Il Napoli sbanca Firenze: finisce 2-1 all’Artemio Franchi, i partenopei si prendono tre punti fondamentali per continuare la scalata verso la vetta, che per il momento dista due punti in attesa che la Roma giochi contro il Chievo. Rafa Benitez manda segnali importanti: dopo aver sbancato la San Siro rossonera espugna anche Firenze, e tra poco c’è la Juventus. La Fiorentina perde la prima in casa e perde un po’ di quell’entusiasmo guadagnato con la vittoria sui bianconeri; pesa però un clamoroso errore di valutazione dell’arbitro, che trasforma un fallo da rigore di Inler su Cuadrado in simulazione, cacciando il colombiano per doppio giallo. partita molto divertente, specie nel primo tempo. Si affrontano due squadre particolarmente piacevoli da vedere, amanti del possesso palla e del gioco in velocità. Lo interpreta meglio la Fiorentina, soprattutto nella prima frazione, quando dopo una ventina di minuti comincia a macinare un possesso spettacolare, impreziosito dalle giocate di borja e Cuadrado. Tuttavia il Napoli è pragmatico, e trasforma in gol ogni tiro in porta, riuscendo ad essere altrettanto solido in difesa. La ripresa è meno spettacolare, la Fiorentina attacca ma con meno qualità. Le due espulsioni nel finale ravvivano la gara, ma quella di Cuadrado è ingiusta. gioca bene, ma si specchia nella sua qualità finchè perde. Nel primo tempo infatti, senza pressione, gioca sciolta e veloce, ed è un piacere per gli occhi. Ma nel secondo, quando il tempo stringe, il possesso diventa lento e prevedibile, la palla scotta, e senza una variante a Cuadrado, e con ricambi non all’altezza, diventa prevedibile. certe partite basta vincerle, non importa come. Un po’ come la Roma ad Udine, nel risultato se non nel modo, riceve un bel segnale, uno di quelli che dicono che sarà una buona stagione. Perchè se vinci a Firenze rinunciando a gicare, ma attendendo praticamente per 90 minuti, significa che hai grande carattere, oltre ad una grande difesa. l’episodio finale è da bocciatura netta, gravissimo, ma fino a lì aveva arbitrato molto bene una gara non semplice, senza mai perdere il polso della situazione e interpretando giustamente gli altri episodi chiave, tra cui la prima simulazione di Cuadrado.



L’Artemio Franchi torna ad essere teatro di sfide al vertice: è la decima giornata, e la Fiorentina è lassù, con sogni e prospettive che da queste parti non si respiravano da tanto tempo. Il popolo viola torna allo stadio dopo la scorpacciata di gobbi, e si trova subito un’altra grande squadra, il Napoli di Benitez che punta al titolo. L’occasione è ghiotta: dimostrare nuovamente di poter ambire ad un grande ruolo, battendo un’altra grande squadra e conquistando contemporaneamente la quarta piazza a discapito dell’Inter, fermata a Bergamo; per di più, la Viola si porterebbe ad un punto proprio dai napoletani. Dal canto loro, gli ospiti non intendono regalare nulla, ma anzi provano a mettere fiato sul collo dell’imbattibile Roma, che stasera osserva sul divano, attendendo notizie da Torino per sognare una minifuga che scavi almeno un solco per l’Europa che conta. Montella torna al collaudatissimo 3-5-2 con Savic-Compper-Roncaglia davanti a Neto, Pizarri regista, Aquilani e Borja interni, Cuadrado e Pasqual ali e Joaquin a supporto di Rossi; Benitez conferma l’amato 4-2-3-1 con Reina, Maggio e Mesto terzini, Albiol e Fernandez centrali, in mediana gli svizzeri Inler e Behrami, sulla trequarti Callejon, Pandev e Mertens a supporto dell’inamovibile Higuain. I primi dieci minuti, come spesso succede nei big match, sono di studio, con le due formazioni che tengono palla difensivamente cercando di capire dove e come colpire. E ci mette meno il Napoli, che al 12′ è già in vantaggio: per gli azzurri è serata di ripartenze e così, dopo un contropiede con palla a Higuain, Callejon mette in rete con un destro al volo a incrociare lo splendido cross in trivela dello stesso Pipita. Franchi gelato, anche perchè era forse la prima volta che gli ospiti superavano la metà campo. Dopo qualche minuto di scossoni, la Fiorentina si riprende, e alza il ritmo: la pressione aumenta, e soprattutto aumenta la velocità di circolazione, a tratti da autovelox quando sfreccia tra i piedi di Borja Valero e soprattutto Cuadrado, scatenato sulla destra. Ma è paradossalmente da doppia palla ferma che arriva il pari: al 27′ infatti Savic viene sbilanciato in area su un cross da punizione, e dal rigore si presenta Rossi che spiazza Reina, opera fallita addirittura da Balotelli. E’ pari, Della Valle sugli spalti è un bimbo in festa, così come tutti i viola. Ma il Napoli stasera non è spettacolare e spumeggiante, è anomalo: è freddo e cinico, così come anomalo assistman è Higuain. Dopo che infatti Cuadrado colpisce il palo sull’onda del vantaggio, il Napoli, con la sua seconda azione offensiva della serata, torna in vantaggio. Ancora il Pipita serve una splendida palla al limite a Mertens, che fulmina un avversario, entra in area ed esplode un sinistro sul palo lungo per il nuovo vantaggio degli ospiti. Nemmeno il tempo di esultare, che Borja Valero si sta già mangiando le mani per aver fallito il tunnel a Reina dopo aver saltato 4 uomini in area. Calvarese, evidentemente sofferente a livello cardiaco, non accorda recupero, e manda tutti a riposarsi negli spogliatoi. Insomma, un primo tempo di grande spettacolo, così come ci auguriamo sarà la ripresa. grandi azioni palla al piede, ma dietro traballa troppo. è il più temuto, e giustamente: è una scheggia imprendibile, colpisce un palo fantasmagorico. non c’è Gonzalo e si vede, il giovane ex Hoffeneim soffre da matti Higuain. cinico come poche volte si è visto nella sua storia recente. Cinico e concreto. Napoli anomalo, Pipita anomalo: non segna, fa segnare con due splendidi assist. corpo estraneo, nè attacco nè difesa.



