Alle 20,45 di questa sera grande appuntamento all’Emirates Stadium: si gioca Arsenal-Borussia Dortmund, terza giornata del gruppo F di Champions League. E’ quello del Napoli, e allora particolare attenzione a questa sfida: i Gunners sono in zona ottavi di finale, con una vittoria staccherebbero di fatto il pass salvo miracoli delle avversarie. Diverso il discorso per il Borussia Dortmund, che non può permettersi un altro scivolone esterno e quantomeno deve prendersi un punto, cioè quello che i partenopei non sono riusciti a ottenere nella trasferta londinese. Questa sfida si era già giocata nel girone di due anni fa (c’era anche il Marsiglia): il Dortmund aveva chiuso all’ultimo posto ed eliminato, l’Arsenal primo ma poi fatto fuori dal Milan agli ottavi. Questa sera le due squadre sono ben diverse rispetto ad allora: sono cresciute e maturate, soprattutto i tedeschi che lo scorso anno hanno raggiunto la finale. Arbitra lo svedese Eriksson. 



I Gunners guidano la Premier League e sono a punteggio pieno nel girone di Champions: quella che dovrebbe essere l’ultima stagione di Arsene Wenger è fino a oggi un successo, frutto di “un gruppo davvero unito che ha una determinante voglia di crescere e ha fame di successi”, come ha spiegato lo stesso tecnico alsaziano, che poi si è soffermato sugli avversari. “Le partite contro le tedesche sono sempre aperte e per questo affascinanti: ho una grande considerazione del calcio tedesco, hanno una professionalità totale e un atteggiamento mentale sempre positivo”. L’Arsenal cade a pezzi ma non crolla: cinque giocatori sono fuori, a cominciare da Theo Walcott e Alex Oxlade-Chamberlain, poi Podolski, Flamini e Abou Diaby che è sfortunatissimo con i guai fisici. Quantomeno si rivedono i due spagnoli Cazorla e Arteta, aubito titolari; ma gli uomini in più sono Jack Wilshere e Aaron Ramsey, in uno stato di forma straordinaria. In porta Szczesny, che pare voglia guadagnare di più e per questo non ha ancora rinnovato il contratto con il club.



C’è anche Nicklas Bendtner, che ha segnato due gol all’Italia nelle qualificazioni Mondiali, purtroppo inutili perchè la Danimarca è rimasta fuori dalla corsa al Brasile. Poi una serie di giovani (Jenkinson, il giapponese Ryo) guidati dall’esperienza di Tomas Rosicky. Vermaelen è l’alternativa per la difesa, Nacho Monreal perde ancora il ballottaggio con Kieran Gibbs. 

Come detto sono in tanti, e tutti importanti: Flamini aveva trovato spazio in mediana e questo portava Ramsey più vicino alla porta, di Walcott c’è poco da dire che non sia stato detto in campo, Lukas Podolski naturalmente avrebbe offerto una valida alternativa in attacco. Anche così l’Arsenal sta volando: bisognerà vedere se e quanto durerà con questi guai fisici.



Jurgen Klopp, ancora squalificato per l’espulsione rimediata contro il Napoli, ha ricalcato le dichiarazioni del collega, spendendo belle parole per l’Arsenal: “Hanno mantenuto il loro stile nonostante tutte le critiche, uno stile moderno che funziona. Mi ha impressionato la loro crescita, sarà una bella sfida”. Tanti elogi per i singoli, per le scelte di mercato (“Flamini a parametro zero è un’ottima idea, Ozil è il giocatore che io pensavo mancasse all’Arsenal, e l’hanno preso: un giocatore eccezionale, non devi nemmeno spingerlo ad allenarsi perchè gli viene tutto naturale”) e quindi una grande ammirazione per una squadra che però il Dortmund dovrà battere se vorrà proseguire il suo cammino europeo. I gialloneri peraltro tornano a Londra – ma non nello stesso stadio – dalla finale dello scorso maggio, un motivo di rivalsa in più. Anche Klopp deve fare a meno di uomini importanti: Lukas Piszczek è fuori da tempo e tornerà nel 2014, indisponibilità sanguinose quelle di Sebastian Kehl e Ilkay Gundogan. In mezzo al campo il Dortmund è comunque messo bene con Sven Bender e Nuri Sahin (che ha giocato in Premier League, sei mesi sfortunati con il Liverpool), dietro la coppia centrale è quella ormai consolidata Subotic-Hummels con Grosskreutz che sta imparando a fare il terzino destro. Parata di stelle dalla trequarti in su: Blaszczykowski-Mkhitaryan-Reus dietro a Lewandowski, capocannoniere stagionale della squadra con nove gol. 

La rosa del Borussia Dortmund è talmente ampia che Klopp si può permettere di tenere in panchina Pierre-Erick Aubameyang, peraltro insieme a gente come Hofmann e Schieber che sono molto insidiosi a partita in corso. C’è un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, Sokratis Papastathopoulos che ha giocato nel Milan e nel Genoa e qui è il primo ricambio dei difensori centrali, potendo giocare anche sulla fascia destra. Altro terzino destro è Erik Durm, spesso impiegato in campionato in questi ultimi tempi. 

Come detto tre assenze pesanti, due delle quali lasciano scoperto il centrocampo quantomeno come alternative a disposizione di Klopp. Gundogan, cresciuto tantissimo nella sua esperienza in giallonero, priva la squadra di un mastino capace di recuperare palloni e impostare il gioco, mentre la leadership del capitano Sebastian Kehl sarebbe servita eccome per resistere alle mareggiate dell’Arsenal, che possono essere impetuose.

 

 1 Szczesny; 3 Sagna, 4 Mertesacker, 6 Koscielny, 28 Gibbs; 16 Ramsey, 8 Arteta; 10 Wilshere, 11 Ozil, 19 Cazorla; 12 Giroud. All. Wenger

A disp: 21 Fabianski, 5 Vermaelen, 25 Jenkinson, 17 Nacho Monreal, 7 Rosicky, 31 Ryo, 23 Bendtner

Squalificati:

Indisponibili: Flamini, Diaby, Walcott, Oxlade-Chamberlain, Podolski

 1 Weidenfeller; 19 Grosskreutz, 4 Subotic, 15 Hummels, 29 Schmelzer; 18 Sahin, 6 S. Bender; 16 Blaszczykowski, 10 Mkhitaryan, 11 Reus; 9 Lewandowski. All. Buvac 

A disp: 20 Langerak, 21 Kirch, 37 Durm, 25 Papastathopoulos, 17 Aubameyang, 7 Hofmann, 23 Schieber

Squalificati: Klopp (allenatore)

Indisponibili: Piszczek, Kehl, Gundogan

 

Arbitro: Eriksson (Svezia)

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