Antonio Conte cambia e sperimenta. Per la partita di questa sera il tecnico salentino vuole cambiare: è praticamente certo che la Juventus giocherà con la difesa a 4, ma nella rifinitura di questa mattina è emersa un’ulteriore sorpresa. Conte ha infatti provato il 4-3-3: Marchisio di fatto avanza la sua posizione, sulla linea di Tevez e Llorente (un po’ come Boateng nel 4-3-3 di Allegri lo scorso anno), mentre in difesa potrebbe sedersi in panchina Bonucci, favorendo così l’inserimento di Ogbonna come terzino sinistro (ruolo che conosce dalle giovanili del Torino) e la conferma di Caceres a destra, ma soprattutto un sistema per mantenere la coppia centrale Barzagli-Chiellini che se la vedrà con Benzema e Cristiano Ronaldo. Pare proprio che si andrà in questa direzione, ma nel pomeriggio si vedrà se sarà la linea che Conte terrà in campo questa sera. 



Real Madrid-Juventus. Bastano i nomi delle squadre per capire che ci aspetta grande calcio alle ore 20.45 nel mitico stadio Santiago Bernabeu. Siamo giunti alla terza giornata del gruppo B, e per i bianconeri è già una partita fondamentale: dopo i due pareggi iniziali la situazione in classifica si è complicata, dunque fare necessario in Spagna è diventato molto importante. Ciò vale ancora di più dopo la brutta sconfitta di domenica, che ha sollevato molti dubbi sulla reale forza della Juventus di quest’anno. Esame più illustre di questo non poteva esserci per avere subito una risposta. Dall’altra parte, ecco un Real Madrid che nella Liga non sta convincendo del tutto ed è solo terzo, ma nel girone di Champions League vanta due vittorie con dieci gol fatti contro uno solo subito. Differenza nettissima con quanto fatto dalla Juventus contro le stesse due avversarie. L’arbitro della partita sarà il tedesco Grafe, ecco ora le probabili formazioni e le ultime notizie sulle due squadre.



Carlo Ancelotti ha parlato così nella conferenza stampa di ieri: “Ho visto il 4-2 con la Fiorentina e per preparare la gara di domani (oggi, ndR) mi baso sui primi 70 minuti, non sul quarto d’ora successivo. Per oltre un’ora la Juventus ha giocato bene, solida e compatta. Poi nel calcio succedono queste cose: anche io ho tanti ricordi amari di partite che sono finite in maniera che nessuno si aspettava. Ripeto, fanno fede i primi 70 minuti. Buffon gioca quasi tutte le partite, Casillas ha meno occasioni. Per i portieri è nella norma fare errori, e la cosa non toglie nulla al loro valore attuale. Per Buffon si parla di età ed è vero che gli anni passano per tutti, ma per me Gigi resta un portiere affidabile, come Iker. Non so se la Juventus abbia perso qualcosa in aggressività, può darsi ma il giudizio sui bianconeri deve tener conto della maggior competitività del campionato italiano. Quest’anno ci sono tante squadre che stanno facendo bene e i risultati della Juventus sono ok: ha perso a Firenze e pareggiato un’altra gara, poi le ha vinte tutte. In Champions ha pareggiato due volte però tutti hanno visto quei due pareggi: non mi sembra che abbia grandi difficoltà. La Juventus ha grande organizzazione, gioco chiaro, solidità difensiva. È difficile crearle situazioni problematiche, è pericolosa in attacco e sfrutta bene le fasce. Con il Malaga ci sono stati progressi, ma dobbiamo essere obiettivi: intensità e coraggio vanno confermati contro la Juventus, vediamo cosa succede. La squadra è concentrata e conscia dell’importanza della settimana, con la Juve e poi il Barcellona”. Sabato infatti ci sarà il Clasico, e i dubbi di formazione non mancano. Detto che molto difficilmente Bale giocherà dall’inizio, perché le sue condizioni sono precarie e perché da quella parte c’è Di Maria, Benzema è sicuramente favorito su Morata in attacco, mentre Modric dovrebbe togliere il posto ad un Isco in calando dopo un avvio ottimo. Infine, in difesa la coppia centrale più probabile è quella formata da Varane e Sergio Ramos.



A disposizione molti giocatori di qualità, a partire appunto da Bale e Isco, stelle del mercato estivo madridista ma (sia pure per diversi motivi) oggi in seconda linea nelle scelte di Ancelotti. In difesa Pepe spera ancora di poter essere titolare, mentre in attacco alternative giovani, con Morata e Jesé.

