L’Inter regola con un vibrante 4-2 l’Hellas Verona a San Siro. Grazie a questa vittoria i nerazzurri sorpassano i veneti in classifica trovando il quarto posto, a meno 6 punti dalla Roma capolista. Vittoria mai messa in discussione quella di questa sera. I nerazzurri hanno trovato con facilità la via del gol, punendo le gravi disattenzioni della retroguardia gialloblù (clicca qui per il tabellino di Inter-Verona).
Walter Mazzari vuole ritrovare il feeling con la vittoria e per la sfida odierna lancia dal primo minuto Mateo Kovacic. Nel consueto 3-5-1-1 Carrizo rileva tra i pali lo squalificato Handanovic, in difesa Rolando, Ranocchia e Juan Jesus. In zona nevralgica Cambiasso, Guarin e Kovacic, mentre sulle fasce si dispongono Jonathan e Nagatomo. Ricky Alvarez pronto ad agire tra le linee a supporto di Rodrigo Palacio. Mandorlini risponde con il 4-3-3. Rafael in porta, Cacciatore, Maietta, Moras e Agostini compongono la linea difensiva, mentre a centrocampo il tecnico gialloblù sceglie Donati nella speranza di limitare al massimo le temute ripartenza nerazzurra. L’ex centrocampista del Bari viene affiancato da Romulo e Jorginho. In attacco i rapidi Iturbe e Martinho pronti a innescare Luca Toni, boa centrale. Arbitra Celi della sezione di Bari. L’avvio di gara promette bene. I nerazzurri riescono fin da subito a guadagnare metri importanti, costringendo di fatto gli avversari a indietreggiare pericolosamente. Cambiasso dopo 3 minuti prova a scassinare la retroguardia veneta, ma la sua incursione non porta gli effetti sperati. Al nono lo stesso argentino batte un corner dalla sinistra: ne esce un cross vellutato che chiama in causa Jonathan, il quale risponde con un tiro al volo dal cuore dell’area. La sfera destinata a uscire sbatte sul corpo di Moras e batte un incolpevole Rafael. Gli ospiti subiscono il contraccolpo dello svantaggio e l’Inter infierisce. Ennesimo cross di Cambiasso da angolo, Guarin trova il tiro ma colpisce Jorginho. La palla staziona pericolosamente sulla linea di porta e Jorginho rinvia forte, ma il suo tiro incrocia il corpo di Palaci. Palla in rete e raddoppio nerazzurro. Il Verona prova a rispondere: Romulo si avventura sulla fascia e propone un delizio cross per Toni che da pochi passi non riesce a inquadrare lo specchio. La risposta dei nerazzurri non si fa attendere. Alla mezzora un’azione insistita convince Jonathan a riprovarci, ma il destro del brasiliano da posizione defilata non trova la porta. Al 33esimo Martinho riapre il match: l’ex Catania punta l’area avversaria e avvalendosi dell’assistenza di Toni entra in area palla al piede. Il brasiliano resta freddo e batte Carrizo. Mazzarri è una furia e i suoi lo accontentano immediatamente sfruttando un rapido capovolgimento di fronte. Nagatomo riceve in area, accentrandosi per il tiro. La sua conclusione si stampa sul palo, Palacio prova a ribattere in rete ma il suo tiro si trasforma in un assist per Cambiasso che da un paio di metri gonfia la rete ormai sguarnita.
Nella ripresa l’Inter continua ad aggredire gli avversari, rimanendo spesso e volentieri a costruire l’azione nella metà campo gialloblù. Guarin dopo pochi minuti scalda i guanti di Rafael con un tiro violento dalla distanza. Dopo l’intervallo Mandorlini non ritrova la squadra cattiva e rapida che si aspetta così dopo pochi minuti è costretto a effettuare un cambio: fuori Donati, dentro Donadel. Al 57esimo però i nerazzurri calano il poker. Ricky Alvarez dalla bandierina propone un cross a metà altezza, Palacio va incontro al pallone ma non riesce a girare verso la porta. Sul pallone interviene Rolando che riesce a indirizzare la sfera in rete battendo un impreparato Rafael. L’Hellas va in palla. Mazzarri fa rifiatare Cambiasso e Palacio in vista del turno infrasettimanale, inserendo al loro posto Belfodil e Kuzmanovic. Poco dopo Jonathan dalla destra mette il turbo e dopo essersi accentrato scarica un mancino a giro che fa fischiare il palo più lontano. Gli ospiti escono dal torpore alla mezzora: Toni riceve la sfera spalle alla porta e la difende contro due difensori, l’attaccante riesce a vedere con la coda dell’occhio l’inserimento di Romulo che controlla e scarica un mancino rasoterra che si infila alla sinistra di Carrizo. Mandorlini nel finale tenta il tutto per tutto inserendo Gomez e Cacia per Cacciatore e Agostini, ma il risultato non cambia. Nel finale espulsi Belfodil e Moras per reciproche scorrettezze. (Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
Partita bellissima quella tra Inter e Verona che si conclude con il risultato finale di 4-2 per i padroni di casa. Tanto cuore da parte degli scaligeri, come da parte dei nerazzurri, ma il gap di classe e di organizzazione di gioco (specie difensiva) ha giustificato il risultato. Nel finale assurda espulsione di Moras e Blfodil che si sono beccati a muso duro dopo il fischio di Celi che sanciva la fine delle ostilità. Inter che si rilancia, bella e fertunata quanto basta, in vista dell’impegno infrasettimanale e del prossimo week-end. Buona la prima, i tre punti sono arrivati, tra sette giorni si potrà dire: chi ha più filo tesserà piu tela.
Partita davvero infinita, questo Inter-Verona. Toni difende l’ennesimo pallone con le unghie e con i denti al limite dell’area e serve l’inserimento di Romulo che riesce a trovare il taglio giusto, accentrandosi. Il rasoterra secco e in controtempo non lascia scampo a Carrizo che si butta (in ritardo) sulla sua sinistra. Il Verona è rientrato in partita?
Altro rimpallo in area, altro gol, questa volta lo segna con il parastinco Rolando in proiezione offensiva su calcio d’angolo. Palla messa dentro, velenosa, da Cambiasso e mischia a metri zero dalla porta con Rafael reattivo a respingere purtroppo per gli scaligeri sulla tibia di Rolando che sbatte quasi senza accorgersi il pallone oltre la linea di porta. Quattro a uno, e partita (se non finita) quasi… a meno di una goleada nerazzurra.
Partita incredibile quella tra Inter e Verona che ancora trova la via della rete con un gol impressionante per tempismo e coincidenze di Esteban Cambiasso, un maestro nel galleggiamento tra le linee in area di rigore. L’Inter quando spinge fa male e arriva alla conclusione, cosa che fa con Yuto Nagatomo con un bellissimo rasoterra che Rafael riesce solo a sfiorare con la punta delle dita. La palla prende il palo e rientra al centro dell’area di rigore dove Cambiasso è solo-soletto a causa di uno svarione difensivo di Agostini che non sale e a porta spalancata non dice di no: gol del 3-1. Partita spettacolare.



