Il Verona centra la quinta vittoria consecutiva in casa e regola per 2-0 la Sampdoria. A segno Juanito Gomez (secondo gol in campionato) e Luca Toni (quarto). Hellas che sale 19 punti in classifica, a peri merito con l’Inter; la Sampdoria invece resta a quota 9, a più 3 punti sul terzultimo posto. Nella prossima giornata Verona-Cagliari e Sampdoria-Sassuolo.  Dal Verona siamo stati abituati bene. Quando giocano i ragazzi di Mandorlini si sa già che lì c’è il vino buono. Di fronte a sé c’è una Sampdoria ritrovata e reduce da due importantissime vittore che l’hanno allontanata dalla zona calda della classifica. Primo tempo veloce, ma senza occasioni(solo due veri tiri di un deludente Gabbiadini). La ripresa è stata un one man show all’insegna di uno straordinario e immortale Luca Toni. Prima servendo l’assist a Gomez e poi prendensosi il palcoscenico con un diagonale mancino da far venire giù lo stadio.



Quinta vittoria consecutiva in casa con una media di almeno duo gol realizzati. Numeri alla mano è giusto parlare di quarta/quinta forza del campionato. Spirito di sacrificio, tecnica sudamericana e un centravanti tutto italiano che sta facendo innamorare Verona più di Giulietta con Romeo. E’ giusto sognare, il prossimo passo è la maturità.



Cercava la terza vittoria di fila e invece torna a Genova con una brutta sconfitta e tanti pensieri nella testa di Delio Rossi da non fargli prendere sonno. Il centrocampo è stato inesistente e la difesa troppo chiacciata verso il proprio portiere

Partita facile da gestire e poche decisioni difficili. Giusto il gol annullato

Il tabellino

Marcatori: 6’st Gomez, 33’st ToniHellas

Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, A.Gonzalez, Maietta, Albertazzi; Laner (22’st Romulo), Jorginho, Hallfredsson; Gomez (29’st Martinho), Toni, Martinho (29’st Donati) (Mihaylov, Biacnhetti, Agostini, Rubin, Donadel, Sala, Jankovic, Longo, Cacia). All.Mandorlini.



Sampdoria (4-4-2): Da Costa; Mustafi, Gastaldelli, Costa, Regini; Gavazzi (21’st Wszolek), Obiang, Krsticic (38’st Gentsoglou), Bjarnason; Gabbiadini (12’st Pozzi) (Fiorillo, Berardi, De Silvestri, Castellini, Palombo, Renan, Soriano, M.Rodriguez, Petagna). All.D.Rossi

Arbitro: Giacomelli

Ammoniti: Eder (S) per gioco scorretto

Primo tempo 0-0 tra Verona e Sampdoria senza molte occasioni. Nonostante il tabelloni non si sia ancora sbloccato la parta tra la squadra di mandolini e quella di Delio Rossi è caratterizzata da mobilità e rapidità.Due occasioni importanti per parte. Al quinto minuto l’islandese halfredsonn prova un gran tiro da fuori area; nonostante la distanza siderale Da Costa si deve impegnare rifugiandosi in corner. Duplice occasione per Manolo Gabbiadini all’ottavo e al decimo: la prima servito in area da uno spento Eder, calcia malamente addosso a Rafel. La seconda pochi secondi da calcio d’angolo, sempre con il suo mancino,ma questa volta il tiro fa la barba al palo. L’occasione più ghiotta della partita la spreca uno spento Juanito Gomez che va via alla difesa doriana e in un duo contro uno decide di non servire Toni che avrebbe potuto tirare indisturbatamente.: il bomber italiano lo divora con gli occhi. migliori in campo:Verona: Albertazzi(7): indiscutibilmente il migliore in campo. L’ex milan si guadagna la fiducia del mistee con una prestazione super. Per superalrlo sta sera sei obbligato a fare salto. Obiang (6,5): fa filtro a metà campo e ferma le ripartente veloci del verona che potrebbero far male. peggiori in campo:verona Gomez(5): manca il gol del vantaggio più di una volta. Toni si imbestialisce perché non lo serve mai. Mustafi (5): impossibile rimanere dietro la quantità di palloni che perde. non si sa come Delio Rossi lo continua a tenere in campo.

(Francesco Ballerini)

Hellas Verona

Rafael 6,5: cresciuto nella cantera del Verona è la certezza che milita tra i legni. Dirige, comanda e fa sentire la voce a tutto il reparto. Costruisce una ragnatela durante i 90 minuti e quando obiang cerca di frantumarla, ormai è troppo salda. Non si passa. Spaiderman Do Brasil

Cacciatore 6: per fortuna della Sampdoria non ha voluto timbrare il cartellino con il quarto sigillo stagionale. Il sogno scaligero parte dalle retrovie e lui è il procreatore. Pensa il grande, pensa alle notti europee. Cacciatore di sogni

Maietta 6: prova convincente, dopo la delusione di San Siro. Specchiandosi e guardandosi allo specchio si sente bello e con lui tutto il Verona. Bisogna essere felici, è tornato il capitano. Il vanitoso

Albertazzi 7: l’irreprensibile albertazzi, non pensavo potesse essere capace di una prestazione del genere. Chiude la saracinesca, oggi è il giorno di festa, non si lavora. Bottegaio

Gonzalez 6: altra sufficienza, partecipa anche lui al festival dei complimenti. Prestazione superlativa e senso della posizione da premio nobel per la pace. Red Carpet

Hallfredsson 6,5: l’uomo di ghiaccio e dominatore delle renne. Prende il mantello regale, indossa la corona e prende lo scettro del centrocampo distribuendo pane al suo popolo. Cerca il più volte il tiro dai 25 metri, senza fortuna. Il re d’Islanda.