Un solo assente. E’ un nome di spicco, perché stiamo parlando di Xabi Alonso, perno del gioco madridista, ma globalmente Ancelotti non può certo lamentarsi da questo punto di vista.

Queste le parole di Antonio Conte nella conferenza stampa di ieri: “Rispettiamo molto il Real, ma non abbiamo paura di niente e di nessuno. Vogliamo però dimostrare con i fatti di essere all’altezza delle migliori squadre della Champions League. Non sono preoccupato per quanto accaduto a Firenze: sono cose che nel calcio capitano. Ricordo Milan-Liverpool e altre sfide che hanno avuto uno sviluppo imponderabile. Noi arriviamo al Bernabeu consapevoli di poter fare una grande partita e siamo felici di confrontarci con un club così importante, che può anche permettersi di spendere cento milioni per un solo giocatore e di incassare molto da cessioni eccellenti come quelle di Ozil e Higuain. Comunque non sarà una partita decisiva. Il passaggio agli ottavi si deciderà nelle ultime tre sfide, ma di sicuro il nostro rammarico finora è legato al pareggio con il Galatasaray. Abbiamo studiato il Real, siamo pronti. Cercheremo di coprire le nostre debolezze e di ripartire. Per Llorente un po’ di ambientamento era necessario, ma si è sempre comportato bene e ha giocato da titolare tre partite su otto in campionato. Tevez? Ne avessi di giocatori come lui. Ad Ancelotti invidio la carriera: ha vinto tantissimo. Non è un’invidia cattiva, è un modo per fargli i complimenti. Ma anch’io ho iniziato bene”. Conte ridisegna la squadra con il 4-3-1-2 nel quale Marchisio agirà da trequartista alle spalle della coppia d’attacco Tevez-Llorente. La novità principale è però il passaggio alla difesa a quattro, con Chiellini che va a fare il terzino sinistro, mentre a destra ci sarà Caceres, di fatto all’esordio stagionale. Ne fa le spese a centrocampo Asamoah, che sta attraversando un momento non facile.

Oltre al ghanese, va segnalato che in panchina ci sarà Giovinco come unica alternativa per il reparto offensivo, che vive un momento non facile. Più abbondanza di alternative per le fasce, mentre Ogbonna è pronto in caso di necessità in difesa.

Peseranno le assenze di Lichtsteiner sulla fascia e soprattutto di Vucinic e Quagliarella, che dimezzano le possibilità di scelta in attacco. Situazione dunque non molto buona per Conte, alla quale si aggiunge anche l’assenza di Pepe, che sta vivendo un calvario che sembra essere interminabile.

 

 1 Casillas; 17 Arbeloa, 2 Varane, 4 Sergio Ramos, 12 Marcelo; 22 Di Maria, 24 Illarramendi, 6 Khedira, 19 Modric; 9 Benzema, 7 Cristiano Ronaldo. All. Ancelotti.

A disp: 25 Diego Lopez, 15 Carvajal, 3 Pepe, 23 Isco, 11 Bale, 20 Jesé Rodriguez, 21 Morata.

Squalificati: –

Indisponibili: Xabi Alonso.

 1 Buffon; 4 M. Caceres, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 6 Pogba, 21 Pirlo, 23 Vidal; 8 Marchisio; 10 Tevez, 14 Llorente. All. Conte.

A disp: 30 Storari, 5 Ogbonna, 13 Peluso, 22 Asamoah, 20 Padoin, 33 Isla, 12 Giovinco.

Squalificati: –

Indisponibili: Lichtsteiner, Pepe, Quagliarella, Vucinic.

 

Arbitro: Grafe (Germania).

Secondo le indiscrezioni da Madrid riportate da SkySport24, la Juventus potrebbe affrontare il Real Madrid con il modulo. Antonio Conte starebbe pensando di utilizzare un assetto inedito, con lo spostamento di Marchisio nel ruolo di trequartista e il mantenimento in campo di due attaccanti, probabilmente Tevez e Llorente. La difesa a quattro dovrebbe comporsi di Caceres a destra, Barzagli-Bonucci centrali e Chiellini a sinistra, mentre il trio di centrocampo sarebbe in questo caso Vidal-Pirlo-Pogba.

 Real Madrid Juventus è uno dei classici della Champions League, una sfida tra club dalla grande tradizione europea. Conte può tirare un respiro di solievo, Vidal ci sarà. Infatti dopo accertamenti medici l’informtunio rimediato in campionato è risultato essere solo una botta. Recupera così una pendina fondamentale per il centrocampo che da sostanza e agonismo alla linea mediana bianconera. Conte valuta la possibilità di buttre subito in mischia Llorente dal primo minuto.