Neto, 5.5: poco colpevole sui due gol, non impegnato nel resto della partita. Roncaglia, 6: fase difensiva così così, ma tanta generosità in fascia: è un terzino aggiunto.

Compper, 5: soffre da matti Higuain in versione assist-man.

Savic, 5.5: anche lui ci capisce poco, quando Callejon prende spazio, arranca.

Cuadrado, 7: è ancora una volta il più pericoloso e imprevedibile in campo. Passa tutto da lui, l’unico errore è la prima simulazione che lo marchia come tuffatore anche in pieno recupero finale. Peccato.

Aquilani, 5.5: qualche appoggio in fase offensiva, ma non è ancora al meglio.



Pizarro, 5.5: regista arretrato, gioca prevalentemente orizzontale, rischiando raramente le giocate che lo hanno reso un ottimo giocatore.

Borja Valero, 6.5: il migliore dei tre in mezzo, soprattutto nel primo tempo quando va che è un piacere. Poi scoppia.

Pasqual, 5: assente ingiustificato, il capitano si vede solo per protestare. Spinge poco e male, esce a metà secondo tempo.

Joaquin, 5.5: evanescente e poco incisivo, come invece era stato in coppa.

G. Rossi, 6.5: altro gol, e una serie di giocate nello stretto che sono una gioia per gli occhi.

Vecino, 5: impatto pari a zero, perde più palle di quante ne tocca.

Matos, s.v.

J. Vargas, s.v.

All.: Montella, 5.5: la Fiore gioca bene, e soprattutto gioca meglio del Napoli. Ma il problema è che a calcio si vince facendo gol, anche giocando male, e i 3 punti li prende Benitez. Intrappolato dal volpone avversario, sbaglia i cambi e non trova il modo per scardinare una difesa rocciosa come quella partenopea.

Reina, 7: sempre più protagonista di questo campionato. La parata su Rossi è tanto bella quanto importante. Spettacolare.

Maggio, 5.5: benissimo, soprattutto nel secondo tempo, in fase difensiva, dove si fa apprezzare per due diagonali coi fiocchi. Peccato per l’ingenuità che poteva costare cara al Napoli.

Albiol, 6.5: sempre più roccia difensiva, non vacilla nemmeno di fronte ad uno degli attacchi più pericolosi della serie A.

Fernandez, 6: conferma quanto di buono fatto vedere nelle scorse uscite.

Mesto, 6: senza infamia e senza lode, partita diligente e ordinata.

Behrami, 5: soffoca nel palleggio viola. Non ne viene fuori neanche col suo agonismo, e si becca solo un bel giallo.

Inler, 5.5: non raccorda bene fase difensiva a fase offeniva. E’ la cerniera che stasera manca agli azzurri.

Mertens, 6.5: buona partita, con un gol pregevole. Ma rispetto alle ultime due uscite, scompare per lunghi tratti.

Callejon, 6.5: un gol bellissimo nel primo tempo, e corsa da terzino nel secondo. Umile.

Pandev, 5: assente per 90 minuti.

Higuain, 7: non fa gol, ma regala due super assist decisivi. Completo.

Hamsik, s.v.

Insigne, 6.5: chiude bene gli spazi a Cuadrado nell’assalto finale viola. Preziosissimo.

Armero, 6: risistema la difesa del Napoli per reggere agli ultimi sforzi avversari.

All.: Benitez, 7: la squadra mostra un volto finora rimasto in chiaroscuro: quello della formazione cinica e solida in modo spietato, che passa su un campo di una diretta avversaria pur subendo. Tutto merito del trappolone difensivo di Rafa, che ci fa cascare Rossi e Cuadrado, disinnescati seppur a fatica, e che cade solo su rigore. Da rivedere la fase offensiva, anche se è un discorso più teorico-estetico, visto che due babbà a Firenze li lascia.

(Giovanni Gazzoli)