Curve riaperte per il derby di domenica sera tra Inter e Milan e per Roma-Catania di domenica. La Corte Federale ha deciso di riaprire la Curva Nord dell’Inter e la Curva Sud della Roma in vista degli impegni di campionato dei club. Sono stati quindi accolti i ricorsi della società nerazzurra e di quella giallorossa. La FIGC ha deciso di rendere accessibili ai tifosi ultras i due settori in questione, con un’ordinanza interlocutoria che sospende la sanzione e dispone ulteriori accertamenti da parte della Procura. La “questione curve chiuse” ha creato tante polemiche. Nel caso di inter-Milan sarebbe stato il primo derby “a spalti vuoti”, senza la principale fonte di incitamento per i giocatori. L’impressione è che gli organi competenti prendano provvedimenti sbagliati per arginare la violenza nel calcio, senza cercare di risolverla in modo più intelligente e proficuo. Per parlare di tutto questo abbiamo sentito l’allenatore ed ex giocatore Attilio Tesser. Eccolo in questa intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.



Le sembra giusta la riapertura delle curve nerazzurra e romanista? Si perchè è più bello vedere una partita con i tifosi, soprattutto quelli delle curve che sono parte integrante degli incontri di calcio. Poi penso che avranno avuto anche le loro motivazioni.

Forse era una decisione troppo affrettata? Non so rispondere fino in fondo a questa domanda, penso però che il calcio è più bello con la partecipazione dei tifosi. Non si può immaginare uno stadio vuoto, è veramente triste quando accade.



E ci vanno di mezzi anche i tifosi normali… Infatti volevo dire anche questo: magari per il comportamento di alcuni, che usano degli sfottò non certo positivi, ci vanno di mezzo anche i tifosi cosiddetti normali, quelli che vanno allo stadio senza nessuna intenzione di violenza.

Non è poi assurda questa legge della discriminazione territoriale? Voglio dire innanzitutto che condanno ogni tipo di razzismo e che non mi piacciono certi insulti. Credo comunque che alcuni sfottò ci siano sempre stati anche in passato, non starei a fare un dramma di determinati cori contro, come quelli incriminati. Fanno parte di dinamiche quasi connaturate alla rivalità sportiva.



Tante parole poi ma la violenza non scompare mai negli stadi, nonostante i provvedimenti: cosa bisognerebbe fare?

Ci vorrebbe un po’ più di buon senso da parte di tutti, un senso di responsabilità maggiore, nel capire che bisogna tifare per la propria squadra e poi tutto finisce senza nessun tipo di acredine, di odio esagerato. Gli ultras stessi comunque spendono soldi per le loro trasferte, la stessa violenza in Italia è molto diminuita rispetto ad anni fa. Sarebbe bello avere stadi senza barriere anche se forse questo fa ancora parte di un calcio ideale, perlomeno nel nostro paese.

Manchiamo di educazione sportiva? Dobbiamo esserla noi allenatori, i giocatori, e le società a trasmetterla per primi, col nostro esempio. Poi tutti devono dare il loro contributo, sicuramente.In ogni caso meglio un derby con le tifoserie, un Roma-Catania senza l’Olimpico vuoto? Meglio così sicuramente.

(Franco Vittadini)