Continua il viaggio in Italia di Diego Armando Maradona, e naturalmente il Pibe de Oro fa notizia con ogni suo gesto, frase o apparizione. Ieri sera il campione argentino, indimenticabile ex del Napoli, è stato ospite di Fabio Fazio nella fortunata trasmissione Che tempo che fa di Rai Tre. Standing ovation quando Maradona entra nello studio, preceduto da Gianni Minà, e poi dichiarazioni a tutto campo. Ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica è stato però (e non poteva essere altrimenti) il gesto dell’ombrello riservato ad Equitalia quando si parla dei suoi problemi con il fisco: “Io non sono mai stato un evasore né di Equitalia né di Equi… Francia. Equitalia con me cerca pubblicità. Io non sono andato a firmare i contratti, io ho fatto divertire la gente, io non ho rubato a nessuno. I contratti li firmavano Coppola e Ferlaino, loro girano per l’Italia e a me tolgono l’orologio e l’orecchino. Infatti adesso non ne porto più… Tiè!”, e qui arriva il gestaccio contro il fisco. Poi Maradona approfondisce: “Non ci sto! Tanti sponsor volevano transare per me, pagare per farsi pubblicità, ma io non ho accettato perché non sono un evasore. Per questo sono qui, non mi nascondo. Voglio chiarire, la gente di Napoli crede in me”. Il gesto però non è piaciuto per nulla al viceministro dell’Economia, Stefano Fassina (Pd), che nella trasmissione Mix 24, su Radio 24, si è scagliato contro l’ex campione: “È un gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione”. Per il resto spiccano le dichiarazioni su una vita intensissima, purtroppo segnata dall’uso della droga: “Il 30 ottobre compirò 53 anni, ma saranno 85 se penso a quello che ho vissuto. Il mio grande rammarico è stato non vedere crescere le mie figlie per colpa della droga”. Sul calcio, non mancano alcune stoccate alla situazione di oggi: “Una volta il numero 10 era un simbolo, ora lo portano anche giocatori qualsiasi. Non so se oggi i calciatori siano più forti, a volte sembra che giochino per le pubblicità, e cambiano maglia con troppa facilità”.