Il Napoli cade a Dortmund per 3-1 e vede compromettersi il suo cammino in Champions League. La gara viene sbloccata al decimo del primo tempo grazie a un rigore (generoso) trasformato da Reus. Il raddoppio arriva un quarto d’ora dopo l’inizio della seconda frazione grazie a un’azione di contropiede che premia Blaszczykowski. Poco dopo il neo-entrato Insigne dimezza lo svantaggio, ma passa poco e Aubameyang chiude i conti firmando il gol del 3-1. I partenopei per aver la certezza di passare devono vincere con 3 gol di scarto nel prossimo turno contro l’Arsenal al San Paolo. Altrimenti, potrebbero passare anche in caso di vittoria meno netta se il Borussia non riuscisse a vincere contro il Marsiglia, oppure in caso di pari se i tedeschi subissero una sconfitta a Marsiglia. Splendida festa del calcio questa sera al Signal Iduna Park. Il Borussia parte carico per mettere sotto gli avversari, ma gli azzurri sono pronti e si difendono bene. L’episodio del rigore cambia il match, ma il Napoli riesce a limitare i danni anche grazie alle super parate di Reina. Nel secondo tempo un travolgente contropiede porta al gol di Blaszczykowski. Poco dopo Insigne segna la rete del 2-1, ma le speranze di un pareggio si spengono 10 minuti dopo grazie all’ennesima ripartenza micidiale dei padroni di casa. I musicanti di Dortmund fanno accademia. Tocchi rapidi, ritmi da capogiro e inserimenti a valanga. Però nel fantastico mondo del mago Klopp più volte si ha l’impressione di vivere una favola. La scarsa concretezza rispetto all’enorme mole di gioco prodotta è un aspetto non trascurabile… Poche scusanti per Higuain e compagni. L’episodio del rigore pesa sì, ma fino a un certo punto. Nel secondo tempo il Napoli perde troppe volte equilibrio e pazienza rischiando il tracollo. Il fallo di Fernandez su Lewandowski non esiste. Per il resto conduce bene il match lasciando giocare il più possibile…
Il match tra Borussia Dortmund e Napoli ha concluso i suoi primi 45 minuti sul parziale di 1-0. Decide per ora un penalty (molto dubbio) trasformato da Marco Reus dopo 10 minuti di gioco. Rafa Benitez per il match, che vale già un pezzo di stagione, deve rinunciare a Zuniga, Mesto e Hamsik. Il tecnico spagnolo non snatura i suoi proponendo un 4-2-3-1 che presenta Reina tra i pali, Maggio, Albiol, Fernandez e Armero nel reparto difensivo, Dzemaili e Behrami in zona mediana e il tridente offensivo composto da Callejon, Pandev e Mertens a supporto di Higuain unica punta. Klopp alle prese con un settore, quello difensivo, letteralmente falcidiato dai numerosi infortuni (Hummels, Subotic, Friederich e Schmelzer) risponde al collega spagnolo schierando i suoi con un modulo a specchio degli avversari: davanti a Weidenfeller troviamo Grosskreutz, Papastathopoulos, Kehl e Durm, in zona nevralgica Bender e Sahin, mentre in avanti Blaszczykowski, Mkhitaryan e Reus accompagnano Lewandowski. Arbitra lo spagnolo Velasco Carballo. Il Borussia Dortmund parte forte: pressing asfissiante, passaggi rapidi e continui inserimenti. Gli azzurri però non si fanno trovare impreparati contenendo bene l’onda d’urto iniziale. Al decimo arriva il gol che finora decide il match. Reus dalla bandierina propone un cross per Lewandowski, ma l’attaccante polacco rimane impantanato sulla sua posizione per reciproche scorrettezze con Fernandez. L’arbitro vede tutto optando per la concessione del penalty. Dal dischetto Reus spiazza Reina portando in vantaggio i padroni di casa. Il Napoli accusa pesantemente il contraccolpo del gol subito, rischiando poco dopo il tracollo. Lewandowski riceve un pallone prezioso in area da rigore, ma il numero 9 giallonero non riesce a inquadrare lo specchio. Qualche minuto dopo ci riprova Reus da calcio piazzato, Reina risponde in tuffo. Benitez nella parte centrale riesce a ricompattare i suoi che con un pizzico di coraggio in più tornano in partita. Alla mezzora Callejon si invola verso l’area di rigore dalla destra. Lo spagnolo supera un avversario e giunto a tu per tu con Weidenfeller centra il palo più lontano. Poco dopo Higuain trova lo spazio per il colpo di testa non riuscendo a imprimere forza nel suo tentativo. Il Borussia lascia tempo e spazio d’azione agli avversari, ma resta in allerta per colpire: al 33esimo Mkhitaryan spezza in diagonale la difesa del Napoli trovando modo di calciare con il sinistro ma trovando pronto Reina. Nel finale Pandev e Higuain non riescono a approfittare di un’indecisione di Grosskreutz, perdendo l’attimo giusto per concludere. Per quanto visto finora ci aspetta un secondo tempo dall’esito tutt’altro che scontato. Vedremo se il Napoli riuscirà ad aggiustare il risultato… REUS 6,5 GROSSKREUTZ 5,5 ARMERO 6,5 ALBIOL 5 (Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)
Salva il risultato a tu per tu con Higuain, condizionando l’inizio di azione che porta al raddoppio.
