Le probabili formazioni di Hellas Verona-Sampdoria lasciano spazio a qualche ballottaggio. Sulla fascia sinistra dell’Hellas Albertazzi è ancora in vantaggio sul più esperto Agostini, mentre Rubin sembra avere meno chance. A centrocampo Dovrebbe giocare Hallfredsson e non Donati, mentre in attacco l’escluso iniziale dovrebbe essere Iturbe. I compagni di Toni sarebbero quindi Juanito Gomez e Martinho. Nella Sampdoria Wszolek favorito sull’islandese Bjarnason per un posto a centrocampo, così come Krsticic su Gentsoglou. In attacco Eder e Gabbiadini, in vantaggio rispetto a Pozzi.



Alle 20,45 di questa sera si gioca allo stadio Bentegodi: Verona-Sampdoria vale per la decima giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Turno infrasettimanale, perciò in notturna: l’Hellas ci arriva con un bottino di 16 punti in classifica, un sesto posto che certo non era nelle previsioni della vigilia ma che è maturato soprattutto in virtù del rendimento casalingo (quattro vittorie in quattro partite). La Sampdoria di punti ne ha 9, viene da due vittorie consecutive e ha rialzato la testa dopo un periodo difficile, nel quale si era trovata invischiata nella lotta per non retrocedere. Che le compete ancora, come compete agli scaligeri che tuttavia in questo momento possono ambire a traguardi più elevati. 



Andrea Mandorlini mostra di non fidarsi troppo dell’avversario e dei 7 punti che dividono le due squadre in classifica. “La partita sarà difficile, loro stanno bene e sono in un momento positivo, hanno un bravo allenatore e buone individualità. Fisicità sui calci piazzati e ripartenze sono i loro punti forti: per avere la meglio dovremo fare una partita importante. Dobbiamo migliorare, abbiamo speso tanto contro l’Inter e qualche cambio ci sarà”. A parte quello forzato in difesa (dentro con tutta probabilità Alejandro Gonzalez), sulla fascia sinistra si dovrebbe vedere Albertazzi, mentre in attacco Daniele Cacia è pronto a rilevare Luca Toni, con Iturbe che avanza il proprio raggio d’azione e si posiziona nel tridente offensivo, lasciando quindi a Romulo e Jorginho l’incombenza di proteggere i fianchi di Hallfredsson, che si occuperà dell’impostazione. Cambi in vista comunque nella ripresa. 



Soprattutto perchè il Verona ha una panchina di qualità: a parte il già citato Toni, Donati porta esperienza e regia in mezzo al campo, Jankovic può occupare più ruoli e soprattutto c’è Juanito Gomez, le cui accelerazioni e invenzioni sugli esterni possono risultare fondamentali. Attenzione poi a Samuele Longo: finora ha giocato poco, ma è pronto a dire la sua quando sarà chiamato in causa. Ha pienamente recuperato anche Jacopo Sala, rientrato in Italia dopo l’esperienza con l’Amburgo. 

Vangelis Moras ha rimediato due giornate di squalifica per l’alterco di domenica con Belfodil; insieme a lui deve guardare la partita da fuori Ezequiel Cirigliano, che soffre di una lesione distrattiva al flessore destro. Sfortunato: per ora non è ancora riuscito a rendersi utile, lo aspettiamo tutti perchè sulla carta si tratta di un ottimo acquisto. 

Delio Rossi ha scelto di non parlare per questa sfida: la tensione e la concentrazione sono al massimo, la terza vittoria consecutiva sarebbe un bel colpo per migliorare ulteriormente la classifica e inoltre farebbe segnare un grande risultato su un campo decisamente difficile come il Bentegodi, dove finora hanno perso tutte. C’è qualche dubbio di formazione: Gavazzi e Krsticic arrivano con qualche problemino fisico e potrebbero finire in panchina. Pronti, rispettivamente, Bjarnason e Palombo, anche se per sostituire l’ex Vicenza c’è in ballottaggio anche Wszolek. Alla fine, il serbo dovrebbe essere in campo, in mediana insieme a Obiang; Bjarnason agirà inizialmente sulla sinistra, ma potrà poi giocare tra le linee come trequartista a supporto di Eder e Gabbiadini, per dare più peso specifico a una fase offensiva non brillantissima. In difesa dovrebbe essere confermato Mustafi, autore del gol decisivo contro l’Atalanta; Regini abbassa invece la sua posizione e gioca come terzino sinistro. 

Nicola Pozzi e Andrea Petagna sono i due attaccanti a disposizione di Delio Rossi: possono cambiare strutturalmente la squadra, fornendola di quella prima punta che per scelta tecnica non c’è nello scacchiere iniziale del mister. Wszolek e Gavazzi possono aggiungere velocità e impreviedibilità sulle corsie, per rinforzare il centrocampo c’è l’esperienza di Palombo e la freschezza dell’ex Livorno Gentsoglou, che finora ha giocato davvero poco. Pronti anche Renan e Soriano, alternative che hanno sempre trovato spazio in squadra. 

