La fede cattolica di José Mourinho è nota da tempo, ma ieri l’allenatore portoghese del Chelsea ha aggiunto un ulteriore dettaglio su quanto la religione sia importante per lui, anche in ambito lavorativo: “Prima delle partite leggo la Bibbia. Mi rilassa e mi aiuta a compiere le scelte migliori”, ha infatti spiegato lo Special One in una intervista concessa alla rivista giapponese Sports Graphic Number. Possiamo dunque considerarlo come uno dei segreti dei tanti successi ottenuti in carriera dall’ex tecnico dell’Inter, che certamente deve molto anche al rapporto quasi sempre granitico che riesce a costruire con lo spogliatoio. Lo sanno bene in casa nerazzurra, ma anche al Porto e allo stesso Chelsea, mentre guarda caso al Real Madrid i risultati non sono stati all’altezza proprio nell’unico caso in cui non tutto ha funzionato alla perfezione fra allenatore e giocatori. Di certo invece non ci sono problemi fra Mou e uno dei cardini dei Blues, cioè il centrocampista inglese Frank Lampard, su cui il mister ha svelato un aneddoto sempre nel corso della medesima intervista: “A Frankie quando sono tornato al Chelsea ho detto: ‘Giochi solo se sei al top e lo meriti, altrimenti vai in panchina’. Lui mi ha risposto: ‘Mister, ti conosco da nove anni, sapevo che mi avresti detto questo e mi sta bene’. Se tra allenatore e giocatori si stabilisce un rapporto schietto e sincero, si può essere anche amici”. Cosa che appunto è riuscita molto spesso a Porto, a Londra e a Milano – basti citare non solo gli eroi del Triplete, ma persino uno Zlatan Ibrahimovic che pure lasciò i nerazzurri dopo la prima stagione interista di Mourinho – ma senz’altro meno a Madrid. Una piccola stilettata agli spagnoli arriva quando lo Special One svela un altro episodio, questa volta di calciomercato e relativo a una delle stelle del Giappone: “Kagawa era uno dei miei obiettivi ai tempi del Real Madrid, ma ho voluto essere onesto con lui e gli ho detto che in quel ruolo la mia prima scelta era Ozil. A quel punto Kagawa ha preferito l’offerta del Manchester United, perché in quel club avrebbe trovato più spazio. Il bello è che ora mi ritroverò Ozil da avversario. L’Arsenal ha fatto un grande acquisto, Mezut è un campione”. Dedicato a chi l’ha venduto dopo la partenza di Mourinho da Madrid…