Inter-Verona si riapre con un super gol siglato dall’ottimo Martinho. Lo aveva detto Mazzarri, a Juan Jesus, “gioca serio”. Forse sentiva nell’aria la reazione del Verona. Arrivata puntuale sull’asse Martinho-Toni con il brasiliano che dà sfoggio non comune di tecnica e velocità infilandosi tra i centrali difensivi dell’Inter e – pur se sbilanciato – mette la stoccata vincente che supera Carrizo.



Incredibile raddoppio dell’Inter ai danni del Verona dopo solo due minuti dal gol provocato da Jonathan! Questa volta è Rodrigo Palacio a realizzare il gol del raddoppio dopo un’altra carambola con salvataggio di Martinho sulla linea dopo la conclusione di Guarin e il colpo di testa di Rolando. La palla carambola sul petto di Palacio (i giocatori del Verona vogliono il fallo di mano ma le immagini non chiariscono) e finisce in rete. Partenza devastante dei nerazzurri.

Inter-Verona si sblocca all’ottavo minuto con un gol pescato da Jonathan con un perentorio tiro dal limite dell’area che trova una deviazione che trasforma il pallone in una biglia impazzita che carambola alle spalle di Rafael. Il Verona accusa il colpo l’Inter invece prende ulteriore fiducia. 



A pochi minuti dall’inizio della partita di San Siro, ecco le formazioni ufficiali. Nell’Inter c’è Kovacic a centrocampo, ma sarà Alvarez ad agire come trequartista alle spalle di Palacio, ancora unica punta. Mandorlini risponde con il tridente Iturbe-Toni-Martinho per stupire anche nel suo ex stadio. Carrizo; Juan Jesus, Ranocchia, Rolando; Jonathan, Cambiasso, Guarin, Kovacic, Nagatomo; Alverez; Palacio. A disposizione: Castellazzi, Maniero, Andreolli, Belfodil, Icardi, Mudingayi, Kuzmanovic, Wallace, Taider, Samuel, Pereira, Olsen. Allenatore: Walter Mazzarri.  Rafael; Cacciatore, Gonzalez, Maietta, Agostini; Romulo, Donati, Jorginho; Iturbe, Toni, Martinho. A disposizione: Mihaylov, Albertazzi, Laner, Longo, Cacia, Jankovic, Bianchetti, Rubin, Gomez, Gonzalez, Sala, Donadel. Allenatore: Andrea Mandorlini. Arbitro: Celi.

