A Verona sabato si giocherà il derby di serie A fra l’Hellas e il Chievo, ma non ci sono solo queste due squadre ad attirare l’attenzione dei tifosi scaligeri. Infatti, nel girone A della Seconda Divisione di Lega Pro troviamo la Virtus Vecomp, un modello di efficienza e di risultati, con una figura praticamente unica nel panorama del calcio italiano (e non solo): Luigi Fresco, presidente e allenatore da 32 anni. Un’altra squadra di questa società milita in Promozione, e anch’essa sta disputando un ottimo campionato. La città di Giulietta e Romeo è l’unica in Italia ad avere attualmente tre squadre nei campionati professionisti. La Virtus è un modello di efficienza e di sana competizione sportiva; in Lega Pro è costretta a giocare a Legnago, perché il suo stadio non è stato abilitato, ma fa capo allo storico quartiere di Borgo Venezia. Un altro quartiere di Verona che si impone all’attenzione per meriti calcistici, dunque, e chissà se un giorno anche la Virtus arriverà al Bentegodi. Ha tifosi famosi come il cantautore Massimo Bubola, il gruppo musicale dei Diapason Band e Andrea Mingardi, autore pure dell’inno ufficiale della Virtus Vecomp. Per parlare della favola della Virtus abbiamo sentito proprio il principale artefice di questa storia, Luigi Fresco. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Come si trova in questa doppia veste di allenatore e presidente? Lo faccio da 32 anni. Credo di farlo bene e sono circondato da uno staff validissimo, soprattutto il mio direttore generale, Mirko Zatachetto, che è veramente l’anima della Virtus.
Lei può essere definito il Ferguson italiano? Io ho questa carica da 6 anni più di Ferguson…
Siete una favola ancora più bella del Chievo? Il Chievo ha avuto l’aiuto di imprenditori importanti, noi non abbiamo certo la disponibilità economica di questo altro importante club.
A cosa puntate, quali sono i vostri traguardi? Sognate il derby col Verona e col Chievo? Sarebbe troppo, anche se bisogna sempre sognare di raggiungere il massimo traguardo. Per ora siamo in Seconda Divisione e cercheremo di rimanere in Lega Pro. Salire di categoria sarebbe veramente bello, la serie B un risultato eccezionale.



Verona ha tre squadre nei campionati professionistici. Un record? Sì, è veramente un record, nessuna città in Italia ha tre squadre a questi livelli oggi.
Avete anche un’altra squadra in Promozione, e non sta andando per niente male… Sì, bisogna ammetterlo: anche questa squadra sta disputando un ottimo campionato.

Come fate a gestire economicamente la Virtus? Ci sono degli sponsor che rappresentano la maggior parte dei nostri introiti economici, poi abbiamo anche dei contributi sportivi.
C’è qualche vostro giocatore che potrebbe fare una grande carriera? Tutti i giocatori sono di buon valore tecnico, dovessi indicarne poi qualcuno in particolare mi vengono in mente Odogwu, Mensah e Oviahon.



Un vostro tifoso speciale è Andrea Mingardi. Avete altri tifosi famosi? Mingardi ha composto l’inno del Bologna, che poi trasformato a dovere è diventato anche l’inno della Virtus. Tra i nostri tifosi più famosi c’è anche il cantautore Massimo Bubola e la Diapason Band, che rielabora da sempre le melodie del rocker più conosciuto d’Italia, Vasco Rossi. Con Bubola è previsto un concerto per la Virtus in una data dei prossimi mesi.

Vi occupate di integrazione sociale, in particolare ci può dire di cosa si tratta? Ci siamo interessati dell’integrazione degli albanesi a Verona, come abbiamo cercato di impegnarci nei paesi dell’ex Jugoslavia, soprattutto per quanto riguarda la situazione di Sarajevo. Abbiamo dato un contributo nell’assistenza scolastica dando un aiuto agli studenti delle zone terremotate dell’Emilia e attraverso la Vita Virtus ci sono stati degli obiettori di coscienza che si sono impegnati in progetti di volontariato. (Franco Vittadini)