Atalanta-Inter finisce 1-1. Un punto a testa nel derby lombardo, si decide tutto in nove minuti nel primo tempo: apre Ricky Alvarez, pareggia Denis. Con questo pareggio, orobici che salgono in classifica a quota 13, l’Inter a 19 stacca momentaneamente la Fiorentina ed è quarta da sola. Partita frizzante e ricca di spunti quella che si è appena conclusa all’Atleti Azzurri d’Italia. Nella prima frazione di gioco le due squadre offrono un ottimo spettacolo proponendo diversi capovolgimenti di fronte che rendano incerto il risultato fino all’intervallo. Nella ripresa l’Atalanta prende coraggio e riesce a costruire più azioni manovrate degli avversari, ma riuscendo raramente a concludere. Gli ospiti provano a far male in contropiede, ma la retroguardia orobica resta concentrata fino allo scadere. La squadra di Colantuono interpreta bene il nuovo modulo, variato per l’occasione (3-4-1-2). Gli orobici riescono a restare compatti sia in fase offensiva che difensiva, offrendo un’ottima impressione e mostrando il coraggio necessario per affrontare squadre del genere. Gli uomini di Mazzarri non impressionano. Qualche ingranaggio a centrocampo lascia perplessi, mentre diversi errori individuali in difesa rischiano di compromettere il risultato (vedi staticità di Samuel in occasione del gol subito e il rigore netto causato da Rolando). Il rigore non concesso ai padroni di casa pesa troppo sulla sua valutazione.



Atalanta – Inter ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 1-1. Denis ha risposto al gol di Ricky Alvarez ristabilendo l’equilibrio del match. Colantuono dopo aver esaurito la rabbia per la sconfitta di sabato scorso al Ferraris affronta la quarta della classe con il 3-4-1-2. Tra i pali Consigli, linea difensiva composta da Canini, Yepes, Stendardo, sulle fasce Raimondi e Brivio, in mediana Cigarini e Carmona, mentre in attacco Franco Maxi Moralez si dispone sulla trequarti a sostegno di Denis e del giovane scuola Inter, Livaja. Mazzarri risponde con il 3-5-1-1, insistendo su Kovacic nel ruolo di regista avanzato. Tra i titolari troviamo Handanovic che recupera il suo posto tra i pali lasciando in panchina Carrizo. In difesa si rivede Walter Samuel dal primo minuto; insieme a lui Rolando e Juan Jesus. A centrocampo Jonathan e Nagatomo larghi sulle fasce, mentre in zona nevralgica si dispongono Guarin, Cambiasso e Alvarez. Kovacic invece tra le linee pronto a supportare Palacio, unica punta. L’arbitro designato per regolare il match è Rizzoli. Le due squadre partono a ritmi alti fin dall’inizio. L’Atalanta gioca senza timore, ma dopo pochi minuti rischia di essere punita da una rapida ripartenza orchestrata da Kovacic che lancia Nagatomo. Il giapponese brucia tutti sulla fascia e cerca Palacio in area, ma Canini capisce tutto e risolve. La risposta degli orobici non si fa attendere: Cigarini sfrutta una punizione dalla destra proponendo un traversone velenoso che inganna Handanovic. Lo sloveno esce con i pugni ma serve Canini il quale di testa cerca il gol. Guarin, provvidenziale, salva sulla linea. Al 16esimo gli ospiti passano in vantaggio. Jonathan batte una rimessa laterale da posizione avanzata servendo Kovacic, il quale si gira rapidamente e pennella un cross per Palacio che di testa trova Alvarez in area. Il numero 11 dell’Inter aggancia in area e conclude rapidamente trovando il primo palo. L’Atalanta reagisce subito con Yepes, ma il suo colpo di testa termina fuori di poco. I padroni di casa insistono e al 25esimo trovano il pareggio. Maxi Moralez si propone sulla destra e fabbrica un cross interessante per Denis. L’attaccante anticipa in elevazione Samuel e mette fuori causa Handanovic pietrificato. Nonostante il pari sia stato raggiunto l’Atalanta non smette di attaccare provandoci prima con Carmona, troppo debole il suo tiro dal limite, e poi con Moralez. Nei minuti finali una percussione dell’ottimo Jonathan sfalda la retroguardia orobica liberando Guarin. Il colombiano trova Nagatomo con un cross, ma il colpo di testa del giapponese si stampa sulla parte esterna del palo. Partita molto emozionante all’Atleti Azzurri d’italia, vedremo se la ripresa ci regalerà ancora spettacolo…  Illumina in regia, confermando il suo buono stato di forma  Su quella corsia sembra a disagio: spinge poco e si fa attaccare da Jonathan Ormai una conferma più che piacevole: segna ancora e regala qualità in mezzo. A farsi sovrastare da Denis è Samuel, ma il brasiliano appare il meno sicuro della retroguardia dell’Inter.



