Una medaglia stupenda, quella che ha conquistato Clemente Russo ai Mondiali 2013 di boxe ad Almaty, in Kazakistan, nei pesi massimi. In finale ha sconfitto con verdetto unanime il russo Eugeny Tishchenko. Si è laureato così per la seconda volta in carriera campione del mondo, dopo l’oro di Chicago 2007, a cui vanno aggiunti anche i due argenti olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012. Clemente Russo ha poi dedicato la vittoria alla sua famiglia. Aspettiamoci quindi un Russo che coroni la sua fantastica carriera con una splendida medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016: tutto è possibile per un campione della sua razza. Abbiamo invece ottenuto una medaglia di bronzo con Roberto Cammarelle nei supermassimi (è il suo quarto podio mondiale), ed è stato bronzo anche per Domenico Valentino nei pesi leggeri (è la sua quinta medaglia iridata su cinque partecipazioni ai Mondiali). Per commentare i risultati della spedizione azzurra abbiamo sentito Nino Benvenuti. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Russo medaglia d’oro dei massimi ai Mondiali: cosa dice di questa vittoria? E’ stata una grande vittoria, anche perché non era nelle sue condizioni di forma migliori. Eppure ha portato a casa questa bellissima medaglia d’oro.
E’ lui il protagonista di questi Mondiali? Direi di sì, almeno tra la squadra italiana è il pugile che ha ottenuto il massimo risultato. Tanti complimenti quindi per la sua prestazione.
Dove potrà arrivare ora? Non credo che voglia diventare professionista, finora però ha disputato una bellissima carriera. Potrebbe puntare alle Olimpiadi di Rio per vincere l’oro.



Come giudica il bronzo di Cammarelle? Purtroppo il mal di schiena l’ha afflitto ancora una volta, tanto che ha dovuto lasciare il suo combattimento 10 secondi prima della fine.

E cosa può dirci su Valentino? Forse gli è mancata proprio quella cattiveria che poteva fargli raggiungere risultati ancora migliori nella rassegna iridata.
Positiva la spedizione azzurra? Direi di sì, ci voleva però per tutti i pugili italiani che hanno partecipato ai Mondiali più cattiveria, una cosa che si impara affrontando i vari incontri col ragionamento e col buon senso.
Cosa cambierebbe di questi Mondiali? Va bene il fatto di aver tolto i caschetti, va bene quello di aver tolto le macchinette. Forse ci vorrebbe un modo diverso di giudicare i vari pugili, non facendo decidere gli incontri dal numero di riprese vinte. (Franco Vittadini)