Due anni e tre mesi. Tanto ci ha messo Rafa Nadal a tornare sul tetto del mondo: era il 4 luglio 2011 quando Novak Djokovic gli strappava la prima posizione del ranking ATP, mantenendola poi per 56 settimane fino all’irruzione, per altri quattro mesi, di Roger Federer. Due anni e tre mesi: in mezzo, il calvario a cavallo tra 2012 e 2013, l’infortunio al ginocchio, i mesi lontano dai campi. Lo abbiamo già detto: nessuno si aspettava che sarebbe tornato così forte, e invece lo ha fatto. Vincendo dieci titoli nell’anno, diventando il tennista con più Master 1000 in bacheca (staccando Roger Federer), prendendosi l’ottavo Roland Garros (nessuno ha mai vinto tante volte un singolo Slam), tutto questo a 27 anni, con la possibilità di incrementare tutti questi numeri. D’accordo: ha perso la prima partita del 2013 sul cemento, la finale di Pechino che Novak Djokovic ha nettamente vinto in due set. Ma sono dettagli, perchè Nole si è dovuto inchinare al ritorno di un giocatore che era rientrato nel circuito al numero 5 e che in otto mesi ha completato la rimonta. Chapeau, e adesso i due si ritrovano agli opposti (Djokovic ancora come numero 1) del tabellone a Shanghai, altro Master 1000 stagionale che è il preludio agli ATP Championships di Londra, il torneo riservato ai migliori otto dell’anno (dal 4 all’11 novembre). Nole e Rafa sono ovviamente già qualificati, così come Andy Murray che in Cina non c’è; rischia tantissimo invece Roger Federer, che bene farà a recuperare punti preziosi in questo torneo (al secondo turno potrebbe esserci l’incrocio con Andreas Seppi). Novak Djokovic deve difendere i punti della vittoria (ha battuto in finale Andy Murray), non dovesse farlo perderebbe di fatto la possibilità di chiudere l’anno al numero 1 del mondo (sarebbe la terza volta consecutiva, il record resta sempre di Pete Sampras con 6). Rafa a Shanghai, dove si gioca dal 2009, ha solo la finale alla prima edizione, persa in due set da Nikolay Davydenko. Ma ci sono altri temi di interesse in questo Master 1000: per esempio, appunto, Roger Federer. Riuscirà il Re a spingersi nuovamente a Londra dove ha trionfato sei volte? Per come l’abbiamo visto negli ultimi tempi, già un eventuale terzo turno contro Vasek Pospisil sarebbe un duro banco di prova. E poi gli altri protagonisti: Stanislas Wawrinka difende la posizione utile per i Championships, Richard Gasquet (semifinalista a Pechino) vuole entrarci (al momento ha 20 punti di svantaggio da Wawrinka), ci sperano anche Milos Raonic e Jo-Wilfried Tsonga, più staccati Tommy Haas e John Isner mentre per David Ferrer, Juan Martin Del Potro e Tomas Berdych dovrebbe essere fatta a meno di clamorose congiunzioni astrali. Gli italiani in tabellone sono tre: sicuramente ne avremo uno al secondo turno, perchè il tabellone ha messo di fronte Paolo Lorenzi e Fabio Fognini, che poi se la vedrebbero con uno tra Robredo e Montanes. Per Andreas Seppi, come detto, pericolo Federer al secondo turno: lo svizzero gode del bye ed è già lì che lo aspetta, e per altro l’altoatesino si deve liberare di Lleyton Hewitt, ex numero 1 al mondo, vincitore di due Slam e capace di spingersi ancora agli ottavi agli Us Open. Dei primi della classe non manca nessuno: vedremo se Nadal vincerà il suo sesto Master 1000 dell’anno (e il 27esimo in carriera) o se invece Djokovic avrà qualcosa da ridire. Dovessero trovarsi in finale, sarebbe l’episodio numero 39 della loro rivalità (per ora 22-16 Nadal), il 19esimo in un ultimo atto. Dopo questo, di Master 1000, ce ne sarà un altro, a Parigi-Bercy dove lo scorso anno Nole fece una figuraccia contro Sam Querrey e il torneo lo vinse David Ferrer: altri punti da recuperare per Rafa, un altro divario da scavare. Ma intanto, buon Shanghai a tutti. (Claudio Franceschini)



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