Salamon, da quando è arrivato dal Milan, non è ancora riuscito a giocare: per lui una distorsione alla caviglia che lo tiene fuori anche questa sera. Barillà ha rimediato una contusione al ginocchio, per Gianluca Sansone si tratta di qualcosa di più serio: lesione al flessore del bicipite destro. 

 

1 Rafael A.; 29 Cacciatore, 22 Maietta, 23 A. Gonzalez, 3 Albertazzi; 2 Romulo, 10 Hallfredsson, 19 Jorginho; 15 Iturbe, 8 Cacia, 6 Martinho. All. Mandorlini

A disp: 31 Mihaylov, 13 Bianchetti, 33 Agostini, 16 Rubin, 5 Donati, 4 Laner, 26 J. Sala, 30 Donadel, 11 Jankovic, 21 Juanito Gomez, 9 Toni, 7 Longo

Squalificati: Moras

Indisponibili: Cirigliano

 1 Da Costa; 8 Mustafi, 28 Gastaldello, 3 Costa, 19 Regini; 29 De Silvestri, 10 Krsticic, 14 Obiang, 22 Bjarnason; 23 Eder, 11 Gabbiadini. All. D. Rossi

A disp: 30 Fiorillo, 44 Fornasier, 6 M. Rodriguez, 13 G. Berardi, 33 Gentsoglou, 17 Palombo, 15 Wszolek, 5 Renan, 21 Soriano, 37 Petagna, 9 Pozzi

Squalificati:

Indisponibili: Salamon, Barillà, G. Sansone

 

Arbitro: Giacomelli

Verona-Sampdoria si gioca domani sera alle ore 20,45, ed è valida per la decima giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Il signor Giacomelli arbitra una partita interessante, una classica tra due formazioni che negli ultimi anni hanno anche conosciuto la Serie B (soprattutto gli scaligeri, tornati nella massima categoria dopo 11 anni a sguazzare nelle serie inferiori) e che ora hanno fame e voglia di tornare in alto. Ci stanno riuscendo i padroni di casa, attualmente sesti in classifica con 16 punti; un po’ meno i blucerchiati, che però dopo un avvio difficile si sono ripresi e, con 9 punti, sono momentaneamente fuori dalle posizioni critiche. Favoriti i gialloblu, non fosse altro per il dato che riguarda le partite al Bentegodi e il bilancio esterno della Sampdoria; tuttavia sarà partita aperta a ogni risultato.

Un inizio strepitoso quello dei gialloblu, favoriti soprattutto dal rendimento interno: 12 punti in 4 partite, cioè solo vittorie. D’accordo che il calendario non è stato dei più probanti (a differenza delle gare in trasferta, con gli scaligeri che hanno già affrontato Roma, Juventus e Inter), ma poi le partite vanno vinte e grandi meriti vanno alla formazione di Andrea Mandorlini, solidissima e capace anche di rimonte (vedi il 3-2 sul Parma). Una formazione che sa fare possesso palla (52% a incontro) e che pur non tirando tantissimo in porta (4,6 a incontro per le conclusioni nello specchio) riesce a essere incisiva grazie alla qualità degli attaccanti e a una pericolosità offensiva del 49,2% (nella prima metà della Serie A) che porta a 18 reti complessive, con Jorginho che guida i compagni (5 gol). Dovrebbe esserci Agostini sulla fascia sinistra difensiva, possibile turnover con Cacia davanti in luogo di Luca Toni, Martinho confermato dopo la rete segnata domenica. A sostituire lo squalificato Moras sarà Alejandro Gonzalez, mentre sempre indisponibile per una lesione al flessore destro l’argentino Cirigliano. 

La Sampdoria si ritrova con gli stessi punti che aveva lo scorso anno, ma con un andamento diverso: quest’anno la formazione di Delio Rossi è subito partita male senza riuscire a vincere un incontro, poi magicamente ha saputo rialzare la testa ed è riuscita a vincere due partite consecutive che l’hanno portata a quota 9 punti in classifica, fuori dalla zona calda che comunque dista 3 punti. Non sono fuori dai guai i blucerchiati, che segnano molto poco (9 reti), devono convivere con un reparto offensivo spuntato e senza una prima punta di peso (Eder e Gabbiadini non lo sono) e con un allenatore ancora alla ricerca dell’undici più affidabile. Indecisioni confermate dai numeri, che ci dicono come i blucerchiati abbiano il quartultimo possesso palla del campionato (22 minuti a partita) e centrino lo specchio della porta con grande difficoltà (3,4 volte a partita, fa peggio solo il Genoa). Di fatto la Sampdoria è in fondo a tutte le voci statistiche: lo è nei palloni giocati, lo è nella percentuale di precisione, lo è nella supremazia territoriale. Insomma: una squadra che non riesce a esprimersi al meglio, e allora i nove punti (due vittorie e tre pareggi) sono grasso che cola, in attesa di tempi migliori. Confermato il 3-4-1-2 con Eder e Gabbiadini di punta e un “finto trequartista” come Bjarnason, a centrocampo Palombo-Obiang coppia in mezzo, con De Silvestri e Regini sulle corsie. In dubbio Nenad Krsticic: qualora ce la facesse, andrà in campo facendo arretrare Palombo che prenderebbe il posto di Mustafi in difesa.