Una spia nello spogliatoio del Bayern Monaco. Pep Guardiola ha perso le staffe: raramente lo abbiamo sentito così furibondo, poche volte nel corso della sua carriera di calciatore prima e allenatore poi abbiamo dovuto raccontare delle escandescenze del catalano. Poco tempo fa Pep aveva avuto da ridire su certi comportamenti da parte del suo amico e fidato ex secondo Tito Vilanova; ma le sue parole erano sembrate più di tristezza e incredulità che di rabbia. Tutto diverso nel weekend: il tecnico del Bayern Monaco, come riporta la Bild in un resoconto che lascia poco spazio alle interpretazioni, se l’è presa in maniera diretta e per niente simpatica con i suoi giocatori. Meglio: con uno dei suoi giocatori, che però è rimasto non identificato. Riassumiamo: i bavaresi giocano sul campo del Borussia Dortmund nella tredicesima giornata di Bundesliga. Hanno 4 punti di vantaggio sui gialloneri, vincendo potrebbero ammazzare il campionato ma perdendo lo riaprirebbero, venendo peraltro ridimensionati e cadendo per la prima volta in stagione. Sabato, prima della partita, Guardiola entra nello spogliatoio e si rivolge ai calciatori con un discorso eloquente: “C’è una spia tra di voi”, dice. “Chiunque sia, cadrà qualche testa. Non mi importa chi sia stato: non giocherà mai più con me”. L’antefatto chiarisce tutto: sui giornali, il giorno stesso della gara, il tecnico catalano aveva letto gli schemi di gioco che avrebbe utilizzato per scardinare la difesa di Jurgen Klopp. Nel dettaglio, gioco allargato sulle fasce e cambi di gioco continui. Il fattaccio non ha comunque avuto conseguenze: il Bayern ha vinto , dilagando nel finale e pur subendo per almeno un tempo il gioco del Dortmund, che ha avuto più volte la possibilità di passare in vantaggio. Resta l’incidente diplomatico: a Pep non è andato giù, e a quanto pare nemmeno ai vertici societari che per bocca di Karl-Heinz Rummenigge non hanno tardato a farsi sentire. “La talpa avrà un problema serio se non mette fine a questo gioco; è una situazione che crea disagio, e se teniamo incontri riservati senza divulgare le informazioni un motivo ci sarà”. Nessuna indagine “speciale” in corso, ma quando gli è stato chiesto se avesse un minimo indizio sul colpevole, l’ex attaccante ha fatto sapere che “non serve un agente segreto per capire di chi si tratta”. Sarà, ma il mistero resta. Il primo indiziato, ma questo è un ragionamento di chi scrive e non certo una pista aperta, sarebbe Mario Gotze che nel Borussia Dortmund ha giocato e vinto; ma Gotze era in campo e ha anche segnato, perciò siamo portati a pensare che se ci fosse stato un minimo sospetto su di lui Guardiola lo avrebbe tenuto fuori. Ad ogni modo, le accuse di Pep riportano alla memoria quelle parole riportate da El Confidencial, secondo le quali il tecnico ai tempi del Barcellona si sarebbe servito di investigatori privati per pedinare Pique (che aveva anche denunciato il fatto), Samuel Eto’o, Ronaldinho e Deco, rivelando come il loro allenatore fosse ossessionato dal fatto che le loro vite private potessero influire sul rendimento in campo. Chi di spia ferisce di spia perisce, verrebbe da dire; in questo caso però c’è l’arma del delitto ma non il cadavere, perchè il Bayern Monaco naviga serenamente in testa al campionato, con 11 vittorie e 2 pareggi, 4 punti sul Bayer Leverkusen e 7 sullo stesso Dortmund. Il caso, però, è destinato a non finire qui.
(Claudio Franceschini)