Barcellona-Milan finisce sul punteggio di 3-1. Nel primo tempo i catalani si sono portati in vantaggio con Messi (calcio di rigore, fallo di Abate su Neymar) e Busquets, poi hanno subito l’autogol di Piquè; nella ripresa il tris di Messi che ha chiuso i conti. Nell’altra partita del gruppo H l’Ajax ha battuto il Celtic per 1-0, cosa che permette ai rossoneri di preservare il secondo. E di difenderlo in terra scozzese nella prossima partita, in programma al Celtic Park il 26 novembre prossimo, sperando che il Barcellona faccia il suo dovere nella tana dell’Ajax.  E’ una serata di gala quella del Camp Nou, che per la 4 giornata del girone H ospita il Milan per decidere, verosimilmente, a chi andrà la testa del girone. Il Barcellona non può sottovalutare la sfida, sia per la prestazione ombrosa dell’andata, sia per rispondere ai mugugni che cominciano ad innalzarsi contro la bassa spettacolarità della gestione di Martino: serve una vittoria, e convincente; il Milan, dal canto suo, è malato, e cerca di attingere al siero Champions, che tante volte gli ha sanato ferite sanguinanti. Il Tata dispone la solita formazione, senza nessuna modifica; Allegri invece spiazza tutti, cambiando modulo (4-4-1-1) e interpreti, scegliendo Emanuelson terzino, Poli e Muntari fasce e Kakà a supporto di Robinho, lasciando Balotelli in panchina. Galliani e BB, che non è la Bardot ma la figlia di Silvio, sperano in una grande prestazione, come quella di Milano, ma già dai primi minuti sono delusi dalla loro squadra, timorosa e clamorosamente passiva. Il Barcellona non è nè carne nè pesce, cioè un misto tra le squadre aggressive e veloci di Martino e il rullo avvolgente di Guardiola: tuttavia, di fronte hanno una nobile decaduta, e solo il mettere la faccia in avanti produce il rinculare degli ospiti. Al quarto d’ora, quindi, è già assedio, con i blaugrana che gravitano attorno all’area aspettando le incursioni del tarantolato Neymar, vero attuale fenomeno dei catalani. E proprio da un guizzo di Neymar, splendidamente lanciato da Messi, arriva la svolta: è rigore, perchè Abate placca il brasiliano in procinto di controllare la sfera lanciatagli dall’argentino. Dal dischetto la Pulce va di potenza, e non sbaglia. Siamo al 30′, e i rossoneri non hanno ancora fatto più di due minuti di possesso effettivo. Il gol tuttavia, non li risveglia, anzi li spaventa ancor di più, e la folata rossoblu non si placa. Ma il Barcellona non è più lo stesso, tanto che il gol del raddoppio, al 40′, non arriva da una spumeggiante azione, ma da un calcio di punizione, su cui si avventa Busquets che solo da due passi insacca. Non sarà spettacolare, non sarà leggendario, ma comunque questo Barcellona vince. A differenza del Milan, che non riesce nemmeno a fare il solletico. Ma il calcio è strano: e così, a trenta secondi dalla fine, Kakà si sveglia e brucia Alves sulla sinistra: cross teso, deviazione di Piquè e autorete. Suona il gong, Allegri è ancora in partita per il rotto della cuffia: forse uno degli ultimi assist che il destino ha voluto servirgli. Massimo, pomo della discordia negli equilibri societari, lo sa, e decide di giocarsi la carta più ovvia e disperata: SuperMario. 



