Una pena più leggera rispetto alla richiesta, ma sempre una pena. Luciano Moggi è stato condannato nel processo di appello su Calciopoli: l’ex direttore sportivo della Juventus era uno dei principali imputati nel procedimento in corso a Napoli, con l’accusa di associazione a delinquere. Anche per questo il Pubblico Ministero Antonio Ricci aveva ridotto la richiesta della pena, che in primo grado era stata di 5 anni e 4 mesi, a 3 anni e 1 mese: era infatti caduto in prescrizione il reato di associazione a delinquere. In più, il PM ha espresso la convinzione che Moggi non fosse l’unico promotore di un’associazione volta ad alterare i risultati delle partite di calcio in Italia e comandare dunque a tavolino l’esito dei campionati. Altre due persone infatti avevano pari responsabilità secondo Ricci: i due ex designatori Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo e Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della FIGC. Oggi dunque la sentenza: per Moggi come dicevamo pena ridotta, è stato infatti condannato a 2 anni e 4 mesi

Al telefonon con Sky Sport, Gennaro Gattuso ha rincarato la dose delle sue dichiarazioni in merito all’indagine del PM sul calcioscommesse, che ha fatto emergere il nome dell’ex centrocampista del Milan e del suo ex compagno di squadra Christian Brocchi. Espressione forte quella di Ringhio: “Piuttosto che truccare una partita mi ammazzerei, perchè a quel punto niente avrebbe senso”. Gattuso ha anche ricordato la beneficenza fatta attraverso la sua Fondazione: “Ho regalato tanti soldi: secondo voi mi metterei a truccare partite per guadagnare?”. E poi, ancora una volta, si è detto più che disponibile, anzi ansioso di farlo quanto prima, a raccontare la sua versione dei fatti al Pubblico Ministero, non avendo nulla da nascondere.

Erano attese in questa giornata frenetica, sono alla fine arrivate: le parole di Gennaro Gattuso, il cui nome è risultato nella lista degli indagati insieme a quello di Christian Brocchi (i due sono stati compagni di squadra nel Milan per due stagioni, tra il 2006 e il 2008) nel nuovo filone del calcioscommesse che rischia ora di aprirsi andando a creare nuovi terremoti nel campionato di Serie A (e non solo). Intercettato a Milano dai microfoni di Sky Sport, l’ex centrocampista rossonero si è mostrato decisamente indignato – più che sorpreso – per quanto emerso in mattinata. “Sono arrabbiato e offeso”, questa la prima reazione di Gattuso, “non ho mai scommesso in vita mia e non voglio che sulla mia carriera ci sia questa macchia”. ‘Ringhio’ ha poi precisato che “andrò a chiarire tutto ci tengo: sono assolutamente sereno”. Esonerato dal Palermo dopo sei giornate di campionato, al momento Gattuso non ha una panchina.

Si è tenuta questa mattina a Cremona la conferenza stampa del Pubblico Ministero (PM) Roberto Di Martino, che ha puntualizzato la situazione del caso Calcioscommesse. Il magistrato della Procura cremonese ha confermato gli ultimi sviluppi: “Sono 30 le partite di Serie A in cui ci sono contatti tra Civ e calciatori o dirigenti che si ricollegano alla squadra che avrebbe giocato il giorno dopo o due giorni dopo. (…) Io non faccio l’opinionista e non posso mettermi a pontificare. Certo siamo di fronte a un dato di fatto chiaro e cioè che nonostante gli arresti e le indagini buona parte di questi personaggi continuano a fare quello che facevano prima. Certo non è che ci sono state grandi reazioni in Italia visto che le cose sono continuate come prima. (…) Abbiamo compiuto quattro arresti, sedici perquisizioni, hanno collaborato le squadre mobili di Bologna, Milano, Roma, Messina, Varese e La Spezia, Ancona, Verona, Siena, Rimini e Genova più naturalmente Cremona. Alcune di queste perquisizioni hanno dato esito positivo, sono andate a buon fine: abbiamo ritrovato appunti e quaderni i cui contenuti si rifanno a scommesse“. Queste le parole riportate da La Gazzetta dello Sport.

Le ultime indagini hanno individuato in Gennaro Gattuso uno dei giocatori coinvolti nel caso Calcioscommesse, che stando alle indiscrezioni avvelena anche altre partite recenti della Serie A. A SkyTg24 ha parlato Andrea D’Amico, agente FIFA e procuratore tra gli altri dello stesso Gattuso. Queste le sue parole in merito alle ultime intercettazioni: “Per Rino è stato sicuramente un fulmine a ciel sereno, è caduto dalle nuvole. Lui era fuori casa al momento della perquisizione, ora sta rientrando: c’è bisogno di aspettare per saperne di più, comunque i legali sono in contatto con la Procura“. A SkySport24 è invece intervenuto Davide Lippi, figlio di Marcello e procuratore di un altro giocatore chiamato in causa, l’ex Lazio Cristian Brocchi. Queste le parole dell’agente: “Cristian è sereno, indagato non significa nè colpevole nè condannato. Ora gli avvocati prenderanno in mano le carte e la magistratura deciderà se procedere o meno. Bisogna però usare cautela: Brocchi dopo la carriera da calciatore ha appena iniziato, e con buoni risultati, quella da allenatore (agli Allievi del Milan, ndr), e tutto ciò potrebbe nuocere pesantemente sulla sua immagine e sul suo futuro. Per cui noi siamo pronti anche a difenderne l’immagine, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Invito tutti a non dare giudizi affrettati: al momento non c’è nulla di grave, ha solo ricevuto richieste di biglietti da parte di alcune persone. Aspettiamo con fiducia e serenità che venga fatta chiarezza ed emerga la verità“.

