Dopo l’ennesimo tonfo stagionale subito dal Milan da parte della Fiorentina (il quinto in undici gare), nella giornata di ieri, è apparsa la notizia che Barbara Berlusconi abbia chiesto al padre un drastico ridimensionamento della società, cosa che potrebbe prevedere, addirittura, l’estromissione dall’organigramma di Adriano Galliani. La figlia dell’attuale presidente rossonero, successivamente, pur ammettendo che con il padre sono stati toccati certi discorsi, ha dichiarato di non aver mai chiesto “la testa” di nessuno. L’impressione, però, è che il suo intento fosse quello di ammorbidire un po’ i toni dopo la polemica venutasi a creare. Sicuri che la vicenda non finirà qui, e, per fare un po’ di chiarezza, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva, per un parere, Tiziano Crudeli, noto opinionista televisivo di fede rossonera.
Come giudica il contenuto del comunicato? Io, prima nell’entrare nel merito di comunicati che si prestano ad interpretazioni diverse, mi attengo ai fatti. Sicuramente qualcosa nel Milan va cambiato, ma non si può trovare in Galliani il solo capro espiatorio. Ha sbagliato, come sta sbagliando l’allenatore, come stanno sbagliando i giocatori e come ha sbagliato a monte anche la società, perché non va dimenticato che, prima della cessione di alcuni pezzi da novanta (Ibrahimovic e Thiago Silva ndr), alcuni esponenti della dirigenza avevano smentito proprio questa possibilità, poi…
Poi? Sono arrivate disposizioni diverse e si è deciso di fare necessità virtù. Purtroppo dobbiamo prendere atto che il Milan sta lottando per non retrocedere, tanto che, la prossima giornata conto il Chievo, potrebbe già considerarsi uno spareggio salvezza.
Pensa che Barbara Berlusconi possa, un domani, prendere in mano le redini della società? La ritiene all’altezza? Io credo che un grande imprenditore sia quello che sa circondarsi di dirigenti all’altezza della situazione e che sappiano prendersi la responsabilità di certe decisioni. Non è che una società, grande o piccola che sia, si basi soltanto sulle decisioni del presidente.
Potrebbero esserci cambiamenti in società, come l’estromissione di dirigenti storici come Galliani o Braida? Il destino di Allegri è legato a quello dell’attuale a.d rossonero? Io non so cos’abbia in testa la dirigenza del Milan. E’ vero che hanno commesso certi errori ma, se andiamo a ritroso, notiamo proprio come siano stati proprio loro i fautori principale del successo del club. È vero che avevano a disposizione budget rilevanti, ma io credo che, oggi come oggi, non ci siano dirigenti abili come l’attuale a.d. rossonero.
Per quanto riguarda Allegri? Allegri è un allenatore, e, come tale, il suo destino è legato all’ottenimento o meno di certi risultati, a prescindere da quelle che possano essere le simpatie o le antipatie dei dirigenti nei suoi confronti. Certo, qualora le cose non dovessero andare bene, il primo a saltare sarebbe lui.
Tra i tanti tasti toccati da Barbara Berlusconi, ci sarebbe anche il lavoro degli osservatori ronnorei. In questo caso bisogna fare un distinguo: se gli osservatori sono quelli che devono produrre elementi da inserire in prima squadra, allora possiamo dire che non sono stati impeccabili, anzi; se, invece, si vuole valutare, la ricerca di giovani da inserire a medio termine, allora possiamo dire che il Milan ha svolto un lavoro eccellente. Non tutti possono fare come l’Udinese che, per gli obiettivi che ha, può anche permettersi di rischiare.
Quanto c’è di vero sulle voci che girano da oltre un anno sulla possibile cessione anche di una quota di minoranza della società agli arabi? Sarebbe a favorie di una soluzione “alla Thohir”? Premettendo che io sono un tradizionalista, e, come tale, mi piacerebbe che il presidente rimanesse un milanese o, quantomeno, un lombardo, sarei assolutamente a favore dell’inserimento di azionisti in grado di risanare il bilancio. Purtroppo, la situazione economica è quella che è, ci sono debiti a monte che vanno, per forza di cose, risanati pur mantenendo un certo tasso di competitività sul mercato.
(Nicolò Casali)