(Francesco Davide Zaza)

Mette in campo grinta e concentrazione, non stancandosi mai di motivare i compagni.

Un suo disimpegno errato rischiava di compromettere il risultato, ma il resto della gara viene speso ad alti livelli. Decisivo nella chiusura finale su Palacio.

Si impianta sul terreno non riuscendo a contrapporsi al tiro vincente di Alvarez. Troppo statico.

Attento e coraggioso nei suoi interventi. Sfiora in un paio di circostanze la rete.

Sempre attento a non sbilanciarsi troppo, offre una prestazione positiva riuscendo a farsi trovare pronto in qualsiasi occasione.

Il suo dinamismo crea scompiglio sulla tre quarti. Pane, amore e fantasia. (dal 30′ s.t. BASELLI s.v.)



Lotta al fianco di Cigarini cercando di coprire ogni sua intenzione. Gregario.

Soffre l’elettricità di Jonathan facendosi trarre in inganno più di una volta.

Pur non trovando spazi per mettere in mostra la sua velocità si sacrifica volentieri dando una mano alla circolazione di palla e offrendo la qualità giusta negli ultimi metri. Ritrovato. (dal 36′ s.t. MIGLIACCIO s.v.)

Il gesto tecnico in occasione del gol è da applaudire. Nel resto del match spende ogni energia a disposizione per dettare i tempi degli inserimenti dei centrocampisti e per scassinare la retroguardia avversaria.

Prova a proporsi tra le linee riuscendo a collegare la manovra per vie centrali con le sovrapposizioni degli esterni.

(dal 20′ s.t. MARILUNGO 6 Si inserisce bene in partita, muovendosi bene e sfiorando il gol.)

All. COLANTUONO 6,5 La sua squadra non risente del cambio di modulo, anzi…coraggio, concentrazione e passione.

Incolpevole sul gol subito. Incerto, molto, sulle uscite.

(dal 1′ s.t. CARRIZO 6,5 Salva il risultato sul tap-in di Yepes. Risponde bene ai tentativi degli orobici.)

Il suo tocco involontario alla mezzora della ripresa rischia di rovinare la sua prestazione comunque ricca di chiusure e interventi puntuali.

Ancora distante dal difensore insuperabile di un lustro fa. Troppo statico nell’occasione del gol di Denis, in costante difficoltà nei minuti conclusivi.

Spesso si fa sorprendere disattento dimenticandosi di controllare la zona di sua competenza.

Nel primo tempo divora metri e campo riuscendo a abbassare la difesa orobica. Nella ripresa cala, ma resta sul pezzo. (dal 41′ s.t. TAIDER s.v.)

La sua attitudine nel tiro da fuori è diventata ormai un’abitudine, spesso però le sue conclusioni (quest’oggi tutte destinate in curva) spezzano azioni importanti per la squadra. Per il resto troppo lezioso e poco attento in fase difensiva.

(dal 21′ s.t. ICARDI 6,5 Solo il palo gli impedisce di trovare la rete che probabilmente avrebbe deciso il match. Scalpitante.)

Si conferma elemento imprescindibile per la squadra contribuendo anche questa sera al regolare svolgimento della manovra.

Un elegante gesto tecnico gli permette di trovare il terzo gol in campionato, nel finale, invece, la sfortuna gli impedisce di trovare la doppietta con un missile dai 35 metri.

Quando prende coraggio macina metri e rischia di far male.

Quando si sgancia dalla posizione avanzata addolcisce la manovra interista. Tuttavia si rivela ancora timido e impacciato nelle scelte, perdendo troppi palloni in zone pericolose.

Solito lavoro dispendioso. Una sua capocciata permette ad Alvarez di trovare la via per il gol. Nel finale ha ancora fiato per creare scompiglio in area avversaria.

All. MAZZARRI 6 La sua squadra non si scompone, ma non riesce a trovare i meccanismi giusti per domare l’Atalanta. Troppe sbavature a centrocampo e poca cattiveria in attacco.

(Francesco Davide Zaza)