Quarto successo per l’Italia nella Fed Cup, la massima competizione a squadre del tennis femminile internazionale. A Cagliari abbiamo surclassato 4-0 una Russia pur decimata dalle defezioni delle sue migliori giocatrici. E’ stata in ogni caso una vittoria prestigiosa, che aumenta ancora di più il valore della carriera delle nostre giocatrici, già esaltata dai tanti trofei, le semifinali e le finali raggiunte a livello individuale. Bravo anche il capitano non giocatore Corrado Barazzutti a gestire campionesse come Sara Errani, Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Karin Knapp. Un’immagine positiva di questo tennis che continua a regalarci soddisfazioni. Per parlare di questa quarta Fed Cup abbiamo sentito il grande ex Paolo Bertolucci. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
E’ la quarta Fed Cup vinta dalle nostre tenniste, un traguardo importante? Un traguardo eccezionale la vittoria delle tenniste azzurre in questa competizione. Una cosa non da poco.
Quali i motivi di tanti successi in questi anni? La capacità di avere un ricambio, di avere sempre delle giocatrici in grado di far bene, la presenza di una squadra tra le primi due-tre al mondo, anche se in Fed Cup giocassero tutte le migliori tenniste del mondo.
Una conferma del grande livello del tennis femminile in Italia? Per questo non c’è bisogno della Fed Cup, le nostre tenniste sono finaliste e semifinaliste a Parigi, semifinaliste agli Us Open…
Queste vittorie si costruiscono più con la tecnica o con la testa? Bisogna essere completi, avere testa e tecnica nello stesso tempo, avere tutte le qualità che fanno grande un tennista.
Quali sono i meriti di Corrado Barazzutti? Quelli di aver lavorato nel migliore dei modi, di aver guidato la nazionale azzurra nella maniera ideale. Sicuramente poi in campo ci vanno le giocatrici, se loro non sono a un livello alto, anche un commissario tecnico può far poco.
La Russia era decimata e in generale tante tenniste scelgono altri impegni: quanto conta oggi la Fed Cup? Conta sempre tanto, semmai è demerito di queste Nazionali non presentarsi con la formazione più forte.
I motivi? Ci potranno essere delle scelte da parte delle stesse giocatrici, dei dissidi con le Federazioni, e poi i calendari assurdi della Federazione internazionale, che fa giocare il Master B in concomitanza con la finale di Fed Cup.
Karin Knapp ha avuto un grande 2013: potrà avvicinarsi alle Top 10 o entrarci in futuro? E’ una buona giocatrice, avrà la possibilità di migliorare, di fare il salto di qualità per entrare a far parte delle più forti giocatrici al mondo.
Ci sono altri nomi di possibili giocatrici di grande avvenire? Mi viene in mente solo la Giorgi. Ha molte possibilità di esplodere definitivamente in futuro. Per ora però gioca troppo d’istinto, non legge sempre bene la partita. Se eliminerà i suoi difetti e riuscirà a esprimere tutto il suo potenziale, potrebbe rappresentare il domani del nostro tennis. (Franco Vittadini)