Il del tennis è stato l’anno di Rafael Nadal. Non solo per tutti i titoli che il maiorchino ha vinto e per come è rientrato sulla scena dopo gli otto mesi di infortunio; anche e soprattutto perchè lo chiude al numero 1 del ranking ATP, una cosa che non gli accadeva da tre anni e che capita per la terza volta in carriera. La prima volta che gli era successo era stato nell’anno d’oro 2008 quando, oltre al quarto Roland Garros, aveva messo le mani anche sul primo Wimbledon, battendo finalmente Roger Federer al terzo tentativo e dopo un’epica finale interrotta anche dalla pioggia (definita una delle partite più belle di tutti i tempi, di sicuro tra le migliori a Londra, capace di rivaleggiare con la storica finale Borg-McEnroe del 1980). Nadal è dunque il numero 1 del mondo a fine 2013: per lui 10 tornei con le perle di Roland Garros (con tanto di record: mai nessuno aveva vinto uno Slam così tante volte, 8), Us Open e i Master 1000 del Nord America, Montreal e Cincinnati oltre all’Indian Wells primaverile. Solo nel 2005 aveva vinto di più (11): la beffa è rappresentata dalla sconfitta nella finale del Master, unico titolo che ancora gli manca in carriera. A strapparglielo è stato Novak Djokovic, numero 2 ATP: il serbo non riesce a chiudere al primo posto per il terzo anno consecutivo, ma la sua resta una stagione strepitosa e oscurata solo da quanto fatto da Nadal. Sette titoli tra cui il quarto Australian Open, il terzo Master (secondo consecutivo), Montecarlo e il filotto autunnale Pechino-Shanghai-Parigi Bercy (oltre appunto agli ATP Championships) che lo porta a una serie aperta di 22 vittorie consecutive. Forse siamo ancora leggermente lontani dalle vette del 2011 (10 tornei con tre Slam e cinque Master 1000), ma resta una grande annata, che ci proietta nel 2014 con una convinzione: sarà ancora lotta tra Nadal e Djokovic, che nel frattempo sono giunti al capitolo numero 39 della loro rivalità, la più frequente nell’era Open. Il loro dominio è tale che nel ranking gli altri osservano da molto lontano: 13.030 i punti dello spagnolo, 12.110 quelli del serbo, 5.800 quelli di David Ferrer che grazie all’exploit autunnale riesce a chiudere il 2013 davanti a Andy Murray (fermo da dopo gli Us Open per l’operazione alla schiena), un altro che andrà tenuto d’occhio nel 2014; lo spagnolo si spinge, a fine anno, dove mai era riuscito. Al quinto posto Juan Martin Del Potro, che per la prima volta dallo scintillante 2009 con vittoria agli Us Open e finale al Master si è ritrovato davvero a lottare alla pari con i primi: quattro titoli (a Basilea ha sconfitto in finale Federer) con le finali nei Master 1000 di Indian Wells e Shanghai. Speriamo che il 2014 ce lo riconsegni così, e speriamo che il nuovo anno ci faccia ritrovare un Roger Federer competitivo: al numero 6 del ranking aveva chiuso nel , una vita fa, da allora il punto più basso era stato il numero 3 del 2011. Una sola vittoria (Halle) con due finali (Basilea e Roma): l’unica volta in cui Roger non aveva messo le mani su almeno tre titoli era il 2001, quando aveva vinto il suo primo torneo ATP nella nostra Milano. Incredibile davvero, ma certo per lui conta la carta d’identità e allora forse la strada sarà quella di centellinare gli impegni, perchè al di là delle sconfitte regolari contro i primi tre della classe appare ormai evidente come Roger non riesca più a giocare tanti tornei consecutivamente. Tutte le leggende prima o poi sono passati da questo punto: Pete Sampras non vinse nulla nel 2001 e, quando sembrava che la sua carriera fosse al termine nel modo peggiore possibile, si aggiudicò gli Us Open. Chiudono la Top Ten Tomas Berdych, Stanislas Wawrinka (per la prima volta in carriera), Richard Gasquet e Jo-Wilfred Tsonga, che dopo la semifinale al Roland Garros sembrava in rampa di lancio e invece ha avuto una chiusura di 2013 da incubo, perdendo anche una qualificazione al Master che era cosa fatta. Per quanto riguarda gli italiani, Fabio Fognini passa dal numero 45 del 2012 al 16 di oggi e attaccherà la Top Ten nel corso del prossimo anno; Andreas Seppi perde due posizioni rispetto a dicembre di un anno fa (è numero 25), gli altri arrancano, il solo Filippo Volandri è stato in grado di chiudere nei primi 100 (è 90), poi troviamo Paolo Lorenzi al 110 e Matteo Viola al 137. Chissà che le speranze non possano essere Marco Cecchinato, classe ’92, e Gianluigi Quinzi, che dopo la vittoria a Wimbledon juniores è atteso al grande salto, ma senza che sia caricato di eccessive responsabilità (ha pur sempre 17 anni): oggi è numero 371 del ranking ATP.



 

1. Rafael Nadal (SPA) 13.030

2. Novak Djokovic (SRB) 12.110

3. David Ferrer (SPA) 5.800

4. Andy Murray (GRB) 5.790

5. Juan Martin Del Potro (ARG) 5.255

6. Roger Federer (SUI) 4.205

7. Tomas Berdych (CZE) 4.180

8. Stanislas Wawrinka (SUI) 3.730

9. Richard Gasquet (FRA) 3.300

10. Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 3.065

 



16. Fabio Fognini 1.930

25. Adreas Seppi 1.360

90. Filippo Volandri 593

110. Paolo Lorenzi 515

137. Matteo Viola 406

153. Potito Starace 338

165. Marco Cecchinato 318

185. Thomas Fabbiano 282

191. Flavio Cipolla 269

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