Laner 6: l’umile servo del re nordico a cui vengono commissionati incarichi su incarichi. Corre e diputa una partita di quantità a dispozione di chi è a capo della piramide sociale. Servo et Humanitas

Jorginho 6: il liutaio del Bentegodi. Distribuisce violini e strumenti a pizzico per tutta la squdra. Predilige un ritmo veloce-allegro con accellerazioni repentine e improvvise alla stravinskij. Direttore della quinta sinfonia in campionato. L’uccello di fuoco.

Gomez 6: se non fosse stato per il gol saremmo a qua a parlare di un altro giocatore. Sblocca il risultato e questo lo trasforma da inetto a supereroe, da mr.nessuno a salva squadra; trasforma pure i fischi in applausi. The prestige

Martinho 5,5: il peggiore dei suoi. Amante dei riflettori e delle telecamere non sa giocare se non sono puntate tutte su di lui. Si riscopre acerbo e immaturo. Violino scordato

Toni 7,5 (migliore): bisogna prendere il primo aereo per New York ed esporlo al MOMA (museum of modern art). Arte moderna, arte all’avanguardia per un pittore ormai definito dai critici come finito, sorpassato. Un gol ed un assist ancora più bello che gli permettono di avere un posto insieme ai più grandi di sempre. Impressionismo.

Mandorlini 6: Direttore e sceneggiatotre di una squadra fantastica. Ha il merito di dare ad ogni attore la giusta parte. Il copione in casa tanto è già scritto.

(Francesco Ballerini)

Sampdoria

Da Costa 6: uno tra i migliori. Salva la Doria più e più volte. Le tecniche di ipnotizzazione sperimentate a Bergamo non funzionano con i centravanti Veronesi. Amaro in bocca

Mustafi 5: se non ci fosse stato in campo in buon Manolo, sicuramente la palma del peggiore in campo l’avrei data al difensore albanese. Litiga con il pallone come il cognato con la suocera e si perde Gomez sul gol dell’1-0. Parenti Serpenti

Costa 5: un’altra nave costa che affonda al largo delle coste Adriatiche. Manovre a rischio e azzardate del centrale blucerchiato che portano al rovesciamento della nave e l’ammutinamento dei suoi marinai. Schettino

Gastaldello 5. Ogni volta che viene puntato da jorginho&co ha tre possibilità: 1) stenderli con un fallaccio riconoscendo la sua inferiorità 2) iniziare a recitare un rosario 3) tirare fuori dal taschino il binocolo e vederli da lontano involarsi verso l’area di rigore. Difficile, anzi impossibile dargli la sufficienza. L’uomo cannocchiale

Regini 6: uno dei pochi che nella confusione generale può dire “ sono uscito a testa alta”. 90 minuti da valorizzare e riproporre. Aria Nuova

Obiang 6: fulcro del gioco (che non c’è) e ideatore di una trama di passaggi che sta sera finiscono del dimenticatoio. Ogni grande progetto deve essere supportato, lui oggi non lo è stato.

Gavazzi 4,5: una prova così brutta in una partita ufficiale non la si vedeva dal doppio autogol di Kaladze con la Georgia. Forse è meglio non commentare e fermarsi qua. Detto Fatto

Kristicic 5: identificato come colui che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità a centrocampo alla Sampdoria. Ecco ce l’ha fatta, ma in negativo. Dopo 84 minuti anche il suo mister è riuscito a capirlo. Mai nel vivo del gioco e troppi palloni persi.

Bjarnason 6: l’ex Pescara si vede che è nato nella stessa terra del re Nordico citato prima. Lotta fino alla fine e anche sul 2-0 non smette di togliere il gambone dai contrasti. Alce nordica

Gabbiadini 4: Come lui nessuno mai. Il peggiore della classe, da insufficienza pesante e debito a settembre. Alcuni si chiederanno se ha giocato oppure no. Ecco rispondo io ai vostri dubbi: “ Si era in campo, e ho avuto la disgrazia di vederlo”. Chi la visto

Eder 6,5 il migliore di una stramazzata doria. Cerca di accendere la lampadina, ma quando si accorge che il black out è globale è già troppo tardi. Lumen Fidei

All.D.Rossi 5 Squadra ancora da registrare in entrambe le fasi di gioco.

(Francesco Ballerini)