E, in avvio di ripresa, la mossa paga: il Milan, galvanizzato dalla sua stella, è un altro, più aggressivo e offensivo. E così, in cinque minuti, produce più che in tutto il primo tempo: niente di clamoroso, intendiamoci, ma perlomeno punta con più frequenza e decisione l’area di Valdes. Inevitabilmente, però, lascia molti spazi dietro, e i blaugrana ne approfittano. Il pubblico, finalmente gode, perchè in campo regna l’anarchia talentuosa dei funamboli spagnoli, che si fiondano negli spazi facendo tremare i rossoneri, e vedendosi annullare un gol per fuorigioco e salvarne un altro da un miracolo di Abbiati su Iniesta. Come detto, però, in campo c’è Balo: e si sente, come quando l’attaccante se ne va sulla destra bevendosi Adriano e Mascherano e crossando teso per Kakà, che in corsa colpisce fuori di non molto. Siamo al 64′, il Milan prende fiducia, e insieme a lui i pochi tifosi italiani giunti in Catalogna. Il Barcellona, però, non sta a guardare, e risponde agli attacchi rossoneri con un bolide di Adriano fuori di poco. Ma i brividi a fior di pelle affiorano al 73′, quando Neymar in 3 secondi spiega perchè i 57 milioni sono stati spesi bene: da sinistra si accentra, ne beve quattro di fila con dribbling da strabuzzare gli occhi, ma al momento del tiro perde l’equilibrio e spara alto. Il Barcellona si galvanizza, e un minuto dopo Sanchez si presenta a tu per tu con Abbiati, chiamato al secondo miracolo della serata. Pochi secondi dopo, un fuorigioco inesistente svilisce Dani Alves, che calcia sul palo dopo un’invenzione di Iniesta. Il Milan, nel frattempo, si è ridimensionato, avendo rinunciato allo spirito gagliardo di avvio ripresa. Allegri prova a scuotere ancora i suoi inserendo Birsa per Poli, e ironicamente Martino risponde levando Iniesta (93% di precisione nei passaggi) e gettando nella mischia Fabregas. Montolivo non è intimorito, e solo una grande diagonale di Alves gli impedisce di mettere Muntari davanti a Valdes. Ma è un fuoco di paglia, perchè il Barcellona torna a fare il Barcellona. Stavolta si, con spettacolo, ma il de-merito è tutto italiano: il simbolo dei rossoneri è infatti Abate che, sfiancato dalle accelerazioni di Neymar, sembra quasi rinunciare a tornare per non rischiar di stramazzare al suolo. E, inevitabilmente, il Barcellona va alla cassa a ritirare il premio finale: 83′, Messi dal limite scarica a Fabregas e si butta in area, palla di ritorno al centimetro e pallonetto su Abbiati per il 3-1. In tutto questo, i rossoneri guardano, e manca solo che si mettano ad applaudire come spettatori veri. Loro, in visibilio, concedono la standing ovation ad un fantastico Neymar, rilevato da Pedro pochi secondi dopo che Kakà era uscito per Matri. Xavi (94% su 118 passaggi) prova a chiuderla con un destro liftato a giro, ma sbaglia di pochi centimetri, subito prima di uscire per Song. E’ l’ultima vera emozione, e il triplice fischio di un ottimo Mazic sancisce il passaggio del turno della squadra di Martino, stavolta sì capace di regalare, oltre ai risultati, anche lo spettacolo, pur restando il fatto che c’è da migliorare sotto molti aspetti; per quanto riguarda Allegri, la situazione è opposta, anche se poteva andare peggio. Ma non c’è tempo di pensare più di tanto, bisogna fare: il campionato chiama, ma da oggi anche l’Europa è complicata, perchè con la vittoria dell’Ajax contro il Celtic le concorrenti alla qualificazione sono due.



(Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)

Il tabellino BARCELLONA-MILAN 3-1 Marcatori: 30′ Messi, 40′ Busquets, 83′ Messi (B), 45′ (+1) Piquè (Aut.)

Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Adriano; Xavi (88′ Song), Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Neymar (85′ Pedro). A disp.: Pinto, Montoya, Bartra, Fabregas, Tello. All.: Martino

Milan (4-4-1-1): Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Emanuelson; Poli (73′ Birsa), Montolivo, de Jong, Muntari; Kakà (84′ Matri); Robinho (46′ Balotelli). A disp.: Coppola, Bonera, Zaccardo. All.: Allegri



Arbitro: Milorad Mazic Ammoniti: Muntari, Abate, De Jong (M), Sanchez (B)

