol dell’1-0. Ripresa più direzionata: Napoli all’attacco fino al 2-0, poi gestione giallorossa senza patemi. Partita molto gradevole perché sempre intensa, tra agonismi e trame tecniche, e mai noiosa.
Dei numeri si è detto, quanto alla prestazione: positiva perché più propositiva anche nella prima fase più bloccata, e pressoché perfetta dopo il vantaggio ad un sospiro dall’intervallo. Il resto lo ha spiegato Garcia: “In una partita così dura è meglio saper sfruttare a sfruttare i calci piazzati”. Da valutare le condizioni di Totti e Gervinho: noie muscolari che potrebbero complicare i piani.
E’ chiaro che fare gli spavaldi all’Olimpico giallorosso sarà difficile per tutti: così si spiega la partenza molto prudente degli azzurri, che però alla prima distrazione avversaria hanno sfiorato il fatal colpo. Pjanic ha applicato la dura legge del gol e si sa che incassare prima dell’intervallo è mazzata chiodata nel calcio. Inutile rammaricarsi per l’impiego di Higuain; piuttosto si poteva giocare a due punte nella ripresa, per forzare il riccio giallorosso che già a San Siro aveva tolto il fiato alla rincorsa dell’Inter. In sintesi Napoli colpito ma non ucciso.
Direzione intelligente: lascia correre il più possibile e favorisce il miglior gioco. Il rigore per la Roma non è netto ma ammissibile: Borriello ha il vantaggio di prendere posizione piazzandosi davanti a Cannavaro, la trattenuta sembra reciproca ma l’attaccante risulta più penalizzato.
Roma
Come si dice dei grandi portieri: una parata ma decisiva, su Pandev e col punteggio in bilico. Il graffio dell’ex…
Lo spirto guerrier è quello dei tempi migliori, l’efficacia in attacco non va di pari passo ma riesce ancora ad intimorire.
Ultima sentinella, sovrintende il lavoro difensivo e non sbaglia un colpo, respinta su respinta.
Un solo errore: tiene in gioco Pandev porgendogli il vantaggio. Per il resto è impeccabile: usa bene il fisico e non va per il sottile, il miglior Castan insomma.
Guardia o ladro? Stavolta fa lo sbirro: bada più a non scoprire la propria base che ad attaccare quella avversaria. Un paio di sbavature di posizione, poi si assesta e controlla bene Callejon.
Punizione-carezza e rigore-bomba: tecnica sopraffina e freddezza al momento caldo. Al suo meglio nella partita più importante.
Gioca con il cuore ma usa sempre la testa: lo si trova a spazzare sulla linea (o quasi), in appoggio alla difesa e a sostegno dell’azione. Hamsik gli gira al largo a si eclissa.
Sei e mezzo abbondante per un lavoro massacrante: stringe i denti (condizione imperfetta) e rimbalza tra le due metacampo, per poi tappare ogni buco mentre il nemico assale.
In fase di studio si vede poco, poi gli spazi si allargano ed è più coinvolto: sfiora il gol, duetta con Maicon, calibra il cross che porta al rigore dal 36’st MARQUINHO 6 Dieci minuti ordinati in cui aiuta la squadra a conservare la dote.
Come sempre arretra per ricevere e smistare, ma sinché gioca la partita resta abbottonata e stavolta non ha modo di incidere a fondo dal 33’pt BORRIELLO 6,5 Entra bene in partita, difende e conquista il rigore. Il vero voto glielo dà De Rossi: “E’ l’esempio di professionalità per la squadra. In estate lo cedevano ogni giorno. E’ sempre di buon umore, non si lamenta mai (da SkySport, ndr)”. Non a caso l’8 su 8 campeggia sulla sua schiena.
Ciabatta un sinistro abbordabile, si agita come un pesce fuor d’acqua fa trova poco spazio per allungarsi in velocità. Non demerita ma nemmeno incide particolarmente dal 12’st LJAJIC 5,5 Si scalda e veste tre volte prima di entrare, e forse l’andirivieni lo innervosisce: in campo pasticcia.
All.R.GARCIA 7 E’ vero che in campo vanno i giocatori (che però bisogna saper scegliere), ma il suo lavoro emerge nell’atteggiamento di ognuno: tutti tirano fuori il meglio. Gli va bene anche Dodò…
Napoli
Gol senza colpe, attenzione sul resto. Più volte chiamato in causa con i piedi.
Mostra voglia di fare ma ancora un pò ruggine in fase esecutiva: cavalca ma non rifinisce.
Ha meno incombenze difensive: l’azione parte sempre da lui. In area non corre rischi.
Un tempo di attenzione ed incertezze minime, poi esce dopo contrasto e botta alla spalla dal 45’pt CANNAVARO 5 Antagonista nei due episodi decisivi: il primo fallo è quasi necessario, il secondo non così evidente. Più sfortunato che realmente colpevole.
Pur spostato a sinistra non si fa problemi, nè a spingere nè a contrastare Maicon. Prova positiva che conferma la sua affidabilità.