Qualche indecisione di troppo, ma il compitino svolto è positivo.
Non ce lo ricordavamo così attivo. Interviene su molti palloni, recuperando molte sfere che scottano.
Troppa fretta e troppi palloni persi.
Se la cava bene con carattere e sicurezza nei propri mezzi.
Ordine e disciplina in campo con la sua presenza sono garantiti.
Lotta a centrocampo per tutto il match dando vita con Behrami a un duello tutt’altro che elegante.
Cerca continuamente di far andare in tilt la difesa azzurra e riesce a colpire in situazione di contropiede.
(dal 24′ s.t. AUBAMEYANG 6,5 Arma letale. Rapido e freddo trova l’occasione giusta per chiudere il match)
Si intromette in ogni situazione a centrocampo partendo spesso in diagonale e facendo venire la nausea agli avversari. Incontenibile.
Sempre pericoloso quando parte in velocità. Suo l’assist per la rete del raddoppio. (dal 36′ s.t PISZCZEK s.v.)
Lavorare per la squadra come nessuno sa fare. Impossibile da frenare, utile come perno alto del gioco giallonero. (dal 43′ s.t. SCHIEBER s.v.)
La squadra nel momento del bisogno si mostra ancora matura nonostante l’età media. C’è da lavorare sulla concentrazione e la freddezza, ma ora il cammino in Champions è nelle loro mani.
Respinge in ogni modo i tentativi avversari superandosi in molte circostanze e riuscendo a tenere a galla i suoi.
Cicca un paio di interventi lasciando pericolosamente sguarnite porzioni larghe di campo dietro di sé.
Perde subito il controllo rischiando il cartellino rosso dopo mezzora. Non riesce a rientrare in partita.
Poco disponibile ad attendere. Al netto degli errori va apprezzato il coraggio.
Nel primo tempo non sbaglia un colpo, sfiorando addirittura le rete. Nel finale però una sua ingenuità provoca il gol di Aubameyang.
Esce a testa alta dopo aver speso ogni energia lungo il campo. Molti recuperi ed energia da vendere.
Non è proprio giornata. Troppi errori e poca, davvero poca, quantità in mezzo al campo.
(dal 17′ s.t. INLER 6 Il suo ingresso porta muscoli e grinta che mancavano al reparto.)
Fallisce un match ball che fa infuriare Higuain solo in mezzo all’area. Errore che pesa come un macigno.
(dal 21′ s.t. INSIGNE 6,5 La sua tecnica si rivela decisiva. Riapre il match e crea molto, come al solito…)
Poco incisivo, fa rimpiangere Hamsik dopo pochi minuti. (dal 31′ s.t. D. ZAPATA s.v.)
Non riesce a lasciare un marchio decisivo smarrendosi spesso tra le maglie avversarie.
Prima si infuria giustamente con Callejon, dopo però si divora il gol del raddoppio fallendo un’occasione che è l’incipit per il raddoppio giallonero.
L’ombra di Mazzari dalle retrovie bisbiglia una parola tanto cara al tecnico livornese, così come a molti allenatori italiani: “equilibrio…”
(Francesco Davide Zaza)