Barcellona-Milan finisce 3-1. Una vittoria che ci sta tutta, frutto di una differenza sostanziale che si è vista fin troppo sul campo. I rossoneri sono stati incapaci di creare pericoli alla porta di Victor Valdes se non in un paio di occasioni isolate. La formazione di Gerardo Martino di fatto stacca il pass per gli ottavi di finale (dovrebbe perdere le due partite restanti e, contro l’Ajax, farlo con cinque gol di scarto) legittimando un inizio di stagione straripante dal punto di vista dei risultati, pur se rimane qualcosa da registrare. I gol: 30′ rig. Messi, 40′ Sergio Busquets, 45′ aut. Pique, 83′ Messi. Per il Milan prova positiva di Kakà che ha sfiorato il gol nel secondo tempo, Balotelli entrato a inizio ripresa ha provato a metterci il suo talento ma ha avuto ben poche occasioni per farlo. La squadra deve soprattutto riflettere sull’approccio: per tutto il primo tempo non è stato in grado di superare la metacampo se non in due occasioni, trovando una rete casuale che ha riaperto una partita altrimenti probabilmente chiusa con largo anticipo. Ora si attende di conoscere il futuro di Allegri, pur se è altamente probabile che sarà confermato almeno fino a un altro passo falso (decisiva in questo senso la partita di campionato contro il Chievo). Per i rossoneri l’unica buona notizia della serata arriva da Amsterdam: l’Ajax batte il Celtic e mantiene i rossoneri al secondo posto, anche se ora un solo punto dagli olandesi e con la partita in Scozia tutta da giocare. La situazione nel girone: Barcellona 10, Milan 5, Ajax 4, Celtic 3. 

Minuto 83: Barcellona-Milan 3-1 e partita forse chiusa. Segna ancora Leo Messi, grande combinazione con Fabregas, tutta di prima e passaggio tra i centrali difensivi del Milan che stanno troppo larghi, tocco morbido a scavalcare Abbiati. Esulta il Camp Nou, per l’argentino gol numero 14 stagionale, il sesto in questa edizione di Champions League. 

Siamo al 80′ minuto: partita ancora aperta, fasi alternate adesso in cui il Barcellona prova a chiudere la pratica e il Milan ogni tanto mette fuori la testa. Da registrare un grande spunto di Neymar: il brasiliano salta tre uomini accentrandosi da sinistra, poi gli manca il finale, tiro altissimo.

Il Milan vacilla, ma poi sfiora il gol: prima Messi viene fermato ad un passo del 3-1, poi tocca ad Abbiati compiere un prodigio su Iniesta. Quando sembra che la pressione del Barcellona sia troppa, ecco l’invenzione di Balotelli, entrato a dare man forte ai suoi: l’attaccante salta due uomini sulla fascia destra e mette in mezzo, Kakà arriva di prima intenzione ma non trova la porta. 

Il Milan riapre la partita appena prima dell’intervallo: merito di Kakà che gode di spazio sulla fascia sinistra e si prende la porzione di campo, arriva sul fondo e mette in mezzo basso; Pique allunga d’istinto un piede e così facendo beffa Victor Valdes infilando la propria porta. Così, dopo un primo tempo da 61% di possesso palla, tante occasioni e un Milan schiacciato nella propria trequarti, il Barcellona deve ancora mettere i puntini sulle i e riprendere possesso della gara, temendo adesso le sfuriate in contropiede dei rossoneri che ci sperano.

Barcellona-Milan 2-0 al 40′ minuto. I rossoneri crollano ancora, appena dopo che Mexes aveva sbrogliato di testa una situazione pericolosa, con scavetto di Messi sull’uscita di Abbiati, lancio di un geniale Iniesta. Punizione dalla sinistra e tutti i problemi del Milan su calcio da fermo emergono di nuovo: Xavi pennella in mezzo all’area, Sergio Busquets stacca solitario a due passi dalla porta e schiaccia il pallone a terra mandandolo all’incrocio alla sinistra di un incolpevole Abbiati. Poco prima il Milan aveva creato il primo pericolo della gara, un tiro-cross di Montolivo fuori di poco.