Il suo pressing è una delle poche note di colore (azzurro) nella prima mezz’ora. Azzecca 58 passaggi e si ricicla come difensore centrale dopo il rosso a Cannavaro.
Disegna due-tre rifiniture verticali, cerca di dare ordine all’assalto e minaccia da fuori area: il Napoli non ha perso a centrocampo dal 37’st DZEMAILI 6 E’ fresco e si spinge all’attacco, ma come i compagni non trova lo straccio di uno spazio per colpire.
Pescato due volte oltre la difesa romanista: il bilancio è un controllo sghembo e un destro-ciabatta. A lungo andare perde vivacità.
Ha di fronte un argine consistente e si allarga per trovare aria e palla, ma così facendo finisce per uscire dal gioco. Meglio nella ripresa (una palo esterno), ma da lui ci si aspetta di più.
E’ il più pericoloso: srotola un tappeto rosso per Pandev che sbaglia, sorprende la difesa ma coglie il palo esterno. Nella ripresa ha meno spazi.
Non dispiace nei movimenti e in fase di sponda, ma sbaglia il gol che poteva riscrivere la partita. Bravissimo De Sanctis ma resta un gol fallito dal 23’st HIGUAIN 5,5 C’è poco spazio e allora arretra pure lui: in area però resta solo la Roma.
All.BENITEZ 5,5 Imposta una partita furba, gli episodi gli girano contro ma contro l’ottima difesa avversaria poteva cambiare modulo: servivano almeno due punte.
Il tabellino
Marcatori: 48’pt Pjanic, 26’st rig.Pjanic
Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Florenzi (36’st Marquinho), Totti (33’pt Borriello), Gervinho (12’st Ljajic) (Skorupski, Lobont, Burdisso, A.Romagnoli, Torosidis, Bradley, Taddei, Caprari). All.R.Garcia
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Britos (45’pt Cannavaro), Mesto; Behrami, Inler (37’st Dzemaili); Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev (23’st Higuain) (Rafael C., Colombo, F.Fernandez, Armero, Radosevic, Mertens, D.Zapata). All.Benitez.
Arbitro: Orsato
Ammoniti: Pandev (N), Inler (N), Pjanic (R), Benatia (R) per gioco scorretto
Espulso: 25’st Cannavaro per somma di ammonizioni (entrambe per gioco scorretto)
(Carlo Necchi)
Il primo tempo di Roma-Napoli finisce sul punteggio di 1-0. All’intervallo decide il gol di Miralem Pjanic, realizzato su calcio di punizione all’ultimo dei 3 minuti di recupero concessi. Traiettoria perfetta del bosniaco che supera la barriera calciando dai 25 metri, leggermente defilato sulla sinistra. Già una sostituzione per parte: nella Roma è uscito al 33′ Totti, che ha accusato dolore al retro della coscia destra; al suo posto dentro Marco Borriello. Nel Napoli invece è uscito al 45′ Britos, sostituto da Paolo Cannavaro, che poi ha causato la punizione-gol di Pjanic per fermare Gervinho lanciato a rete. Il Napoli ha avuto due grosse occasioni a tu per tu con De Sacntis. La prima ha visto protagonista Pandev: lanciato da Insigne il macedone arriva davanti al portiere ma si fa deviare il tiro di sinistro, e De Rossi spazza prima della linea di porta. La seconda con Insigne che resiste a una carica di Maicon in area ma calcia sul palo esterno, da posizione ravvicinata ma defilata sulla sinistra. Per la Roma invece il predominio iniziale del gioco e un paio di bei tiri fuori misura di poco, da parte di Florenzi (diagonale destro a lato, 41′) e Strootman (sventola alta da fuori, 44′). – Il direttore di gara si merita tutto sommato un voto non negativo, nonostante il giudizio dubbio sugli interventi ai danni di Dodò e Gervinho che potevano anche essere sanzionati con un fallo (o un calcio di rigore). Per il resto ha polso ed equilibrio riuscendo a tenere la partita dosando bene i cartellini, allargando la manica quel tanto che basta per non far esplodere la miscela agonistica qualche bel passaggio e il gol per ora decisivo. Un paio di disattenzioni difensive ma una prova volenteroso, la nomea di peggiore in campo è esagerata in questo caso ma i suoi compagni sono tutti sufficienti Coglie un palo da posizione ravvicinata ma è il più efficace in attacco, soprattutto in fase di rifinitura Per ora si vede poco e quasi esclusivamente in fase di ripiego. Il pubblico di Roma accoglie Diego Armando Maradona sugli spalti con sportivi applausi, nonostante qualche giustificato malumore della vigilia. E non rumoreggia nonostante le decisioni al limite e che a velocità naturale – al netto dell’adrenalina – potevano essere giudicate male. Il “meno” è tutto per Maradona, che abbandona il suo posto proprio prima di vedere il capolavoro di Pjanic che tanto ha ricordato agli appassionati le prodezze del Pibe de Oro. Lo perdoniamo, solo, per il suo amore per il Napoli: vedere un gol subito di tal fatta sarebbe stato troppo. Ma non si distragga più…