Sono tre i pugili italiani che vincono i quarti di finale ai Mondiali di Almaty, in Kazakistan, e in questo modo si aggiudicano certamente come minimo la medaglia di bronzo. A Clemente Russo, vittorioso già nella mattinata italiana (clicca qui per leggere di più), si aggiungono anche Domenico Valentino e Roberto Cammarelle. Per il primo, peso leggero di Marcianise, è arrivata la vittoria contro l’azero Elvin Isayev a spalancargli le porte del quinto podio iridato consecutivo (con la perla dell’oro a Milano 2009), una continuità davvero impressionante e rara nella boxe. Un successo con verdetto unanime ai punti da parte dei tre giudici (29-28, 30-27, 29-28), al termine di un incontro non facile, nel quale il pugile azzurro ha dovuto soffrire soprattutto nella seconda ripresa, ma alla fine del quale Domenico – detto Mirco – ha avuto la meglio in modo piuttosto evidente. In semifinale l’avversario di Valentino sarà il forte brasiliano Robson Donato Conceicao. Vittoria ancora più agevole per l’uomo simbolo del pugilato italiano: Cammarelle non ha avuto nessun problema nel travolgere il malcapitato croato Filip Hrgovic (cartellini 30-27, 30-27, 30-27), impotente davanti ad un avversario palesemente superiore. Già al termine della prima ripresa, semplicemente dominata, l’esito del match appariva indiscutibile. Il massacro (sportivo) è continuato anche nella seconda, e solo nella terza Cammarelle ha rallentato, evitando di umiliare Hrgovic che ha avuto almeno il merito di lottare con dignità fino all’ultimo istante. Per Cammarelle ora l’obiettivo è il terzo oro iridato dopo quelli del 2007 e del 2009, in una carriera che vanta pure un oro e tre podi olimpici: il prossimo ostacolo sarà l’azero Magomedrasul Medzhidov, altro grande campione della categoria, ma il precedente di Londra 2012 sorride all’azzurro. L’unica dolente nota arriva dalla sconfitta di Vincenzo Mangiacapre: per il rampante welter campano è arrivata una sconfitta contro il kazako Daniyar Yeleussinov, purtroppo dovuta solo in parte ai meriti del pugile campione di casa. Come troppo spesso succede nella boxe, e come già tante volte è successo a favore del Kazakistan in questa rassegna iridata, la giuria ha avuto un ruolo determinante, sancendo una netta vittoria del padrone di casa (30-27, 30-27, 30-27). Verdetto che descrive un match a senso unico, ma così non è stato: Yeleussinov ha fatto meglio dell’azzurro solo nella seconda ripresa, ma ha conquistato tutte e tre le riprese.Vano l’assalto finale del giovane campano, che ha cercato inutilmente il colpo del k.o., a quel punto l’unica possibilità per ribaltare la situazione. Si mischiano così l’orgoglio per una bella prestazione e la delusione per un verdetto difficile da accettare. (Mauro Mantegazza)



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