Secondo quanto emerge dalle ultime indiscrezioni, il Pubblico Ministero (PM) di Cremona avrebbe identificato almeno 30 partite sospette in Serie A, relativamente al caso calcioscommesse. Le indagini vertono sui contatti tra Francesco Bazzani, uno dei “Mister X” coinvolti nell’inchiesta, e i calciatori e dirigenti delle squadre della massima serie.

Con il passare delle ore si allarga sempre più il numero delle partite sotto indagini. Nuovo duro colpo per il calcio italiano il fatto che Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi siano stati iscritti nel registro degli indagati, in quanto ciò significa che si arriva a toccare i big dello sport più popolare. Fin dalle prime ore del mattino il Milan era finito nel mirino per tre partite del campionato 2010-2011, vinto proprio dai rossoneri, ma c’è da dire che la Procura di Cremona indaga su un gran numero di partite, fra le quali pure Juventus-Lazio dell’11 aprile 2012 (2-1 per i bianconeri) e Palermo-Inter del 28 aprile 2013, vinta per 1-0 dai siciliani. Indagini dunque che coinvolgono anche partite molto recenti, come ha detto il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Raffaele Grassi: “Il risultato di oggi è il frutto del proseguimento delle inchieste Last Bet 1 e Last Bet 2, che hanno già consentito di arrestare complessivamente 54 soggetti e di indagare più di 120 persone. Sono indagati anche ex calciatori di serie A e B, e un paio di giocatori ancora in attività”.

Gennaro Gattuso e Cristian Brocchi indagati e quattro nuovi arresti. Queste sono le ultime (brutte) notizie che arrivano dalla Procura di Cremona nell’ambito del nuovo filone d’inchiesta sul calcioscommesse su cui da tempo indagano gli inquirenti della città lombarda. Nella notte è scattato il blitz della polizia: gli arrestati sarebbero stati gli intermediari tra i calciatori e gli scommettitori. Quindici perquisizioni sono state effettuate in diverse città del Nord Italia, coinvolti diversi calciatori ed ex calciatori di serie A e B, una ventina sono i nuovi indagati in questo nuovo filone dell’inchiesta sul calcio scommesse. Sotto osservazione ben tre partite del Milan nella stagione 2010-2011, finita poi con lo scudetto per i rossoneri: Milan-Lazio del primo febbraio 2011 (0-0), Chievo-Milan del 20 febbraio (1-2) e Milan-Bari del 13 marzo (1-1). Secondo la Procura di Cremona nell’ultima stagione completa 2012-2013 sono state ben 53 le partite, tra serie B e Lega Pro, di cui si è tentato di alterare il risultato, a dimostrazione che – nonostante tutte le indagini – è difficile estirpare il fenomeno delle scommesse illegali sul calcio. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa programmata per le 11.00 di questa mattina presso gli uffici della Questura di Cremona. Gli agenti della squadra mobile di Cremona e del Servizio centrale operativo hanno eseguito in diverse città italiane alcune ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip di Cremona Guido Salvini. Perquisite anche le abitazioni degli indagati Brocchi e Gattuso e il locale dell’ex campione del Milan e iridato a Germania 2006 a Gallarate. Gli arresti sono stati effettuati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva, aggravata dalla transnazionalità delle condotte delittuose. Gattuso e Brocchi sono i due nomi di spicco: l’accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è la stessa per la quale sono stati effettuati gli arresti. La loro posizione, secondo le indiscrezioni di queste prime ore del mattino, è legata ai contatti da loro avuti con uno dei quattro soggetti arrestati nella notte. In particolare, fra loro ci sono Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, soggetti sconosciuti al grande pubblico ma che i calciatori coinvolti nel corso delle precedenti fasi dell’inchiesta avevano identificato come “Mister X“. Secondo gli inquirenti erano loro due il ponte tra gli scommettitori, i calciatori e i club. Spadaro sarebbe legato al giro dei “bolognesi” di Beppe Signori mentre Bazzani avrebbe avuto collegamenti sia con i commercialisti dell’attaccante (arrestati in una delle precedenti fasi dell’inchiesta), sia con Almir Gegic, uno dei leader del gruppo degli zingari. Arrestati anche Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione, e Fabio Quadri, considerato il factotum di Spadaro. L’operazione di oggi “è un ulteriore risultato che conferma l’impegno della Polizia contro il fenomeno del calcioscommesse e che va inserito in un contesto più ampio di indagini” secondo le parole del direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Raffaele Grassi.