Barcellona in vantaggio al 30′ minuto: segna Leo Messi su rigore, quinto gol in questa edizione della Champions League. Il fallo è di Abate (ammonito), intervento scomposto su Neymar lanciato a rete da un lancio lungo; l’arbitro non ha dubbi, Messi spara un sinistro al centro della porta che Abbiati non intuisce. Vantaggio decisamente meritato per i padroni di casa.

Continua il tambureggiante assalto del Barcellona: sfiora il gol Alexis Sanchez che si inserissce sul cross da sinistra di Adriano ma non raggiunge il pallone. Il Milan fino a questo momento ha passato la metacampo in due sole occasioni, per il resto marea blaugrana che però non trova ancora una sua finalizzazione. E così, i rossoneri restano sornioni nella speranza di fare il gran colpo.

Passati i primi 10 minuti di Barcellona-Milan: un dominio blaugrana che non fa uscire dalla propria trequarti un Milan tutto schiacciato dietro e che non riesce a ripartire, soffocato dal pressing alto degli uomini del Tata Martino. Due occasioni per i catalani: una punizione di Xavi che sibila non lontana dal palo e una straordinaria triangolazione Messi-Neymar con il brasiliano che sbaglia l’ultimo controllo davanti ad Abbiati.

Mauro Tassotti ha così commentato la scelta di Massimiliano Allegri di escludere Balotelli: “Maturata poco fa, fino a oggi il mister era indeciso su questo punto. Decisione maturata anche per quanto visto all’andata”. Ora valuteremo se Allegri avrà avuto ragione e se Balotelli avrà poi modo di entrare in campo e risolvere le cose. Scopriamolo insieme: Barcellona-Milan comincia!

1 Victor Valdes, 22 Dani Alves, 3 Piqué, 14 Mascherano, 21 Adriano; 6 Xavi, 16 Sergio Busquets, 8 Iniesta; 9 Sanchez, 10 Messi, 11 Neymar. A disposizione: 13 Pinto, 2 Montoya, 15 Bartra, 4 Fabregas, 17 Song, 7 Pedro, 20 Tello. All. Martino  32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 17 Zapata, 28 Emanuelson; 16 Poli, 18 Montolivo, 34 N. De Jong, 4 Muntari; 22 Kakà; 7 Robinho. A disposizione: 35 Coppola, 25 Bonera, 81 Zaccardo, 14 Birsa, 45 Balotelli, 9 Matri. All. Allegri 

Barcellona-Milan? “Spero solo in una grande serata rossonera”. A parlare così è Cesare Maldini, che in esclusiva a IlSussidiario.net ha dato il suo pronostico sulla partita di questa sera. “E’ nel DNA del Milan fare sempre un buon calcio”. Non ha dunque paura del Camp Nou e dei blaugrana il primo capitano rossonero a sollevare una Coppa dei Campioni; nemmeno sapendo che Mario Balotelli parte dalla panchina, nemmeno con di fronte un tridente spaventoso come quello che può schierare Gerardo Martino, con Messi e Neymar che promettono scintille e spettacolo. Vedremo allora come andrà a finire questa partita. 

Le due squadre dovrebbero giocare entrambe con un 4-3-3 che, però, ha caratteristiche diverse. I rossoneri, infatti, giocherebbero più che altro per vie centrali, a prescindere da chi tra Robinho e Birsa affiancherà Kakà alle spalle di Balotelli, mentre i blaugrana, invece, con giocatori del calibro di Neymar e Sanchez potrebbero utilizzare prevalentemente le corsie esterne. Queste, infatti, a differenza di parecchie altre squadre che utilizzano questo sistema di gioco, giocano molto sulle fasce, non per sfruttare le qualità aeree dei propri attaccanti (il più alto non arriva ai 180 centimetri), ma per sfruttare tutta l’ampiezza del campo con fraseggi in verticale a favore dell’inserimento dei suoi centrocampisti. Dovranno essere bravi gli uomini di Allegri a non farsi cogliere impreparati come lo scorso anno quando, negli ottavi di finale, dopo aver vinto all’andata per 2-0, non sono riusciti a limitare le sfuriate di Messi e compagni.

