Un’incredibile disavventura è capitata a Ivaylo Petev, nuovo allenatore del Levski Sofia. Se in Italia combattiamo contro le discriminazioni razziali e la chiusura di curve e stadi, da quelle parti, precisamente in Bulgaria, hanno ben altri problemi. Almeno, a giudicare quanto successo al malcapitato Petev, 38enne con un buon passato da centrocampista, che ha terminato la carriera nel 2010 per diventare subito allenatore. Con il Ludogorets ha vinto due campionati consecutivi portando la squadra ai preliminari di Champions League, e adesso è stato chiamato dal Levski Sofia, sesto in classifica e staccato in classifica di 9 punti dalla capolista, guarda caso il Ludogorets. Petev è stato quindi presentato alla stampa in un piccola sala; ed è qui che è successo il fattaccio. Alcuni ultras del Levski hanno fatto irruzione, e hanno minacciato il nuovo allenatore accusandolo di essere un tifoso del (inutile dire che sono i rivali cittadini). Uno di loro, con indosso una felpa con cappuccio e la scritta “Levski Sofia” sulla schiena, ha puntato un dito contro Petev; è stato tenuto a bada dai compagni, ma ha comunque ottenuto l’effetto di interrompere la conferenza stampa. Addirittura, mentre Petev veniva portato via, gli ultras sono riusciti a fargli togliere, a forza, la felpa del Levski. Insomma: la sua avventura non è certo iniziata bene. Chissà se attraverso i risultati riuscirà a farsi accettare dai suoi nuovi tifosi. Quel che è certo è che di fronte a scene del genere forse dovremmo rivalutare qualche coro “discriminatorio” che si sente a casa nostra…



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