Finisce 1 a 1 l’amichevole tra Italia-Germania, un risultato che mostra un grande caratttere degli azzurri che però deve crescere ancora molto per poter puntare ad un ruolo di primo piano ai Mondiali 2014 in Brasile. Il mogliore in campo della serata è stato Pirlo, sempre presente, preciso non perde mai un pallone ed arriva vicino al gol su punizione. Quando è in condizione questo giocatore è capace di trasformare una squadra. Non brilla invece la prestazione di Gotze, doveva essere il giocatore di classe che faceva la differenza ma entra in una seratà no, annullato dall’ottima prestazione di Barzagli.
Italia-Germania è terminata sul risultato di 1-1. Tutto nel primo tempo: gol di Hummels per il vantaggio tedesco, pareggio di Abate per la nazionale azzurra. Fortunata (i tedeschi hanno colpito tre legni) ma positiva per l’atteggiamento mostrato in campo. Prossimo appuntamento martedì 19 con l’amichevole contro la Nigeria in terra inglese. partita divertente, caratterizzata da diverse occasioni per entrambe le squadre, nate da errori di impostazioni. Tali errori, alcuni molto banali, hanno permesso ribaltoni veloci. Il match è stato dunque caratterizzato da ritmi non sempre alti, ma da accelerazioni improvvise durante le quali si spezzava il ritmo abbastanza ordinario tenuto per la maggior parte del match. La partita è stata quindi abbastanza bella.
Rischia parecchio in difesa, dove diversi svarioni difensivi costano spesso ripartenze veloci dei tedeschi. In avanti bene, in quanto l’attacco azzurro mette in costante apprensione la retroguardia tedesca, anche se non crea limpidissime occasioni da rete. Nel complesso bene l’attacco, da rivedere la fase difensiva.
La squadra ospite fa il match molto più dell’Italia e rischia in almeno 3 occasioni di trovare un altro gol, ma colpisce tre legni. Di conseguenza, se la Germania avesse vinto non ci sarebbe stato molto da recriminare. Unica pecca dei tedeschi è la fase difensiva, che non garantisce la massima sicurezza alla porta di Neuer.
Gestisce bene i cartellini e anche le fasi di tensione del match nella ripresa.
Il primo tempo tra Italia e Germania si è concluso con il risultato di 1 a 1. Dopo gli inni nazionali, il match è iniziato con gli azzurri combattivi fin dai primi minuti, che hanno subito messo a rischio la porta difesa da Neuer in due occasioni: nella prima Balotelli, dopo aver saltato due uomini di potenza, ha provato il destro ad incrociare da fuori area, ma il suo tiro si è spento a lato della porta tedesca; poi Pirlo ci ha provato da calcio di punizione, ma la sua maledetta si è spenta di poco alta sopra la traversa. Nel momento migliore degli azzurri, al 8′, la Germania è però riuscita a passare in vantaggio grazie a Hummels: su un corner per nulla teso Hummels ha surclassato nello stacco Barzagli e di testa ha deviato mandando il pallone sul palo interno e poi in rete, portando in vantaggio la Germania. Gli azzurri, dopo il gol subito, hanno accusato il colpo mentre la Germania più forte che mai ha cominciato a spingere sull’acceleratore per trovare il raddoppio, rischiando di segnare in due occasioni: nella prima, sempre su corner, la difesa si è perso Howedes che, staccando più in alto di tutti, ha messo a lato di pochissimo; nel secondo caso, la difesa ha lasciato spazio a Khedira che dal limite ha calciato un missile rasoterra che si è stampato sul palo interno, senza però entrare in rete. In questo caso gli azzurri hanno corso un gran rischio. Nel momento migliore della Germania, però l’Italia è stata brava a trovare il gol del pareggio al 28′ grazie ad Abate: Hummels ha perso il pallone nei pressi dell’area di rigore e Abate, dopo averlo recuperato, si è infilato in area, ha fatto un triangolo veloce con Bonucci e poi di destro ha scaricato un diagonale violentissimo su cui Neuer non ha potuto farci nulla. Il pareggio ha galvanizzato gli uomini di Prandelli, che però hanno continuato a commettere errori in fase di impostazione e su uno di Bonucci, la palla è giunta sui piedi di Schurrle che dal limite ha calciato centrando la parte alta della traversa; ancora una volta Buffon è stato salvato da un legno. Nel finale, la partita ha perso un po’ di smalto a causa di molti errori e così il primo tempo si è concluso con il risultato di 1 a 1.