Molto dipenderà dal modulo e dagli interpreti che Mazzarri vorrà schierare nella partita di questa sera. I gialloblu dovranno essere bravi ad arginare l’estro e l’esplosività dei centrocampisti di nerazzurri, ovvero l’arma in più dello scacchiere tattico disegnato dal tecnico ex Napoli insieme alla spinta dei due esterni. Gli scaligeri, dal canto loro, potrebbero trovare più spazio se, come sembra che sia, l’Inter dovesse scendere in campo con Palacio con Kovacic preferito a Taider. La presenza del fantasista croato al posto dell’incursore frnaco-algerino, infatti, porterebbe sicuramente un minor pressing in fase difensiva.

Nonostante l’Hellas Verona, attualmente, sia davanti all’Inter in classifica, la Snai da gli scaligeri quasi per spacciati. I nerazzurri, infatti, reduci da un periodo non proprio brillante (2 pareggi ed una sconfitta nelle ultime 3 giornate) sono quotati a 1,40, il pareggio a 4,25, mentre una vittoria degli ospiti addirittura a 8. Considerata la prolificità dei due attacchi e alla fragilità delle due difese, possiamo notare come l’Under sia quotato maggiormente che l’Over (2,25 contro 1,57), mentre il NoGol sia quotato di più del Gol (1,95 contro 1,75). Come già detto, l’Inter viene da un periodo difficile, ed il fattore campo sommato alla possibile presenza del nuovo patron Thohir, potrebbe caricare in particolar modo la squadra di Mazzarri. Per questo motivo vi consigliamo di puntare sul 2-1 e sul 3-1 dei padroni di casa, risultati quotati rispettivamente 7,50 e 10. Per quanto riguarda gli ospiti, una loro vittoria di misura (ovvero, sia l’1-0 che il 2-1) viene pagata 22 volte la posta in palio.

Grande partita a San Siro quella di stasera, uno dei due anticipi della nona giornata di Serie A. Inter-Verona si gioca ad alte quote di classifica e, a sorpresa, sono gli scaligeri ad arrivare con più punti, esattamente 16 contro 15. Sono in molti a pensare che non durerà, ma intanto la squadra di Andrea Mandorlini si gode il grande momento e si presenta a San Siro sapendo di poter mettere in difficoltà una squadra che soprattutto nelle ultime giornate non ha dato il meglio di sè. Dovesse vincere, comunque, l’Inter si rilancerebbe in classifica e sfruttando magari lo stop delle altre potrebbe ridurre le distanze rispetto alla zona Champions League (4) e la prima in classifica (9). Il Verona, inutile dirlo, potrebbe lanciarsi in profondità nella zona europea, e soprattutto farebbe un evidente balzo avanti rispetto al suo vero obiettivo, che resta la salvezza. Attenzione: chi dice che l’abbia già raggiunta non ricorda probabilmente la stagione 2001/2002, quella della retrocessione targata Alberto Malesani, ultima apparizione in Serie A prima di oggi. Anche allora, gli scaligeri avevano centrato un girone d’andata da Coppa UEFA, per poi sprofondare. Anche allora c’era un oriundo che sarebbe poi esploso (là Camoranesi, qui Jorginho), e contro l’Inter a San Siro finì 3-0 per i nerazzurri, doppietta di Ronaldo e gol di Vieri. Rimane l’ultima sfida giocata in campionato (in Coppa Italia c’è un 2-0 dello scorso anno con Rodrigo Palacio finito in porta nel finale), i precedenti sono 35 (tenendo conto di quelli giocati a Milano) e il Verona non ha mai vinto a San Siro, uscendo dalla Scala del calcio con appena 11 pareggi. L’ultimo risale al marzo del 1990: 0-0, Trapattoni in panchina per l’Inter, Osvaldo Bagnoli per il Verona. Finì con i nerazzurri terzi e gli scaligeri che retrocessero; Bagnoli fece due anni a Genova conquistando la Coppa UEFA (con semifinale raggiunta) e poi andò a guidare l’Inter, diventando così uno dei tanti doppi ex della sfida, da Pierluigi Orlandini a Fabrizio Ferron passando per Pierino Fanna, campione d’Italia con entrambe le squadre (clicca qui per il suo pronostico), e Roberto Tricella, passato per le giovanili nerazzurre. Il grande doppio ex resta comunque Andrea Mandorlini, campione d’Italia nell’Inter dei record come centrocampista e rimasto in nerazzurro per 7 stagioni, interista tanto da aver dichiarato qualche giorno fa di essere un assiduo telespettatore di Inter Channel; a Verona allena dal 2010 e ha centrato due promozioni, quella in Serie B al secondo anno e quella, sempre al secondo tentativo, in Serie A. L’arbitro della partita è Domenico Celi della sezione di Bari (passato anche per Campobasso): fischia in Serie A dal 2006 (esordio in Torino-Empoli).

