Alle 20,45 di questa sera il Camp Nou ospita Barcellona-Celtic, ultima partita del gruppo H di Champions League. E’ una gara tecnicamente dai pochi significati: i blaugrana infatti sono già qualificati e hanno bisogno di un pareggio per essere certi del primo posto nel girone, mentre il Celtic è eliminato e non può nemmeno sperare di risalire fino all’Europa League. Tuttavia i temi di interesse ci sono: giocare in uno stadio simile, e contro una grande squadra, dà sempre stimoli particolari e allora i ragazzi di Neil Lennon proveranno a vincere anche per vendicare lo 0-1 dell’andata. In più, il Barcellona viene da due sconfitte consecutive e vuole immediatamente dimostrare di non essere in crisi. Arbitra il russo Karasev. 



Due sconfitte consecutive, contro Ajax in Champions League e Athletic Bilbao in campionato. Indolori, ma di fatto si è trattato delle prime due in stagione e sono arrivate nel corso di pochi giorni. I detrattori hanno già cominciato a parlare di crisi aperta e squadra in difficoltà, ma è anche vero che i blaugrana hanno dovuto affrontare qualche defezione di troppo e quindi si è presentata alle due trasferte in non perfette condizioni fisiche. Dopotutto, perdere due partite a seguito di un dominio territoriale evidenziato anche in questa stagione non è forse sufficiente per aprire processi. Gerardo Martino però è un perfezionista, e vuole subito dimostrare che la sua squadra sa rialzarsi immediatamente: per questo vuole battere il Celtic, prendersi il primo posto nel girone e poi pensare con calma alla Liga, che nello scorso weekend ha riposato. IN campo allora la formazione migliore o quasi: a centrocampo c’è Sergi Roberto ad accompagnare Busquets e Iniesta, il giovane della cantera dovrebbe essere il titolare nel giro di poco tempo. Dietro è confermato Montoya a destra ed è graditissimo il rientro di Jordi Alba, che ha giocato 80 minuti in Copa del Rey per ritrovare la forma migliore. Tridente offensivo inedito e “leggero”: il falso nueve questa volta lo fa Neymar, affiancato da Sanchez e Pedro. Una soluzione sperimentale che chissà, potrebbe portare i suoi frutti. 



Si riposa Xavi, che sta cominciando a centellinare gli impegni vista la non più giovane età. Con lui in panchina Bartra e Puyol, , Adriano che torna a sedersi e Cristiano Tello, altro giocatore recuperato. C’è anche Alex Song, di cui si dice che l’avventura a Barcellona sia terminata. Lo cerca il Napoli e ci pensa il Milan: quest’anno ha avuto più minuti a disposizione ma resta sempre una riserva.

Sempre fuori Leo Messi: lo rivedremo nel 2014, l’idea del Barcellona è quella di farlo riprendere con tutta calma. Sfuma così l’attentato al record centrato da Cristiano Ronaldo, ma va anche detto che la Pulce avrebbe avuto bisogno di una superprestazione (un poker) per superare il portoghese, con cui rivaleggerà anche per la vittoria del Pallone d’Oro (con poche possibilità di aver la meglio). Fuori anche Victor Valdes, Jonathan Dos Santos e lo sfortunato Afellay. 



Il Porto nel fine settimana è stato scavalcato dallo Sporting Lisbona in testa alla classifica e adesso è secondo a -2, alla pari con il Benfica. I lusitani hanno pagato qualche cambiamento in estate: intanto l’allenatore, Paulo Fonseca arrivato dal Paços Ferreira, e poi tanti giocatori della rosa che si sono dovuti amalgamare e andare a sostituire i partenti (su tutti James Rodriguez). Così, come spesso è accaduto in questi anni, il dominio in patria non è stato seguito da una stagione convincente in Europa, se si esclude la vittoria dell’Europa League nel 2011 con André Villas-Boas alla guida. Per la seconda volta nelle ultime tre edizioni i lusitani rischiano di cadere per mano dello Zenit San Pietroburgo. Per questa sera la formazione scelta è sempre il 4-3-3: attenzione ai tanti giocatori in campo che piacciono anche alle squadre italiane, come Danilo e Mangala che fanno parte del pacchetto arretrato insieme ad Alex Sandro (al quale pensano Milan e Napoli), poi Fernando che era un obiettivo dell’Inter ma ora sembra essere entrato nelle mire della Juventus, e naturalmente Jackson Martinez che il Napoli ha inseguito a lungo la scorsa estate. Varela e Josué completano il tridente d’attacco. 

C’è anche Juan Facundo Quintero, che abbiamo ammirato la scorsa estate nel Pescara: retrocesso il Delfino non c’è più stato margine per trattenerlo, più che altro ha sorpreso che nessun’altra italiana abbia avanzato l’offerta che avrebbe potuto portare al trasferimento. Con lui Herrera, Ghilas, Licà (nei fatti sarebbe il sostituto di James Rodriguez) e Otamendi, altro difensore che le italiane stanno tenendo d’occhio. 

Tutta la rosa a disposizione di Paulo Fonseca: buona notizia, ma ora bisognerà sfruttare la cosa centrando la qualificazione.

 

 1 Aranzubia; 17 Manquillo, 12 Alderweireld, 23 Miranda, 22 Insua; 7 Adrian Lopez, 14 Gabi, 8 Raul Garcia, 6 Koke; 16 Oliver Torres; 19 Diego Costa. All. Simeone

A disp: 45 David Gil, 2 Godin, 27 Lucas, 18 Gimenez, 10 Arda Turan, 11 Leo Bapitstao, 9 David Villa

Squalificati: Juanfran

Indisponibili: Courtois, Filipe Luis, Guilavogui, Tiago, Mario Suarez, Cirstian Rodriguez 

 1 Helton; 2 Danilo, 4 Maicon, 22 Mangala, 26 Alex Sandro; 3 Lucho Gonzalez, 25 Fernando, 35 Defour; 8 Josué, 9 Jackson Martinez, 17 Varela. All. Paulo Fonseca

A disp: 24 Fabiano, 30 Otamendi, 13 Reyes, 10 Quintero, 16 Herrera, 11 Ghilas, 19 Licà

Squalificati: –

Indisponibili: –

Arbitro: Aytekin (Germania)

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