Alla luce dell’organico a disposizione dei due allenatori e delle ultime prestazioni, la Snai dà per scontata una vittoria dei padroni di casa. Il fattore campo giocherà un ruolo decisivo poiché il Nou Camp è una vera e propria bolgia capace di intimorire qualsiasi avversario. La vittoria dei blaugrana è quotata a 1,22, il pareggio a 6,50 mentre il successo rossonero è dato a 10. Tra le opzioni da tenere in considerazione c’è l’Under 2,5, oppure la “somma gol finale 3” che moltiplicano la posta in gioco rispettivamente per  2,70 e 3,90. La vittoria del Barcellona è data per scontata ma se volete sperare in una gara in bilico fino alla prima frazione di gioco potete optare per il parziale finale X-1 dato a 3,85. Altre giocate da tenere in considerazione per la vincita della vostra bolletta sono il Goal/No Goal entrambe quotate a 1,85. Gli appassionati che amano l’azzardo puro potranno anche azzardare un pronostico per quanto riguarda il risultato esatto. Nello stato di forma in cui versano gli atleti rossoneri un 3-0 o un 2-0 in favore dei catalani è più che plausibile e sono dati rispettivamente a 8,00 e 6,50.

Ancora Barcellona-Milan, ormai un classico degli ultimi anni. Si gioca al Camp Nou alle 20:45, quarta giornata della fase a gironi di Champions League: la situazione del gruppo H vede i blaugrana in testa con 7 punti, seguiti dai rossoneri con 5. Potrebbe stare bene un pareggio, ma solo tecnicamente e vista la portata dell’avversario e della partita: a conti fatti sarebbe meglio per il Milan portare a casa i tre punti per non dover temere il ritorno soprattutto del Celtic, e dunque andare in Scozia con la tranquillità di non essere comunque superato. Dovesse invece perdere, sarebbe rischio grosso: 5 punti dopo quattro giornate possono essere una buona assicurazione sugli infortuni, ma la composizione degli ultimi due turni lascia presagire che potrebbe non essere affatto semplice andare agli ottavi. Diversa la situazione del Barcellona, ad un passo dagli ottavi: con la vittoria li avrebbe di fatto raggiunti anche se non potrà festeggiare ufficialmente, il pareggio sarebbe comunque positivo, la sconfitta complicherebbe leggermente i piani (intanto sarebbe perso il primo posto nel gruppo) ma di fatto potrebbe solo essere un incidente di percorso. Sfida storica dicevamo: dai tanti doppi ex (Ronaldinho, Rivaldo, Ibrahimovic, Zambrotta, Albertini, Dugarry, Kluivert, Reiziger, Bogarde, Van Bommel, Maxi Lopez, Coco) che hanno brillato o meno con una delle due maglie (l’unico ad aver lasciato ricordi positivi in entrambi i contesti è forse Van Bommel) ai precedenti illustri. I tifosi del Milan ricordano sempre con grande piacere ed emozione la finale di Coppa dei Campioni del 1994, quel 4-0 ottenuto sul Dream Team di Johan Cruyff (doppietta di Massaro, Savicevic e Desailly), una partita che sembrava impossibile da vincere anche per le assenze di Baresi e Costacurta. Prima ancora c’era stata la Supercoppa Europea, vinta con un 2-1 complessivo (1-1 al Camp Nou), poi una serie di incroci in Champions League nei quali il Barcellona ha più o meno sempre avuto la meglio: non nel girone del 2000-2001 (2-0 rossonero al Camp Nou, 3-3 a San Siro), sostanziale parità nel 2004-2005 (1-0 firmato Shevchenko a Milano, 2-1 con Eto’o-Ronaldinho in Catalogna). Solo Barcellona da allora in avanti, la serie si apre nel 2005-2006, semifinale: i catalani vincono 1-0 in trasferta (Giuly) e tengono lo 0-0 in casa. Poi il girone nel 2011-2012: 2-2 in Spagna, 3-2 Barcellona a San Siro. Ancora, la stessa stagione, ai quarti di finale: 0-0 milanese, 3-1 beffardo al Camp Nou. L’ultimo episodio doppio è dello scorso anno, ottavi: il Milan si illude vincendo 2-0 in casa (Zapata e Muntari), ma in Catalogna viene asfaltato 4-0 (doppietta di Messi, David Villa e Jordi Alba). Quest’anno, il primo incrocio è finito 1-1: vantaggio firmato Robinho, replica della Pulce. 

