L’ex arbitro Gianluca Paparesta diventa club manager del Bari. Si occuperà di rapporti locali e internazionali. In pratica cercherà di promuovere il marchio del Bari calcio nel mondo, legato all’identità culturale della città pugliese. Un modo anche per rilanciare un club che ultimamente ha vissuto momenti difficili, dalla retrocessione nella serie cadetta al coinvolgimento di alcuni suoi tesserati nel calcioscommesse. L’ex arbitro metterà quindi a disposizione tutta la sua esperienza e la sua conoscenza del mondo del calcio per aiutare il Bari a ridare un’immagine positiva di sé e, se è possibile, raggiungere quei traguardi che tutta la tifoseria biancorossa sogna. Per parlare di questo suo nuovo incarico al Bari abbiamo sentito lo stesso Gianluca Paparesta. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Si sente onorato di far parte del Bari, la squadra della sua città? E’ un grande motivo d’orgoglio lavorare per la squadra della mia città, la squadra per cui ho sempre tifato.
Come pensa di svolgere questo incarico? Nel migliore dei modi, con grande professionalità, attingendo anche alla mia esperienza nel marketing e nei rapporti internazionali.
Spera di riuscire a promuovere il marchio della società nel mondo? Lo spero sinceramente e mi auguro di farlo fino in fondo. Vorrei legare l’immagine del Bari a quella di una città molto bella dal punto di visto artistico e culturale, che ha un grande rapporto con l’Est europeo, in particolare con la Russia. San Nicola, il santo patrono di questa città, da cui prende il nome anche lo stadio, lega la tradizione cattolica a quella ortodossa, un filo importante tra questi due mondi così diversi.
Come sono i suoi rapporti con la famiglia Matarrese? Buoni, ho veramente un ottimo rapporto con loro.
Cosa potrebbe essere utile della sua esperienza nel calcio? Potrei dare tutto il mio contributo di ex arbitro, la mia conoscenza maturata in tanto tempo nel mondo del calcio.
Quali sono le sue ambizioni? Naturalmente il desiderio è quello di ottenere il massimo risultato possibile, sempre tenendo conto di quegli imprevisti che possono influenzare il raggiungimento di un traguardo possibile. I tifosi devono anche capire che stiamo vivendo una situazione particolare, ciò non toglie che ci sono obiettivi importanti. Stiamo lavorando insieme al direttore sportivo Angelozzi per raggiungerli e per lanciare giocatori di ottima qualità come furono Cassano, Ranocchia, Bonucci e Bellomo.
Come pensa quindi di gestire il rapporto con la città di Bari e con i suoi tifosi? Promuovendo l’immagine del Bari calcio, legata alla storia e all’identità culturale di questa città. Una città come dicevo prima molto legata all’Est, la città di San Nicola, della Fiera del Levante. Stabilendo con i tifosi un rapporto continuo di fiducia, per aiutarli a essere vicini alla squadra e se sarà possibile accontentando i loro desideri di un Bari ai vertici del calcio italiano. (Franco Vittadini)