L’avvio di stagione dell’Inter è stato brillante: Walter Mazzarri è riuscito a risollevare una squadra che aveva chiuso al nono posto con Andrea Stramaccioni. Si è ufficialmente aperta l’era di Erick Thohir, che infatti ha già rilasciato dichiarazioni in merito alla squadra dopo il pareggio di Torino, 3-3 con rete subita nel finale. E’ stata quella la terza partita consecutiva senza una vittoria: in precedenza l’Inter aveva pareggiato contro il Cagliari, sul neutro di Trieste, e perso in casa contro la Roma. Si è così perso un po’ di abbrivio rispetto a un grande inizio, ma Mazzarri non dispera anche se deve fare i conti con qualche indisponibilità di troppo (soprattutto di Diego Milito) anche se rientra Ricky Alvarez dopo la squalifica. In casa il bilancio è ampiamente positivo: due vittorie, un pareggio e la sconfitta di cui abbiamo già parlato. Casomai, i gol subiti a San Siro sono troppi: già cinque, a fronte di soli cinque subiti. Tuttavia, l’attacco gira (19 gol totali) anche se sul bilancio influisce pesantemente la goleada in casa del Sassuolo. Per quanto riguarda il Verona, la classifica è straordinaria: quarto posto dopo otto giornate, nessuno chiaramente se lo aspettava e Mandorlini ha il suo bel daffare per cercare di placare gli entusiasmi di un ambiente che non può non sognare in grande. Un modo per farlo potrebbe essere quello di far notare la differenza nelle tabelle del rendimento casalingo ed esterno: al Bentegodi sono arrivate quattro vittorie in quattro partite, mentre fuori casa i punti sono appena 4, raccolti grazie alla vittoria sul Bologna e al pareggio contro il Torino. E’ pur vero che le partite non sono certo state le più abbordabili (Juvventus e Roma tra le altre), ma certamente in trasferta gli scaligeri devono guadagnare personalità se vogliono mantenere un profilo alto e uscire immediatamente dalla corsa alla salvezza. Stupisce il rendimento di Luca Toni, che ha già segnato tre gol, ma è tutta la squadra a girare alla grande, a cominciare dal portiere Rafael (ha la media più alta di parate per tiri subiti) e arrivando fino al nuovo fenomeno Juan Iturbe e a Jorginho, già in rete in cinque occasioni pur se aiutato dai calci di rigore. Vedremo se in questa partita gli scaligeri si ripeteranno, oppure se il maggior tasso tecnico e la maggiore esperienza dell’Inter su questi palcoscenici avrà la meglio; in ogni caso ci aspettiamo una grande partita e non vediamo l’ora di assistervi. Lo faremo tra pochissimo: la diretta di Inter-Verona sta per cominciare…

 

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Il tabellino di Inter-Verona

Inter(3-5-1-1): Carrizo; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Cambiasso (63′ Kuzmanovic), Alvarez, Nagatomo; Kovacic (79′ Taider); Palacio (65′ Belfodil). A disposizione: Castellazzi, Maniero, Andreolli, Icardi, Mudingayi, Wallace, Samuel, Pereira, Olsen. Allenatore: Walter Mazzarri.

Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore (83′ Juanito), Moras, Maietta, Agostini (73′ Cacia); Romulo, Donati (55′ Donadel), Jorginho; Iturbe, Toni, Martinho. A disposizione: Mihaylov, Albertazzi, Laner, Longo, Jankovic, Bianchetti, Rubin, Gonzalez, Sala.
Allenatore: Andrea Mandorlini.

Arbitro: Celi

Marcatori: 10′ Jonathan, 12′ Palacio, 38′ Cambiasso, 56′ Rolando(I), 33′ Martinho, 71′ Romulo (V)

Ammoniti: Cambiasso, Palacio, Jonathan (I), Cacciatore, Iturbe, Donadel (V)

Espulsi: Belfodil (I) e Moras (V)