Migliori: Pirlo, 6,5: fa girare la palla con una precisione e una velocità pazzesca. Non perde un pallone facendo giocate complicatissime. Peggiore, Bonucci, 5,5: nonostante l’assist in difesa commette molti errori di impostazione che mettono in costante pericolo la difesa azzurra. (Matteo Lambicchi)
Italia
Buffon, 6: non è super impegnato, anche perchè sui tiri avversari sono sempre i legni a salvarlo. Nelle occasioni che contano si fa trovare pronto.
Abate, 6,5: attento in fase difensiva, annulla i diversi attaccanti e poi trova la sua prima rete in nazionale con un bellissimo diagonale.
Barzagli, 6: concentrato e attento su ogni pallone, importante in fase di chiusura e di anticipo; esce per infortunio leggero (Ogbonna, dal 70′, senza voto)
Bonucci, 5: troppi errori gravi in fase di impostazione cancellano le buone cose che fa; ogni tanto regala palloni sulla trequarti agli avversari e in queste occasioni l’Italia rischia di prendere gol.
Criscito, 5,5: buona corsa e buone offensive sulla sinistra, non tanto bene in fase difensiva dove i tedeschi dalla sua parte entrano senza problemi.
Marchisio, 6: tanta corsa e tanti inserimenti; rischia di trovare il gol ad inizio ripresa ma non è sempre nel vivo dell’azione e spesso si isola.
Pirlo, 6,5: non sbaglia un pallone, ne recupera alcuni importanti, fa sembrare cose difficili facili e rischia di trovare il gol da punizione. (Cerci, dal 82′, senza voto).
Motta, 5,5: recupera palloni e li gestisce non tutti bene; poi si innervosisce e commette diversi falli inutili.
Montolivo, 5,5: impreciso in diverse occasioni, soffre a centrocampo e spesso va in difficoltà.
Osvaldo, 5,5: si muove tanto e cerca tanto il pallone, ma spesso se ne innamora, perdendo in alcuni casi molto facili palloni utili alla causa. Viene sostituito e non la prende bene. (Candreva, dal 52′, 6: entra e mette vivacità all’attacco azzurro).
Balotelli, 6: cerca di reggere l’attacco sulle sue spalle, fa sponde e guadagna falli, però tira raramente in porta e questa è la pecca della sua partita.
All. Prandelli, 6: dispone in campo una squadra che sa aggredire e creare pericoli agli avversari, ma che subisce molto e sulla fase difensiva c’è sicuramente molto da lavorare.
(Matteo Lambicchi)
Germania
Neuer, 6,5: sicuro con i piedi, nelle uscite e nelle occasioni in cui è impegnato. Mette sicurezza a tutto il reparto difensivo.
Howedes, 6,5: spinge con continuità sulla sinistra, mette in difficoltà Criscito e colpisce anche un palo, andando così vicino al gol.
Boateng, 6,5: lotta con Balotelli e riesce ad arginarlo, non si fa mai passare e controlla bene la sua zona.
Hummels, 6: dietro commette alcune sbavature come in occasione del gol italiano, ma realizza il gol per la Germania in avvio di primo tempo.
Jansen, 5,5: soffre Abate in fase difensiva e non riesce a metterlo in difficoltà in fase offensiva.
Khedira, 6: muro davanti alla difesa con i piedi educati; non sarà Pirlo, ma sbaglia pochi palloni e rischia di trovare il gol colpendo il palo. (Bender, dal 66′, senza voto).
Lahm, 6,5: recupera molti palloni a centrocampo e li gestisce con precisione; riesce a giocare bene anche da mediano.
Muller, 6,5: tanta corsa e tanta qualità al servizio della squadra; sempre nel vivo del gioco, gli manca solo la conclusione a rete. (Lars Bender, dal 87′ senza voto).
Kroos, 5: nervoso e impreciso, passa tutta la partita a commettere falli e a sbagliare passaggi. Avrebbe meritato l’espulsione.
Schurrle, 6,5: pericolo costante per la difesa italiana, colpisce una traversa e si rende pericoloso in diverse occasioni (Reus, dal 58′ senza voto).
Gotze, 5: viene annullato da Barzagli, che non gli permette di gestire con calma un pallone; sbaglia molto e viene sostituito. (Ozil, dal 58′, senza voto).
All. Low,6,5: squadra quadrata in campo che sa soffrire e gioca un bel calcio mettendo in difficoltà quasi sempre la squadra avversaria quando attacca.
(Matteo Lambicchi)