L’Esbjerg si è qualificato ai sedicesimi di finale arrivando secondo nel gruppo C, alle spalle del Salisburgo e davanti a Elfsborg e Standard Liegi. Il bilancio: 4 vittorie e 2 sconfitte, 8 gol realizzati e 8 subiti. Capocannoniere Mick Van Buren con 3 gol. In campionato le cose vanno peggio: penultimo posto in classifica con 18 punti (5 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte con 29 gol realizzati e 28 subiti). Nel palmares ci sono cinque campionati danesi (ultimo nel 1979) e tre Coppe di Danimarca, ultima nel 2013 che peraltro è quella che ha determinato la qualificazione in Europa League. Questo è il secondo anno in SuperLiga: la promozione è arrivata nel 2012, una delle tre del club danese. 



I danesi si dispongono in campo con un . In porta il 21enne Frederik Ronnow, sulle fasce il terzino goleador Peter Ankersen (per lui anche 6 assist) e Ryan Laursen, con  la coppia centrale composta dal ghanese naturalizzato tedesco Drobo-Ampem e da Jens Berthel Askou, il veterano del gruppo. Lo schermo davanti alla difesa è Kian Hansen, difensore che si presta ad avanzare di qualche metro sul campo; le mezzepunte sono Jakob Ankersen a destra, Casper Nielsen a sinistra, pur se a volte si può spostare sulla corsia Jeppe Andersen che solitamente gioca in mezzo insieme a Hans Henrik Andreasen. Davanti titolare inamovibile Mick Van Buren, già autore di 6 reti in campionato (con 2 assist). Lo schema prevede che in fase di non possesso Hansen si abbassi sulla linea dei difensori, andando così a creare una sorta di 5-4-1 che chiude ermeticamente tutti gli spazi. Come tutte le squadre danesi anche l’Esbjerg fa della densità in mezzo al campo e delle ripartenze il suo credo di gioco. 



Certamente la rapidità dei suoi attaccanti e mezzepunte, come dimostrato anche dai tanti gol arrivati in campionato; la capacità di allargare il campo sfruttando l’inserimento dei terzini che arrivano puntuali alla sovrapposizione, e la freschezza di una rosa giovane e quindi con l’entusiasmo dalla sua. 

In difesa si balla: 36 gol subiti in 24 partite ufficiali…

… sono un dato chiaramente deficitario per una squadra che va in apnea quando trova formazioni capaci di imporre un grande ritmo alla partita e non perdono la calma nella circolazione del pallone. Per le sue caratteristiche, la Fiorentina potrebbe dunque trovare terreno fertile per imporre il suo gioco. 



 Certamente Mick Van Buren, attaccante olandese classe ’92. Cresciuto nelle giovanili dell’Excelsior Rotterdam (ma con un breve periodo nel Feyenoord), è alla sua prima stagione con la maglia dell’Esbjerg, dove si è immediatamente segnalato per i gol (10 in 27 partite stagionali: contando i minuti giocati, sono uno ogni due gare) ma anche la capacità di dialogare con i compagni. Non ha collezionato presenze nelle nazionali giovanili dell’Olanda, pagando certamente la grande concorrenza; dovesse continuare così, però, la chiamata potrebbe arrivare. 

, 45 anni. E’ alla terza esperienza come allenatore: ha iniziato nella formazione Under 19 del Lyngby, promosso dopo tre anni in prima squadra. Sempre al Lyngby è stato manager per due stagioni, mentre dal primo luglio scorso è sulla panchina dell’Esbjerg. Ha un bilancio di vittorie-sconfitte quasi in equilibrio, mentre è poco propenso al pareggio. 

(Claudio Franceschini)

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