Il Barcellona è imbattuto in questa stagione: ha giocato 17 partite vincendone 12 e pareggiandone 5. Ha già vinto la Supercoppa di Spagna e in campionato vola con 34 punti, pur se si trascina dietro l’Atletico Madrid. Gerardo “Tata” Martino ha avuto qualche tentennamento iniziale in termini di gioco e amalgama: nelle prime sei giornate della Liga la squadra ha subito 5 gol, poi ha chiuso la porta incassando appena due reti. In Champions League i blaugrana hanno aperto con il 4-0 all’Ajax, poi la vittoria preziosa per 1-0 al Celtic Park e dunque il pareggio di San Siro. Situazione quindi tranquilla: l’anno “zero” del club, dopo il quadriennio trionfale di Pep Guardiola e la “reggenza” di Tito Vilanova, si sta rivelando meno traumatico di quanto si potesse pensare. La sfida più grande per il tecnico argentino era quella della convivenza tra Messi e Neymar: al momento riuscitissima, grazie al carattere umile del brasiliano che si è messo a disposizione senza reclamare spazi e sta diventando decisivo a suon di assist e giocate piuttosto che di gol (tre in campionato, uno in Supercoppa). In più, la squadra sembra non dipendere più ciecamente da Leo Messi: nonostante l’argentino resti imprescindibile (12 reti stagionali), altri giocatori si stanno sobbarcando responsabilità e in questo senso la scommessa vinta dal Tata Martino è Alexis Sanchez, messo in discussione nel corso dell’estate e già autore di 7 gol (spesso decisivi) nella Liga (clicca qui per le probabili formazioni). Situazione del tutto opposta quella che si vive in casa Milan: la squadra gioca male sul campo, non ottiene punti ed è dilaniata, se così possiamo dire, da vicende societarie, con Barbara Berlusconi che reclama spazio e critica apertamente l’operato di Adriano Galliani, che si trincera in un “non parlo e metabolizzo tutto”. Al di là delle illazioni e delle dietrologie dirigenziali, parlano i numeri: 12 punti dopo 11 giornate di campionato con appena 3 vittorie e già cinque sconfitte; 19 punti di distanza dalla vetta della classifica, 16 dal terzo posto che è l’obiettivo minimo, ora già quasi irraggiungibili a meno che non si faccia una rimonta ben più sostanziosa di quella già incredibile dello scorso anno e qualcuno, davanti, crolli. Fortunatamente le cose funzionano meglio in Champions League: 2-0 al Celtic, pareggio preziosissimo e acciuffato in extremis ad Amsterdam, Barcellona frenato in casa. La qualificazione resta a portata di mano, e Massimiliano Allegri (se sarà ancora lui l’allenatore) spera in un’inversione di tendenza da gennaio in avanti). Intanto bisogna risolvere la questione Mario Balotelli: già quattro giornate di campionato saltate, anche a Verona il bresciano non ci sarà per squalifica e in questo periodo è l’ombra di se stesso. Lo scorso anno si diceva che El Shaarawy soffrisse la personalità strabordante di Super Mario, che il 45 del Milan senta il peso di avere in squadra un eroe dei tifosi come il brasiliano? Di Kakà ha parlato anche Cesare Maldini (clicca qui per il suo pronostico), uno che partite come questa ne ha giocate e vinte; servirà un Milan così per uscire indenni dalla trasferta del Camp Nou, un Milan che ricordi bene le notti europee in cui poteva succedere qualunque cosa ma alla fine emergeva il rossonero. Questa sera, per rilanciarsi alla grande e lasciarsi alle spalle una delle peggiori crisi nella storia recente del club (e non solo), servirebbe proprio una grande impresa. Ce la faranno i ragazzi di Allegri a portare a casa i tre punti, che oggi valgono molto più di tre punti? Lo scopriremo presto, è venuto il momento di dare la parola al campo: la diretta di Milan-Barcellona sta per cominciare…

 

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