 Alle 20,45 di domani altro incrocio Italia-Spagna, questa volta in terra iberica: Real Madrid-Juventus, terza giornata del gruppo B di Champions League, è una classica del calcio europeo, e un crocevia decisivo per i bianconeri che, con il morale a terra dopo la sconfitta incredibile di Firenze, hanno il bisogno quasi disperato di fare almeno un punto per rimanere in corsa in un girone fattosi difficile dopo i due pareggi iniziali. Sul velluto il Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti: un pareggio potrebbe anche stare bene ai blancos, che guidano il gruppo a punteggio pieno e devono ancora affrontare il Galatasaray in casa e la trasferta di Copenaghen. Tuttavia, nessuno sconto: le Merengues vogliono chiudere subito la pratica, e allora non resta che appellarsi alla tradizione favorevole della Juventus, che negli ultimi incroci (quattro volte) ha sempre avuto la meglio nel doppio confronto, fosse prima fase o eliminazione diretta. L’arbitro è il tedesco Manuel Grafe, coadiuvato da Schiffner e Kleve; quarto uomo Fischer, delegato UEFA l’olandese Been. 

 Stanno tutti bene in casa Real, a eccezione del lungodegente Xabi Alonso: anche Gareth Bale ha recuperato dal problema fisico, e il morale è alto per la vittoria sul Malaga che ha permesso di avvicinare Barcellona e Atletico Madrid in classifica. Il 4-4-2 di Carlo Ancelotti comincia a girare: Cristiano Ronaldo gioca più vicino alla porta e dà una mano anche a Karim Benzema, rimanendo il principale terminale offensivo della squadra. Sono 5 i suoi gol, con 10 tiri nello specchio della porta: un’ottima percentuale di realizzazione, anche avvalendosi degli assist di Di Maria che in questo senso è il numero uno del Real Madrid (ne ha tre). Il Real Madrid è primo per tiri tentati: ben 39 in tre partite, di cui 27 dall’area di rigore. Di questi, 24 sono finiti nello specchio della porta e hanno generato 10 gol. C’è anche l’80% di precisione nei passaggi e un possesso palla del 54%: certo gli avversari non erano maestri del tiki taka, ma i numeri sono comunque ottimi. Ancelotti dovrebbe confermare l’alternanza in porta con Casillas titolare al posto di Diego Lopez; davanti giocherà Benzema, sulle fasce tornano Arbeloa e Coentrao mentre in mezzo Isco dovrebbe fare coppia con Khedira, lasciando fuori in questo caso Illarramendi e Morata, che hanno giocato contro il Malaga. Nel caso si apra al 4-2-3-1, Ronaldo può piazzarsi centrale con Bale e Di Maria sulle corsie. 

 Arrivare al Bernabeu con la necessità, o quasi, di vincere non è un grande affare per la Juventus di Antonio Conte, che pensava qui di giocarsi le chances di primo posto nel girone e invece ora fronteggia una possibile eliminazione. Colpa delle prime due partite: era successo anche lo scorso anno, ma stavolta il calendario dice peggio ai bianconeri. Per di più la sconfitta contro la Fiorentina ha lasciato strascichi sul morale del gruppo, che ha visto un possibile colpo su un campo ostico tramutarsi in un disastro che ha minato le certezze. Il problema di quest’anno è evidente: la squadra ha prodotto qualcosa come 52 tiri verso la porta avversaria, la metà di questi in porta e 33 dall’area di rigore. Tuttavia, i gol segnati sono stati appena tre. Tutto come un anno fa, con la differenza evidente di una difesa che prende gol alla prima occasione perchè le manca evidentemente qualche meccanismo e un po’ di brillantezza. Così non si va avanti: per di più domani sera mancherà Fabio Quagliarella, che ha già realizzato due reti ed è l’asso di Coppa a disposizione di Conte. C’è Carlos Tevez, che ha messo a segno 7 tiri verso la porta avversaria ma nessuna rete, al suo fianco possibile che venga schierato Giovinco che a Firenze ha riposato pur se la nazionalità di Llorente e la sua conoscenza del Real Madrid potrebbe aiutare. Per il resto, scelte più o meno obbligate: fuori anche Lichtsteiner, a destra con tutta probabilità vedremo Paul Pogba, visto che Vidal ha recuperato dal colpo subito a Firenze e quindi giocherà mezzala insieme a Pirlo e Marchisio.

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